Russia 2018: migliaia di cani e gatti randagi rischiano di essere uccisi

La Russia ospiterà i Mondiali di calcio 2018. Mancano diversi mesi al fischio d’inizio ma c’è un spetto legato ai Mondiali che sta angustiando non poco gli animalisti, e non solo: lo sterminio dei cani randagi nelle città che ospiteranno i match. Tante organizzazioni animaliste hanno avviato campagne per sensibilizzare le autorità russe e la popolazione sul massacro di cani e gatti senza padroni. Tra le iniziative lanciate recentemente c’è la petizione su Change.org di Ekaterina Dmitrieva, responsabile dell’associazione animalista City animal protection foundation. La petizione ha incassato finora oltre 650 mila firme.

Firmate la petizione

L’appello a Vladimir Putin

Ekater ha chiesto al presidente russo VladimirPutin, al numero uno della Fifa Gianni Infantino e a Stanislav Cherchesov, presidente della Nazionale di calcio russa, di non uccidere gli animali randagi.

Nella petizione viene evidenziato che centinaia di migliaia di gatti, cani e perfino uccelli verranno uccisi da un terribile veleno o in modi ancora più barbari.

Lifegate ha rivelato che il Governo russo offrirebbe 130 euro a chiunque trova e uccide un animale randagio prima dei Mondiali. La vita di un #cane senza padrone, insomma, vale 130 euro per l’Esecutivo russo. Molte città russe, nei prossimi mesi, verranno prese d’assalto dai tifosi, desiderosi di vedere le loro Nazionali in campo. La presenza di cani e gatti randagi che gironzolano sarebbe un problema per le autorità russe, che avrebbero perciò destinato 110 milioni di rubli per catturarli e ucciderli. Lo sterminio sarebbe stato programmato nelle più grandi città della Russia, come San Pietroburgo, Sochi e, ovviamente, Mosca.

La smentita del Governo russo

Il Governo russo però smentisce quello che dicono le associazioni animaliste.

Pubblicazioni su : Corriere dello sport  , LifeGate