Ebbene, io credo che siamo alla resa dei conti. Il virus, il clima, i terremoti, gli incendi e tutti gli eventi estremi degli ultimi anni ci parlano chiaro. Ma soprattutto questo virus, venuto a rinchiuderci, a dividerci, a toglierci la possibilità di comunicare liberamente, di abbracciarci, di riunirci….io credo profondamente che tutto sia parte di un Piano Infinito e perfetto e quindi anche questo virus deve avere un suo significato. E l’unico significato, il più logico, che ho potuto dargli è quello dell’ultimatum. Si, secondo me siamo alla frutta. Questo è il momento di cambiare, se vogliamo riguadagnarci il diritto di vivere su questo pianeta come specie.
Purtroppo ciò che ho osservato durante questi mesi di pandemia è stato un peggiorare delle nostre pessime ed arroganti abitudini. Potrei fare un elenco lunghissimo di veri e propri atti di vandalismo che stiamo quotidianamente commettendo nei confronti della Terra da quando è cominciata tutta questa storia. Siamo così terrorizzati dall’idea di morire che rimaniamo totalmente indifferenti alla quantità enorme di immondizia che stiamo generando nel nome dell’igiene: le mascherine, i guanti, i flaconi di detergente disinfettante, tutti i banchi di scuola cambiati, i pannelli di plastica per separarci meglio….io realmente non ne posso più. Basta! Se non la smettiamo con questi comportamenti irresponsabili non abbiamo un futuro, la Terra ci eliminerà, senza tanti complimenti. Ce lo meritiamo?
Ma sono convinta che abbiamo ancora una possibilità. Se apriamo gli occhi e osserviamo la Natura, possiamo imparare la semplicità. Semplicità è ciò di cui abbiamo bisogno. Una vita semplice, calma, senza inutili accumuli. Ragioniamo….ognuno dovrebbe tenere solo ciò che gli serve veramente, ciò che USA. Non ci servono i soprammobili, i servizi di tazze nice, la collezione di accendini, un servizio di bicchieri per ogni occasione, un armadio pieno di scarpe e borse e ancora, ancora, ancora….abbiamo case così piene di oggetti e quando moriremo finirà tutto nell’immondizia, ci pensiamo a questo dettaglio? Che non è un dettaglio…
Quindi punto primo, tornare alla semplicità.
Punto secondo, cominciare a riunirsi in piccole comunità, gruppi, tribù, per poter affrontare uniti i cambiamenti che verranno (perché verranno, contateci).
Punto terzo rendersi il più possibile indipendenti a livello alimentare e comunque favorire i prodotti biologici.
Punto quarto (ma non per importanza) essere elastici e disposti ad abbandonare la nostra comfort zone quando ci si presentino segnali di cambio.
Non possiamo sperare lontanamente di poter continuare così. Il virus è stato un segnale e ne seguiranno altri, forse anche più forti. Il cambio è qui, adesso, davanti a noi. Siamo pronti?