Integrazione ed espansione della medicina

Tratto dal libro: La nutrizione intelligente di Sacha Barrio Healey

” La medicina tradizionale, oltre ad offrire validi medicinali, da interessanti opportunitá allo sviluppo economico di un paese. Con la speranza che queste riflessioni servano per aprire opportunitá di sviluppo della medicina tradizionale, cominceremo con il paragonare la medicina tradizionale alla medicina occidentale allopatica. Ci sono molte forme di medicina tradizionale, ci limiteremo qui a riflettere sulla medicina cinese.

In Cina esistono parallelamente due carriere universitarie di medicina: la medicina occidentale (xi yi) e la medicina orientale ( zhong yi). Negli ospedali, entrambe collaborano strettamente. Per esempio il reparto di gastroenterologia di un ospedale, ha due sezioni, la tradizionale e l’occidentale. Cosí, in ogni ospedale, per ogni specialitá, coesistono entrambe le medicine. La medicina erboristica cinese é una disciplina sommamente complessa ed ha molte scuole. Per questo motivo, ci sono medici specializzati in differenti rami di erboristica.

La medicina erboristica cinese é particolarmente  efficace nelle seguenti specialitá: gastroenterologia, dermatologia, nefrologia, ginecologia, pediatria, urologia e oncologia. Dovuto al fatto che la medicina erboristica costituisce un sistema di medicina olistica, puó trattare o migliorare quasi qualsiasi condizione. Tuttavia, in Cina, per la sua efficacia, per malattie oftamologiche e cardiache, si preferisce tendenzialmente la medicina occidentale allopatica.

D’altro canto la medicina cinese offre una terapia efficace per malattie che sono sconosciute alla medicina occidentale e un numero di condizioni documentate che non sono presenti nel modello medico occidentale.

Se fosse possibile vivere 300 anni e ne dedicassimo 270 allo studio dell’erboristica cinese, copriremmo solo il 20% di tutto ció che ha da offrire questa disciplina. In Cina, gli studenti di medicina occidentale e orientale studiano gli stessi testi di anatomia, patologia, fisiologia, biochimica e poi si dividono per seguire le loro rispettive specializzazioni. Oggi come oggi la maggior parte degli studenti, preferisce proseguire negli studi di medicina occidentale perché risulta piú semplice della medicina orientale. La medicina occidentale ha una razionalitá piú accessibile, semplifica l’esercizio medico dovuto al fatto che usa di piú il lato sinistro del cervello, dove le formulazioni sono piú lineari e prevedibili.

Bisogna tenere presente che in Cina la materia medica completa é costituita da 10.000 piante. Nelle universitá, gli alunni devono memorizzare tutte le funzioni di almeno 600 rimedi (zhong yao), che includono piante, radici e minerali. Poi devono memorizzare non meno di 200 formule magistrali (fang ji) e, in terzo luogo, nei corsi di medicina interna bisogna saper differenziare ogni malattia in tutte le sue possibili espressioni. Per esempio, l’asma nella medicina occidentale é una singola patologia, con differenti gradi di severitá e complicazioni, ma sempre comunque asma. Nella medicina cinese l’asma ha una dozzina di manifestazioni, completamente differenti nella loro eziologia e nel loro trattamento; é indispensabile avere l’acutezza di riconoscere che tipo di asma si sta manifestando, quale formula erboristica si deve impiegare, come modificare e dosare questa formula per le necessitá particolari di ogni caso e come farlo, tenendo conto di cosa succede negli altri organi, oltre che nei polmoni. In un decotto erboristico, il medico deve sintetizzare una sola medicina per tutti i disturbi del paziente.

Per ogni malattia descritta nella medicina occidentale, la medicina cinese ha classificato tra le sei e le dodici differenziazioni della stessa. La medicina occidentale, con strumenti di alta tecnologia, ha il vantaggio di essere molto acuta, precisa ed esatta, peró la versatilitá, astuzia e profonditá di comprensione della medicina cinese é ugualmente sorprendente.

Nell’educazione universitaria un medico allopatico non riceve formazione in medicina erboristica, né in nutrizione, né in naturopatia. Dovuto a questa mancanza di qualificazione elementare in nutrizione e naturopatia, i medici chirurghi commettono gravi e addirittura letali errori. Per esempio, nei casi di cancro, si sa che le cellule tumorali si moltiplicano sette volte piú rapidamente in presenza di zuccheri; tuttavia, negli ospedali oncologici si danno ai pazienti alimenti zuccherini. É comprovato che un paziente affetto da cancro deve adottare una dieta con solo un 5% di proteina e che questa deve essere vegetale, tuttavia, negli ospedali si serve quotidianamente pollo e molti pazienti ricevono latte con proteine aggiunte., quasi ad alimentare bene le cellule maligne. Si raccomanda ai malati di cancro di cucinare bene tutte le verdure, ma una verdura cotta ha poco potere nutritivo, ha perso gli enzimi, vitamine e fitochimici antitumorali. Dovuto al fatto che la chemioterapia abbassa le difese immunitarie, si teme che la verdura cruda sia fonte di infezioni. La soluzione sta nell’immergere la verdura in una soluzione al 10% di acqua ossigenata o di limone e bicarbonato, o altre soluzioni naturali disponibili sul mercato. Possiamo aggiungere che sono molto piú pericolosi di un inoffensivo batterio i pesticidi, erbicidi e composti di fosfati che utilizza l’agricoltura intensiva. Il paziente con cancro dovrebbe consumare un estratto di verdura organica ad ogni ora del giorno, per trasformare il sangue e colmarlo di vitamine e sostanze nutritive. Cosí tutti i tessuti pretumorali svanirebbero rapidamente e si ridurrebbe il rischio che si diffonda la malattia. Un paziente con cancro deve consumare alte dosi di acidi grassi essenziali omega 3, che sono alimenti per rafforzare le cellule sane e sostanze che le cellule cancerogene non possono metabolizzare. Non devono mai consumare oli commerciali raffinati, ricchi di omega 6, poiché sono per loro alimenti letali. Se il cancro é nel piatto, da lí bisognerá cominciare a rimediare.

Non dubito che nei nostri ospedali oncologici ci siano persone geniali, altamente qualificate nella loro specialitá e con le migliori intenzioni, peró, per ció che si riferisce alle cose piú elementari e semplici, come l’alimentazione dei loro pazienti, temo che non possiedano le stesse conoscenze. C’é un’evidente disattenzione che li porta a commettere gravi mancanze, disfando con una mano ció che fanno con l’altra. In Cina ci sono pazienti che ricevono chemioterapia, peró prima e dopo di essa, ricevono erbe per mitigare gli effetti secondari e frenare la nausea e la fatica.

Le erbe, salvo rare eccezioni, sono perfettamente compatibili con i farmaci. Tuttavia,  quando si suggerisce l’impiego di erbe medicinali negli ospedali, il medico si allarma, sente minacciata la sua autoritá e, invece di informarsi ed investigare di piú, proibisce qualsiasi tipo di medicina complementaria. Le erbe sono una forma di nutrimento molto concentrato e potente. Un medico non  proibisce mai ad un suo paziente di alimentarsi. Perché allora proibire alimenti erboristici?

La medicina cinese non si preoccupa tanto di sopprimere o fermare i sintomi di una malattia, ma di comprendere tutte le influenze e arrivare alle cause. La filosofia della medicina cinese non solo permette di vedere il corpo ma, attraverso di esso, permette di osservare tutti i drammi, le cariche emozionali di un paziente, le sue frustrazioni, timori e preoccupazioni. Peró indiscutibilmente, la cosa piú attraente di questa medicina é che é sommamente efficace per una moltitudine di condizioni ed é libera da effetti secondari.

Nessuno dubita che la medicina occidentale sia ammirabile e salvi milioni di vite al secondo. Ma dopo la sorpresa per l’efficacia delle sue cure, lentamente abbiamo imparato che ha anche i suoi limiti e alcuni svantaggi. La medicina occidentale puó essere insufficientemente efficace in alcune malattie croniche e degenerative. Personalmente, se avessi un incidente grave, per una puntura d’insetto velenoso o una setticemia non dubiterei nel ricorrere alla medicina occidentale. Peró se mi ammalassi di sclerosi multipla, artrite reumatoide o diabete, usufruirei delle tecnologie moderne di diagnosi, ma opterei per la medicina cinese come cura di base e la complementerei con una buona dieta. Credo che ogni persona abbia il legittimo diritto di scegliere come curarsi. La guarigione é un lungo viaggio di apprendimento dell’anima. Il mondo della medicina é vasto e nessuno deve avere il potere di esercitare un monopolio centralizzato sulla salute, né i collegi medici né l’industria farmaceutica. La maggior parte dei farmaci proviene da estratti di erbe. Sia in occidente che in oriente sono primordialmente le erbe che hanno curato e curano l’uomo. La materia medica cinese si compone principalmente di radici, liane amare, gambi pungenti e cortecce astringenti; inoltre, i decotti non si limitano a erbe, ma includono molti minerali naturali come il solfato di calcio e il solfato di sodio.

Bisogna anche tenere conto che in Occidente la medicina cinese ha avuto una forte espansione negli ultimi anni. In Inghilterra ogni paese con piú di 5000 abitanti ha una farmacia di erbe cinesi. A Cuba in ogni ambulatorio medico é presente anche un agopunturista esperto e nelle universitá, per laurearsi in medicina, si richiede anche la conoscenza della teoria cinese degli organi, chiamata zhong fu. Negli Stati Uniti ci sono piú di 30 universitá dedicate alla formazione in medicina cinese.

Per concludere vorrei dire che per progredire le due medicine non possono né devono andare avanti separate. Si complementano.

Namasté