Cosa fa l’investigatore privato? Intervista a Ezio Denti

  • Ezio Denti, nella sua esperienza di investigatore privato, quali sono i servizi investigativi per cui le persone si rivolgono maggiormente alla sua Agenzia Investigativa?

Ogni tipo di clientela, dal privato cittadino che è alla ricerca di informazioni per la tutela di un diritto in sede giudiziaria che possono riguardare gli ambiti familiare, matrimoniale, patrimoniale, ricerca di persone scomparse, alle aziende per la tutela di un diritto in sede giudiziaria che possono riguardare le azioni illecite da parte del prestatore di lavoro: assenteismo, infedeltà professionale, tutela del patrimonio scientifico e tecnologico, tutela di marchi e brevetti, concorrenza sleale, contraffazione di prodotti e, non ultimo, controspionaggio industriale.

  • Si metta nei panni del cliente. Ormai su Internet si legge di tutto. Perché rivolgersi a un Investigatore Privato e quali sono i criteri con i quali scegliere un’Agenzia Investigativa?

Purtroppo il web riporta diverse tipologie di agenzie investigative e/o presunti investigatori privati e spesso di palese stampo “abusivo”.

In “primis” l’investigatore o l’Agenzia investigativa dovrebbe riportare sul proprio sito il numero della licenza prefettizia che autorizzerebbe a svolgere investigazioni private, ciò al fine di dare modo al cliente, di verificare, contattando in via preventiva, le autorità competenti quali Prefettura e /o Forze dell’ordine in capo all’esistenza di tale organizzazione.

Inoltre, il titolare dell’istituto di investigazioni è obbligato in fase di conferimento di incarico, a produrre la propria licenza e far visionare il tariffario che devono obbligatoriamente essere visibili presso la propria sede operativa.

E’ obbligatorio inoltre, che in caso di conferimento di incarico, il cliente sottoscriva il regolare mandato di incarico, evitando pagamenti in contanti e, in modo particolare (classico nel mondo degli abusivi), effettuare pagamenti on-line su carte prepagate non intestate all’investigatore o all’agenzia investigativa.

Inoltre, prima di contattare un investigatore privato, è necessario acquisire informazioni sulla capacità tecnica dello stesso e valutare durante il colloquio (che solitamente nella prima fase avviene telefonicamente) il grado di cultura e professionalità del consulente investigativo.

Esistono inoltre tra gli abusivi, proposte investigative mediante il noleggio di localizzatori (per intenderci “il fai da te”), proponendo il noleggio direttamente al cliente stesso del dispositivo e garantendo a quest’ultimo la liceità.

ATTENZIONE: è un grave reato, in quanto l’utilizzo di localizzatori può essere in capo esclusivamente ad Investigatori Privati Autorizzati ed esclusivamente nel contesto di una investigazione debitamente autorizzata previo conferimento di incarico.

  • Entriamo nel vivo dei suoi Servizi Investigativi. Sentiamo spesso parlare di concorrenza sleale tra aziende. Cosa può fare il suo Studio Investigativo in questo ambito?

La concorrenza sleale è tra i maggiori problemi che una azienda può subire…Noi di solito interveniamo al fine di prevenire e bloccare tutte quelle attività in ambito economico-produttivo, comportamenti e mezzi illeciti messi in campo da soggetti singoli o società per ottenere un vantaggio sui competitor o per arrecare loro un danno.

Il nostro studio investigativo, analizza tutte queste problematiche effettuando accertamenti mirati e volti ad acquisire informazioni sui collaboratori, soci, aziende concorrenti che, grazie ad acquisizioni illecite di informazioni spesso per mezzo di intercettazioni ambientali, microspie, estrapolazione abusive di dati, arrecano danni ingenti all’azienda.

In tal caso il nostro studio, adotta tutte le tecniche investigative possibili per risolvere il caso e propone in prima istanza tutte le attività tecniche di bonifica ambientale e telefonica grazie alla strumentazione professionale in capo allo studio (rilevatori di cimici, rilevatori di microcamere, rilevatori di sistemi di intercettazione, ecc.).

  • Parliamo ora di un tema che fa spesso discutere: le intercettazioni. Il suo studio si occupa anche di bonifiche ambientali microspie Milano e in tutta Italia. E’ possibile capire se il nostro cellulare è sotto controllo?

Molti privati ed aziende si rivolgono al mio studio perché preoccupati di essere intercettati sia all’interno della propria abitazione e/o ufficio per mezzo di cimici – microspie, microtelecamere, ecc. e sia telefonicamente.

Facciamo il punto della situazione: in questi casi il mio studio interviene con apparecchiature altamente professionali che rilevano tutti i dispositivi possibili utilizzando nella prima fase analizzatori di spettro al fine di individuare eventuali trasmissioni verso l’esterno e/o captate da terzi, nella seconda fase vengono utilizzati strumenti dedicati per l’individuazione di eventuali cimici, microspie, registratori e dispositivi elettronici occultati ed ovvero non visibili ad occhio umano.

Per quanto riguarda le intercettazioni telefoniche, è bene far chiarezza: le intercettazioni telefoniche possono essere effettuate “esclusivamente” dall’Autorità Giudiziaria e NON SONO RILEVABILI da un investigatore in quanto l’intercettazione stessa avviene tramite il canale dell’operatore telefonico su richiesta della Procura.

Diversamente è invece l’intercettazione su cellulari, tablet e dispositivi simili, che può avvenire solo ed esclusivamente tramite l’installazione di un programma o di una app sul dispositivo interessato. Applicazione che può essere inserita ESCLUSIVAMENTE maneggiando il dispositivo. Per cui, se il cliente è certo che nessuna persona terza possa aver mai toccato tali dispositivi, è da ritenersi che nessuna persona terza possa essere in grado di intercettare un telefonata, messaggistica, whatsapp, ecc…

  • La CyberSecurity. Notizia di qualche settimana fa su Repubblica. Un hacker, Anonymous, avrebbe bucato dati sensibili di governo e ministeri italiani. Ci sono dei modi, degli strumenti, che possiamo mettere in campo per tutelare la nostra privacy su Internet?

Con l’apertura delle reti aziendali a servizi esterni, società partner e clienti, le tradizionali protezioni di sicurezza hanno cessato d’essere un baluardo contro il cybercrime.

Quali sono i rischi e le possibili soluzioni:

La sicurezza informatica delle infrastrutture dati, a cominciare dai server che contengono dati e applicazioni critiche, è un aspetto fondamentale per la continuità del business aziendale. Proteggere l’infrastruttura significa tutelare il business, l’immagine aziendale, la privacy dei clienti e, dopo il varo delle norme europee GDPR, non rischiare pesanti sanzioni di legge.

Il nostro studio propone dei sofisticati programmi (tool) al fine di bloccare e rendere invulnerabili i sistemi ed in grado di bloccare eventuali e mirate penetrazioni e hackeraggio per la sottrazione dati sensibili e non.

Al privato cittadino consigliamo quanto segue:

Internet, è un mare magnum di informazioni, dati, notizie. In ogni momento quantitativi enormi di dati personali di ogni utente viaggiano nella rete per consentire a tutti noi utilizzatori una libera e sicura comunicazione in tempo reale. La cosa tuttavia non è nè gratuita nè sicura come potremmo credere. Tutt’altro!

Basti pensare, ad esempio, che se abbiamo messo anche una sola volta online il nostro curriculum, il nostro nome, cognome e tutti i dati contenuti nel file resteranno in rete. La maggior parte delle operazioni che facciamo, perciò, sono protette per legge dalla privacy che dovrebbe garantire ad ogni utente la protezione dei suoi dati personali online anche a sua insaputa; questo è il motivo per il quale, flaggare e leggere il form per la privacy è obbligatorio e anche consigliato.

I nostri dati d’altro canto, sebbene possono apparire a noi per primi innocue informazioni personali, messi nelle mani sbagliate diventano merce di scambio, di ricatto e di frode. Un altro luogo comune, d’altra parte, è credere che dobbiamo proteggere i nostri dati solo quando riguardano la materia fiscale, inconsapevoli del fatto che soltanto una parte dei ladri informatici sono interessati alle nostre password bancarie e che, invece, molti altri sono solo interessati ai nostri dati sensibili, che in rete valgono moltissimo.

Quali sono i rischi dei furti di dati?

A parte i danni che si possono causare al pc su cui lavoriamo e navighiamo, come ad esempio nel caso dei virus, i dati possono essere usati per macchiare la web reputation, subire ricatti, molestie, finire in traffici poco raccomandabili, essere presi di mira dalla polizia postale ed essere, a nostra volta, utilizzati come intermediari di attacchi informatici e furti di identità. Ma questa è un’altra storia.

Sta di fatto che la nostra privacy su internet è una cosa piuttosto seria e che è decisamente utile proteggerci con una certa consapevolezza e con azioni mirate ai fini della protezione della nostra identità. Vediamo nel dettaglio come proteggere la nostra privacy su internet da ciò che in gergo si chiama spamming e phishing.

Creazione di account

Prima di tutto, ogni volta che creiamo un account, ovvero tutte le volte che creiamo un accesso ad un programma, ad una mail, ad un social e così via, noi siamo tenuti a creare una password. Una delle prime cose che i ladri informatici fanno è quella di violare le password ed ecco perché creare password complesse e non attinenti con la nostra identità personale è fondamentale. Cambiare periodicamente le password sugli account è ancora meglio perchè ci consente una maggiore tranquillità.

Posta elettronica

Per quanto riguarda la posta elettronica, è bene non aprire mai le e-mail che provengono da indirizzi non conosciuti o non fidati perchè sono spesso spam, ovvero introducono nel nostro pc programmi capaci di leggere e inviare dati dal nostro computer. O almeno, questo è ciò che tentano di fare. In sostanza, i ladri sfruttano la potenza della tecnologia per raccogliere dati personali o controllare a distanza il nostro computer. Se apriamo un allegato in un messaggio di posta indesiderata o scarichiamo musica da determinati siti di condivisione, un programma potrebbe installare nel nostro computer quello che si chiama uno spyware, un programma spia, che a sua volta consentirebbe a un criminale di registrare tutte le password e i numeri di account che digitiamo.

Acquisti e operazioni on line

Altra regola è effettuare operazioni sensibili esclusivamente tramite il computer di casa. Meglio non usare il cellulare per pagare on line e fare operazioni bancarie perché questi dispositivi sono molto più esposti dei pc di casa, in quanto solitamente collegati a una rete wireless pubblica.

Rilascio volontario dei dati

Tutto ciò che riguarda i concorsi, la ricerca di lavoro on line, i giochi on line, i sondaggi, il download di un software gratuito o la visione di un film in streaming richiede una registrazione. In questo caso, la miglior cosa da fare è inserire solo le informazioni obbligatorie (spesso contrassegnate con un asterisco) nei moduli di iscrizione e di altro tipo. Se è possibile è meglio non registrarsi affatto su siti sconosciuti.

Social

Anche per i social network la regola della creazione delle password è validissima. La questione invece è leggermente diversa per quanto riguarda la privacy, in quanto i social network sono molto protetti e “protettivi” nei confronti degli utilizzatori, ma sono questi ultimi che spesso non proteggono la loro privacy. Le fotografie, i dati personali, i fatti privati della propria vita sono elementi dell’identità che fanno gola ad altri tipi di criminali informatici. In questo caso, la cosa migliore è usare cautela: non postare fotografie e video che resterebbero in rete, chiudere il profilo ai non “amici” e bloccare l’accesso indesiderato altrui con gli strumenti predisposti.

  • Ezio Denti, lei è una personalità nota anche ai media, ci rivela quanto costa la sua consulenza per un’investigazione privata, per esempio un tradimento, o quale potrebbe essere il prezzo di una consulenza per indagini aziendali, per esempio, un’indagine per assenteismo sul posto di lavoro?

I costi per una investigazione privata o per una indagine aziendale variano a seconda della tipologia di intervento. Solitamente gli investigatori applicano un costo orario ben definito dal loro tariffario.

Ovviamente, quando i costi sono particolarmente bassi, riterrei che la capacità tecnica del professionista è parimenti “bassa”.

Personalmente applico un tariffario a corpo: ovvero, prima studio il caso in maniera approfondita ed anziché applicare la tariffa oraria (che per quanto mi concerne si parte da un minimo di Euro 300,00 ora/uomo), propongo un costo a forfait che solitamente si aggira da un minimo di 6000,00 euro sino ad un massimo di 8000/10000 euro. Ciò garantisce al cliente un costo di agenzia investigativa ben definito che diversamente non sarebbe preventivabile, oltre a garantire un servizio e una conclusione delle indagini in un tempo strettamente utile e necessario per la conclusione degli accertamenti.

 

Bene, speriamo di aver dato delle informazioni esaurienti e ringraziamo l’investigatore privato Ezio Denti per la sua collaborazione e disponibilità.