Bioarchitettura

Come natura progetta, una casa ecologica non si definisce inserendo dei piccoli accorgimenti energetici o un pannello solare; necessita che tutto il suo ciclo vitale, dalla costruzione alla demolizione, rispetti l’ambiente. Con questo concetto nasce la bioarchitettura. Che cos’è una casa ecologica o nello specifico, una casa ecosostenibile? C’è chi crede che si tratti di immobili con la raccolta differenziata condominiale, chi pensa che basti il risparmio energetico, oppure una casa alimentata da pannelli solari. La bioarchitettura valuta l’intero “ciclo vitale” di una casa, dal momento nella quale si costruisce fino a quando si lascia o la si demolisce. Ad esempio, chi passa le vacanze tra le vette delle Alpi, potrà incontrare i veri predecessori di edifici ecosostenibili, cioè le abitazioni montane. Sono le vecchie “baite” che tutt’oggi vediamo o abbandonate o ristrutturate per i soggiorni vacanzieri. Un tempo, come venivano costruite quelle case? Le pietre erano raccolte nel luogo, dalle cave locali o dai residui di frane, erano appoggiate le une sulle altre per costruire i muri e le fissavano con la sabbia e la terra; una parte della casa era costruite con il legno dei boschi circostanti e anche il tetto veniva costruito con il legno e una variazione di lastre d’ardesia, per finire anche le porte e le finestre le costruivano con il legno. Per quanto riguarda i rivestimenti termici, si utilizzavano il muschio e foglie, i pavimenti erano fatti di terra battuta o pietra. Oggi, queste “baite” sono considerate assolutamente ecologiche. L’energia usata per la costruzione è quella dell’uomo, l’impatto ambientale è inesistente, il consumo energetico risulta zero e i materiali sono tutti recuperabili. Ideali per una vacanza romantica? Certamente!