GLI ANTICHI, IL MAGNETISMO E I MOTI ASTRALI

MAGNETISMO

Tutto é magnetico, o meglio, tutto é elettromagnetico. Secondo la fisica moderna tutte le cose che si muovono con variabilitá, producono un campo magnetico, infatti il campo magnetico é il prodotto della variazione del movimento. Quindi, se il movimento é magnetismo, un piccolo movimento come quello di un elettrone intorno ad un atomo, genera un campo magnetico; figuriamoci un grande movimento come quello della Terra intorno al Sole, o dei pianeti intorno al Sole, piuttosto che della Luna intorno alla Terra, e cosí via; produce campi magnetici di una portata immensa, questo roteare, questo movimento cosí veloce.

In epoca medievale gli alchimisti utilizzavano un termine, magnesia. “Devi scoprire la tua magnesia”, per esempio, é una frase abbastanza frequente; e questa magnesia era un modo di simbolizzare un termine egizio,che attraverso i Greci e gli Arabi era passato all’alchimismo medievale. Questo termine é formato da due parole: la prima parola é MAK e la seconda é NES.

MAK significa fiamma

NES significa lingua e fuoco,

quindi letteralmente lingua di fuoco che brucia. L’alchimista dice. ” La Magnesia nostra é un fuoco che bagna”, perché il magnetismo, pur essendo un fuoco in natura, si comporta come l’acqua. É possibile trasferire il magnetismo nel corpo di qualcuno e quel magnetismo entra nel suo corpo come l’acqua entra nei corpi solidi, per impregnazione, impregna il corpo.

Ora, comunque la si voglia pensare, che i pianeti siano cause prime perché generano i campi magnetici che interessano il luogo, o che i pianeti sono espressione degli Archetipi, che sono al di lá del pianeta stesso, evidentemente lo studio astronomico, cioé dei movimenti di questi corpi, é fondamentale.

GLI ANTICHI

Quando parlo degli Antichi, con la A maiuscola, non intendo l’Egizio, piuttosto che il Cinese o l’Arabo. Intendo tutti gli Antichi del Mondo.Gli Antichi erano pratici, non si perdevano in cose inutili.

Per parlare dello scopo delle osservazioni astronomiche e delle interpretazioni astrologiche degli Antichi, noi possiamo osservare che le popolazioni antiche hanno sempre preso in considerazione questi moti per due ragioni: una ragione poteva essere di ordine sacrale-religioso (ovvero la ragione di ossequiare questa divinitá che si affacciava in questa o quella epoca). Quindi si studiavano i “moti di ritorno” dei vari cicli, cioé ció che ritornava, veniva studiato in quanto espressione di un ciclo temporale che era governato da determinate forze sottili, quindi permeato di quei colori, di quelle vibrazioni, di quella energia. A partire da questo si giunge al rituale, che ha un duplice scopo: da un lato, quello di rendere il nuovo Dio che appare, ben disponibile nei confronti del luogo, e secondo, quello di rendere se stessi pronti ad accogliere questo genere di forza che entrava a governare questo nuovo ciclo in questione.

La seconda ragione per cui gli Antichi utilizzavano l’astrologia era invece di ordine predittivo, per poter prevedere determinati fenomeni naturali, determinate catastrofi, determinati fenomeni sociali, che erano sempre e comunque di ordine collettivo. Presso tutte le popolazioni Antiche, presso le popolazioni assiro-babilonesi, sudamericane, presso gli Egizi, i Cinesi, non si danno oroscopi in senso stretto, realizzati ad personam,fino a circa l’anno 200 a.C.. Quindi, per migliaia e migliaia di anni le osservazioni astronomiche e le interpretazioni astrologiche, riguardano solo l’umanitá in senso collettivo.

Evidentemente questo tipo di indagine (ad personam) non aveva significato, non aveva importanza nella logica in cui si muovevano queste popolazioni. Evidentemente non era necessario stendere un oroscopo per sapere se in una persona mancava Giove piuttosto che Venere, se c’era da somministrare un’erba piuttosto che un’altra, perché tutte queste fenomenologie erano tranquillamente osservabili ad occhio nudo. Gli Antichi non vedevano sicuramente come noi oggi vediamo e questo si puó evincere dagli scritti antichi: nella stesura dell’Eneide, dell’Iliade e dell’Odissea, non é mai scritto che il mare é azzurro o che il cielo é azzurro; il mare é il “gran verde” (come nei testi delle Piramidi). Determinati colori non esistevano nel linguaggio: tutte le frequenze luminose al di sopra del verde, erano verde; non c’erano l’azzurro, l’indaco e il viola.

Probabilmente, piano piano, lo spettro percettivo luminoso si é specializzato nelle frequenze acute,   perdendo altri tipi di frequenze, come le bande a infrarossi, per esempio, che permettono di vedere determinati tipi di cose. Le bande a infrarossi sono le frequenze della temperatura dei corpi; probabilmente gli Antichi potevano vederle a occhio nudo.

Oggi come oggi, facendo astrologia seria, si cerca di cogliere la summa generale dei colori, delle condizioni energetiche che sono presenti in un dato momento e cosí si creca da questo, di trarre delle conclusioni. Quindi, ad esempio, si colgono le condizioni nei momenti fondamentali, quando nasce un soggetto, oppure nei momenti importanti e si prova a capire da quali forze quell’insieme é in quel momento “governato”.

L’aspetto predittivo dell’Astrologia puó anche essere utile ad un’evoluzione, anche se va inquadrata sempre all’interno di un ambito in cui l’Astrologia é lo studio delle immagini nascoste di quel soggetto.

Noi siamo come delle antenne, come dei canali, dei vasi.: l’egizio diceva che l’uomo é un vaso nel quale passa il liquido lustrale.

Partendo dal concetto che lo Spirito umano é immortale mentre il Corpo é materia presa a prestito dalla Terra e l’Anima é, appunto,l’animazione, ció che da il movimento a questa materia, lo Spirito immortale entra nel divenire, compie un’esperienza e ne esce, rientra nel divenire, ne compie un’altra e ne esce. In Astrologia si cerca di cogliere il colore di quel momento presente dell’incarnazione, il divenire. Capire da quali forze quell’insieme ciclico é governato.

Il primo respiro stacca da un certo legame e lega all’aria del pianeta; da quel momento inizia l’interscambio con l’aria collettiva del pianeta. Fino a quel ommetno non entra aria nel polmone, non c’é anemos, non ha un’anima, lo Spirito non é “animato”. Quando l’aria entra nel sistema, sará una certa aria, avrá una certa qualitá, quest’aria, e questa qualitá é espressa in maniera meravigliosa dalle forze celesti. Le qualitá di un certo spazio-tempo, segnano in maniera molto importante, tutta la vita di quella creatura, perché é lí che la creatura forma l’anima, e l’anima si forma in base a come é la condizione di quello spazio-tempo ed é parte di quella condizione anche l’individuo che nasce. Il primo respiro é il contatto personale, individuale con i pianeti. In quel momento si stende il Tema Natale.

Quindi, in sostanza ogni destino individuale é governato dagli Archetipi. Ogni esperienza viene perché deve venire secondo un piano che é proprio di una zona piú profonda della psiche e che Jung ha individuato con il nome di Sé. Questo sistema é individuale e personalizzato (sviluppa cioé una personalitá, un ego), ma poggia su degli Archetipi uguali per tutti.

E il libero arbitrio?

Gli astri inclinano e non fanno.

Ma in campo umano esiste proprio, non tanto il libero arbitrio, quanto il dovere di riformare quest’anima, il dovere di lavorare con questo corpo, su questo corpo, in questo corpo. E quindi tutte le inclinazioni a cui siamo soggetti, sono semplici inclinazioni; ma nella maggior parte dei casi il libero arbitrio é praticamente inesistente,  tutto dipende da quali forze un individuo é in grado di mettere in campo verso la liberazione dal gioco degli astri. Il liberato in vita é colui che ha la possibilitá di applicare il libero arbitrio al 100%, colui che non solo non é piú soggetto alle forze, ma le governa. I comuni mortali sono soggetti alla legge del Karma ma tutti gli uomini hanno un certo grado di libero arbitrio.

Esiste un Karma, esiste un Destino. Esiste un Destino Collettivo e un Destino Individuale. Il destino individuale é tale nel momento in cui l’individuo si individua, cioé nel momento in cui applica il libero arbitrio, altrimenti resta nel destino collettivo.

IL TEMA NATALE É IL TEMA DELL’ANIMA. É IL DNA DELL’ANIMA.