LA SAGGEZZA DELLE PIANTE SACRE

La Terra ospita molti Regni e sotto Regni che vivono in simbiosi l’uno con l’altro e con la Razza Umana. Tra loro il Regno minerale, il Regno vegetale e il Regno animale. Ognuno di essi é sensibile e sensitivo, peró l’umanitá ha dimenticato molto della sua capacitá di comunicarsi e ricevere la saggezza e il vero appoggio che offrono.

Le Piante Sacre maestre sono come lenti d’ingrandimento che si offrono a coloro che desiderano sperimentarle, una saggezza che esisteva probabilmente nelle scuole di alchimia dei giorni antichi. É una scelta individuale che conduce a una modalitá di introspezione intensa che porta a una maggiore coscienza. É certamente un sentiero disponibile per i pochi che davvero desiderano entrare nella loro dimensione reale.

Carissime, il Regno vegetale sacro ha una capacitá unica di interagire con l’umanitá perché riesce a lavorare in forma diretta nel campo mentale, in maniera completamente diversa rispetto ai Regni animale e vegetale. Questi ultimi possono interagire in molti modi, aprendo energie auriche o sostenendo lo spazio per la comunicazione multidimensionale, tuttavia solo il Regno Sacro vegetale ha la capacitá di entrare nel corpo fisico attraverso il flusso sanguigno. Questo altera la frequenza dell’impulso elettrico cerebrale in modo da permettere alla coscienza primaria di passare ad uno stato subcosciente di sogno lucido, senza la narrativa frontale della personalitá-ego.

INFLUENZA DELLE PIANTE MEDICINALI

Il Regno vegetale offre qualitá medicinali che nessun altro Regno sulla Terra ha. Le piante sono capaci di alterare la pressione del flusso sanguigno o di elevere le emozioni e lo stato d’animo. Altre sono capaci di equilibrare gli emisferi cerebrali umani regolando la relazione che abbiamo con la nostra essenza originale, gli aspetti incoscienti della mente multidimensionale.

Societá campestri indigene sono a conoscenza di questo da millenni, come lo sapevano gli Egizi e prima gli Atlanti. Loro sapevano, attraverso la comunicazione diretta, che certe piante erano capaci di alterare le onde di pensiero e gli stessi modelli di risonanza del cervello. Per questa loro capacitá di aprire porte altrimenti molto difficili da oltrepassare, venivano chiamate Piante Sacre.

Gli Antichi sapevano che, a mano a mano che le onde cerebrali e i pensieri vengono alterati, la coscienza puó espandere o contrarre la percezione della realtá oltre la linea spazio-tempo. Una  coscienza molto piú acuta della norma si fa cosí possibile.

PORTE DI PERCEZIONE

Vengono cosí aperte le porte di un’altra dimensione di percezione, di altre realtá, aspetti unici della mente con maggiori visioni di creativitá e comprensione, permettendo molte volte che “blocchi di energia” profondamente nascosti siano accettati e liberati. Si puó dire che le Piante Sacre possono essere di molto aiuto a diversi livelli, dipendendo dall’energia, dal livello di luminositá, dal sistema di credenze e dalla volontá dell’individuo.

Queste piante permettono l’ingresso alla dimensione della Veritá; una visione della nostra Veritá individuale allineata in un unico punto, in un’unica frequenza, con tutto ció che uno puó aspettarsi di ricevere, scoprire, illuminare e imparare. Il risultato completo di chi siamo e chi possiamo essere.

Ci danno la possibilitá di ripassare la nostra vita come se fosse in tempo reale e dove abbiamo ferito altri, sentire questa ferita dalla loro prospettiva, cercare e ottenere la liberazione dell’energia. E fare la stessa cosa con coloro che hanno ferito noi. L’energia viene quindi purificata, pulita.

A volte le porte della percezione rimangono aperte e la nostra Esistenza o Stato dell’Essere diventa piú lucida poiché le esperienze negative sono state liberate in una notte, quando normalmente l’operazione avrebbe richiesto varie vite.

L’esperienza umana é spesso piena di reazioni emozionali negative che creano blocchi di energia nei corpi emozionale e mentale, le quali causano la chiusura delle porte percettive della mente. Certe Piante Sacre del genere psicoattivo, quando sono ingerite in maniera rituale in compagnia di un cerimoniere esperto possono contribuire all’apertura di queste porte. Una volta aperte esse raramente si richiudono, rimangono comunque aperte per molto tempo permettendo salti quantici di stati di coscienza.

Per esempio, i corridoi aperti dalla Pianta Sacra chiamata Ayahuasca possono condurre verso incrostazioni energetiche non risolte dovute a traumi di questa o altre vite; in questo modo le questioni della vita presente o delle passate si chiariscono e le energie associate sono rivissute confrontandosi peró con la realtá attuale dell’individuo e si crea la possibilitá di liberare ció che deve essere liberato per rimuovere il blocco. Si possono anche chiudere esperienze non portate a termine in altre vite.

Bisogna tuttavia tenere presente che sono necessarie forza e saggezza per realizzare queste liberazioni e chiusure. Il fatto di avere accesso al portale di espansione non significa necessariamente che uno avrá la chiave per aprirlo o l’abilitá per navigare nelle realtá offerte. L’intenzione, la forza d’animo e un buon livello di luminositá dell’essere sono i requisiti per questo viaggio. Tutto ció richiede preparazione e sforzo per poter affrontare questi Regni senza paura, la quale potrebbe essere amplificata in questi stati di percezione.

Senza questi attributi si provano semplici allucinazioni, sogni o incubi. In certi casi non succede niente. La chiave sta nel fatto che la vibrazione del ricercatore deve essere orientata verso il proposito piú elevato. Queste piante non sono mai state destinate a scopi ricreativi o di intrattenimento. La intenzione deve essere come quella che si prova quando si entra in una grande Cattedrale sacra, con riverenza, rispetto e umiltá. Quello che ognuno semina, raccoglierá. É cosí per tutte le attivitá di crescita spirituale e la paura é una frequenza disarmonica , una vibrazione di interruzione che non va d’accordo con il tipo di esperienza. L’Ayahuasca é tra tutte le Piante Sacre la piú insondabile e quella che offre piú possibilitá e la frequenza di saggezza piú elevata. La sua ingestione connette il cercatore all’area ultravioletta della mente subcosciente. Il processo si potrebbe chiamare “esperienza di pre-morte”. La coscienza dell’ego deve “andare a dormire” e il subcosciente si apre verso sogni lucidi trasportando l’individuo nella dimensione della Veritá, uno stato di coscienza maggiore. É un processo che permette al cercatore avanzato di far fronte all’imperfezione, revisionare la perfezione e confrontare l’esperienza totale dalla nascita al presente, e ricominciare. Essenzialmente é una rinascita. Le antiche Scuole di Magia usavano questo processo con gli studenti avanzati. É simile all’esperienza di digiuno prolungato, ma in tempi piú rapidi e con visioni piú dettagliate. Se peró si fa senza un proposito e per pura curiositá, la frequenza sensibile non si raggiunge e la vibrazione non puó suscitare l’esperienza piú alta.

Per questa ragione, maestri, le Piante Sacre non sono per tutti. Aggiungo anche che nonostante queste piante offrano un’incredibile opportunitá di purificazione e veritá, non sono certamente l’unico metodo per ottenere tale chiarezza. La pianta ha una frequenza altamente elevata e un grado enorme di coscienza della Terra stessa e di conseguenza offre una trasformazione incredibile per quelli che scelgono questo percorso e per quelli che sono pronti. Il Regno vegetale offre portali, peró il portale piú importante si trova dentro di noi.

La luce Divina dimensionale é trasmessa ad ogni essere umano dall’interiore del suo proprio essere, non da fuori. É basata nell’energia della sua realtá individuale.

Questo é il dono che appartiene al Regno umano sulla Terra.

E cosí sia.

LA GRANDE DECISIONE DI CURARCI: principi basici della disintossicazione e pulizia del fegato

Analizza tutto quello che sei, dissolvi tutto ció che di inferiore c’é in te, anche se ti spaccherai al farlo. Coagulati con la forza acquisita in questa operazione”

J.E.CIRLOT

Quando un paziente ha il fermo proposito di curare la sua malattia, puó orientarsi e farsi guidare da un medico con esperienza, peró é questionabile delegare tutta la responsabilitá della sua riabilitazione a terzi, considerando che ogni individuo é comandante in capo del suo corpo e del suo destino. Un’intima volontá di curarsi é il motore principale che istiga il processo dell’autocurazione. Il secondo passo é assicurarsi che le funzioni basiche del corpo siano in equilibrio: una buona digestione, evacuazione giornaliera e sonno riparatore. Se un paziente, pur ricevendo la giusta medicina, non dorme bene o non va di corpo, non riceverá i benefici della medicina o di una dieta. Il terzo passo é adottare un sistema di nutrizione che aggiusti l’asse costituzionale del paziente, che selezioni alimenti adatti ad un obiettivo clinico specifico, senza la presenza di alimenti che possano aggravare la situazione.

Un quarto passo, imprescindibile in qualsiasi cura, é la disintossicazione. Ci sono materie tossiche in ogni cellula del corpo, peró, nell’anatomia umana esistono tre fuochi importanti: il fegato, il colon e il sistema linfatico. Per questo, a tutte le persone che soffrono di una malattia cronica, si consiglia di igienizzare tutti questi sistemi incrostati di impuritá. Quindi, i passi da seguire sono i seguenti:

  1. Assumere la potestá di essere capo supremo dell’autosanazione
  2. Consultare un medico, terapeuta o naturopata secondo vostro criterio
  3. Regolare le funzioni basiche: sonno, digestione ed evacuazione
  4. Adottare un’alimentazione conforme alla vostra costituzione individuale
  5. Disintossicare il corpo (colon, fegato e sistema linfatico)
  6. Ingerire medicine naturali

Contrariamente alla medicina allopatica, che prende come punto di partenza la prescrizione di farmaci forti e, pur combattendo con una tecnologia potente, sottostima altre realtá importanti ed ha un ordine gerarchico differente.

IL COMBUSTIBILE

L’energia disponibile per il corpo si puó formulare in questa semplice equazione:

energia = alimenti + ossigeno – fattore R

Il combustibile dell’uomo sottoforma di alimenti deve mescolarsi con ossigeno per poter bruciare nelle centrali di energia intracellulari. Peró il corpo ha sempre un fattore di resistenza : la resistenza la esercitano le tossine, la flemma, il catarro, bile densa (o fango biliare), calcoli, foruncoli e tutte le materie tossiche contenute nel sistema linfatico. Tutte queste impuritá frenano e rendono impossibile la liberazione di energia del corpo. Perció tutte le persone che purificano il loro corpo, purificano anche la loro anima e la prima cosa che osservano é maggior livello di energia, chiarezza e felicitá.

PREVENIRE É MEGLIO CHE CURARE

In tutti noi dorme latente qualche tipo di malattia. La irrighiamo noi stessi con latte, zuccheri, carne ed emozioni negative. Questi ingredienti cono come un concime che fertilizza il seme della malattia latente; lí si trovano la leucemia, il diabete, il cancro, l’Alzheimer, la sclerosi multipla. Invece di aspettare che il nemico ci attacchi, dobbiamo sfrattarlo, invitarlo ad andarsene. Per questo é importante igienizzarci prima che si sviluppi la malattia.

DRENAGGIO E PULIZIA DEL FEGATO

La parola colesterolo deriva dai vocaboli greci “chole” (bilis) y “stereos” (solido). Pertanto il significato etimologico di colesterolo é “bile solidificata”. Il proposito della pulizia del fegato non é altro che estirpare la bile solidificata in questo organo. Questa bile solidificata si trasforma in ció che noi chiamiamo calcoli. I calcoli hanno un’apparenza distinta; se sono neri e hanno apparenza di pietre, allora sono calcoli antichi. Se sono verdi, si tratta di formazioni giovani. La gran maggioranza dei calcoli sono verdi e hanno la consistenza di cera d’api o plastilina secca. Quando il calcolo é bianco puó essere in avanzato stato di calcificazione. La presenza di calcoli nel fegato ci espone a patologie ricorrenti e ad infezioni; ma anche se non c’é infezione i calcoli e il fango biliare sono materia tossica  che ci corrisponde espellere dal corpo.

Quando si realizza una pulizia del fegato, la materia che si elimina, solida, semi solida e viscosa, proviene dalla vescica biliare e dai condotti epatici. Le ecografie al fegato possono detettare solo calcoli calcificati, non rivelano i calcoli piú morbidi nei condotti epatici. La maggior parte delle persone pensa che non ha calcoli solo perché non li puó vedere e non sente nessun disturbo. Peró molte esperienze cliniche dimostrano che tutte le persone che completano la pulizia del fegato con tranquillitá espulsano calcoli. Una media che va da 12 a 20 calcoli di misura normale e centinaia di calcoli minuti. Peró piú che la sorpresa e gli evidenti miglioramenti nella digestione, si sperimenterá stabilitá emozionale, maggior chiarezza mentale e meno frustrazione, impazienza, collera e irritabilitá.

Giá nelle epoche piú antiche abbondavano le piú originali ed insolite maniere di purgare il fegato e la vescica biliare. Oggi , la cosa piú usuale é aspettare fino al primo spasmo di dolore e poi offrirsi alla sala operatoria. Bisogna spiegare che l’operazione alla vescica biliare non é una soluzione reale, poiché si sta rimuovendo solo una frazione dei calcoli presenti e non si sta nemmeno risolvendo il problema dell’organo maggiore, cioé un fegato grasso afflitto da centinaia di calcoli nei suoi condotti interni.

La bibliografia della medicina alternativa é piena di molteplici tecniche di pulizia del fegato. Alcuni procedimenti durano un solo giorno; altri, varie settimane. Alcuni usano olio di cocco, altri semi di lino, erbe medicinali. Tra tutti, il piú popolare é con estratto di mela, sali di Epson (sale amaro – solfato di magnesio) e olio di oliva ed é quello descritto piú avanti. Questa ricetta fu resa popolare dalla dottoressa Hulda Clark e, con piccole varianti, dal dottor Andreas Moritz e poi altri. É la piú sicura tra le varie tecniche anche perché prevede una metodica preparazione di sei giorni con succo di mela; l’acido malico di questo frutto ammorbidisce i calcoli e drena i condotti del fegato. In seguito, si usa il solfato di magnesio che dilata gli stessi per ottenere una completa pulizia.

RICETTA PER PULIRE IL FEGATO

La pulizia del fegato é un’operazione non chirurgica al fegato. Richiede di 6 giorni di preparazione e poi 16/20 ore di pulizia.

INGREDIENTI NECESSARI

  • estratto di mela………………………………………………….. almeno 1 litro al giorno per 6 giorni
  • sali di Epsom (solfato di magnesio)……………………… 4 cucchiai
  • olio di oliva extravergine ……………………………………. 1/2 tazza (220 gr circa)
  • spremuta di pompelmo ……………………………………… 2/3 di tazza

PREPARAZIONE

Bere un litro di estratto di mela al giorno per 6 giorni, lontano dai pasti. L’acido malico della mela ammorbidisce i calcoli. É possibile avvertire un po’ di diarrea mista a fango biliare con possibile distensione addominale. In ogni caso non interrompere il consumo.

Durante tutta la settimana della pulizia evitare bibite fredde. Evitare alimenti di origine animale, latticini e fritti. Mangiare normale senza riempirsi troppo.

Il momento migliore é il fine settimana. Cominciare il lunedí e terminare la domenica mattina.

Per evitare di sovraccaricare il fegato, prendere medicinali solo se strettamente indispensabili.

Il sesto giorno (sabato) bere l’estratto di mela e fare una colazione leggera , per esempio avena cotta. Evitare zuccheri, spezie, latte, uova, carne, frutta secca, dolci. Per il pranzo solo riso integrale e verdure. Non consumare proteina né grassi di nessun tipo. Non ingerire niente dopo le ore 14. Mangiare nel pomeriggio impedirá la fuoriuscita dei calcoli e le tossine del fegato.

CRONOLOGIA DELLA PULIZIA

ore 18.00 mettere 4 cucchiai di sali di Epsom in 3 tazze d’acqua. Dividere in 4 bicchieri e bere il primo bicchiere. Se se ne sente il bisogno ci si puó sciacquare la bocca con succo di limone. I sali di Epsom cominceranno a dilatare i canali biliari.

ore 20.00 bere il secondo bicchiere

ore 21.30 se non c’é ancora stato nessun movimento intestinale realizzare un lavaggio dell’intestino.

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                                                      attrezzatura per lavaggio dell’intestino

ore 21.45 spremere i pompelmi (3/4 di tazza) e mescolare con la 1/2 tazza di olio di oliva. Shakerare bene.

ore 22.00 rimanendo in piedi bere la miscela in non piú di 5 minuti. Immediatamente sdraiarsi a pancia in su, appoggiando la schiena su due grandi cuscini, spegnere le luci e rimanere quieti, senza parlare, per 20 minuti. É possibile sentire il transito dei calcoli ma non ci sará nessun dolore. Se é possibile, cercare di dormire, in ogni caso, rimanere a letto. Alzarsi solo per andare in bagno. Controllare se cominciano ad uscire calcoli. É possibile sentire nausea.

LA MATTINA DOPO

ore 6.00/6.30 bere il terzo bicchiere di sali e fare un po’ di esercizio leggero.

ore 8.00/8.30 bere il quarto bicchiere di sali

ore 10.00 si puó cominciare a bere del succo di frutta senza zucchero. Mezz’ora piú tardi si puó mangiare della frutta. Tornare lentamente alla vita normale ma continuare a mangiare leggero per un paio di giorni. Ricordate che avete appena terminato un’operazione al fegato senza bisturi. Giá durante il giorno e la notte successiva dovreste sentire leggerezza, presenza e luciditá mentale.

Dopo la pulizia il fegato comincerá a funzionare con piú efficienza, la digestione sará piú comoda e avrete piú chiarezza mentale. In generale, il risultato é un grande miglioramento della salute a tutti i livelli. Tuttavia é possibile che il benestare sia breve e tornino i malesseri. Questo é dovuto al fatto che i calcoli che si trovavano nel fondo del fegato si sono mossi in avanti. Sará allora necessaria un’altra pulizia. In generale sono necessarie almeno 4 pulizie per eliminare tutti i residui piú antichi, con una pausa di almeno un mese tra l’una e l’altra. Successivamente una volta all’anno di mantenimento.

Lo consiglio a tutti.

 

 

I passi magici dello sciamano

“Se vuoi ottenere il benessere fisico e l’equilibrio mentale hai bisogno di un corpo flessibile: Queste sono le due questioni piú importanti nella vita di uno sciamano, perché conducono alla sobrietá e al pragmatismo, gli unici requisiti fondamentali per poter entrare negli altri regni della percezione. Per avanzare nell’ignoto occorre assumere un atteggiamento coraggioso ma non imprudente; al fine di stabilire una sorta di equilibrio tra audacia e avvedutezza, uno stregone deve essere estremamente sobrio, prudente, capace e in ottime condizioni fisiche.” 

“Il solo pensiero di affrontare l’ignoto,per non parlare poi di entrarci dentro, richiede palle d’acciaio, e un corpo in grado di sostenere palle del genere. A che cosa servirebbe avere coraggio se mancano la prontezza mentale, la capacitá fisica e i muscoli adeguati?”

Don Juan Matus – dal libro Tensegritá di Carlos Castaneda

Gli sciamani del lignaggio di don Juan erano profondamente impegnati con la ridistribuzione della loro energia interiore. Questo coinvolgimento non era un impegno intellettuale, e nemmeno il prodotto di induzioni, deduzioni o conclusioni logiche; era invece il risultato della loro capacitá di percepire l’energia come fluisce nell’universo. 

Gli stregoni dell’antico Messico scoprirono che ogni singola parte del corpo umano é impegnata, in  un modo o nell’altro, nel trasformare questo flusso vibratorio, questa corrente di vibrazioni, in una sorta di immissione di dati sensoriali. Per mezzo della sua utilizzazione, l’insieme globale di questo bombardamento di informazioni sensorie si trasforma nel sistema di interpretazione che permette agli esseri umani di percepire il mondo nella maniera in cui lo percepiscono.

In base alla spiegazione di don Juan sulla ridistribuzione, gli esseri umani, percepiti come conglomerati di campi energetici, sono unitá energetiche saldate che hanno confini ben definiti che non permettono all’energia di entrare o uscire. Di conseguenza, l’energia che esiste all’interno del suo campo energetico é tutto ció su cui puó fare affidamento ogni essere umano.

Gli uomini hanno la tendenza naturale ad allontanare l’energia dai centri vitali, preoccupandosi e lasciandosi sopraffare dalla tensione della vita quotidiana. La durezza delle azioni quotidiane impone un pesante tributo all’organismo. Questa energia dispersa si raccoglie alla periferia del campo energetico del corpo a volte fino a creare un deposito piuttosto spesso, simile a una sorta di corteccia.

I passi magici si riferiscono all’essere umano nel suo insieme come a un corpo fisico e un conglomerato di campi di energia, e agitano l’energia che si é accumulata lontano dal corpo per riavvicinarla. I passi magici impegnano sia il corpo in quanto entitá fisica che subisce la dispersione di energia, sia come entitá energetica capace di ridistribuire l’energia dispersa.

La vera magia dei passi magici sta nel fatto che essi immettono di nuovo nei centri vitali l’energia bloccata, e da questo deriva il benessere che provano i praticanti. L’esecuzione dei passi magici non richiede necessariamente uno spazio particolare o un orario specifico. I movimenti devono essere eseguiti lontano da correnti d’aria e bisognerebbe sforzarsi di mantenere la mente staccata dalle preoccupazioni della vita quotidiana.

In questo video si mostra la prima serie di passi magici proposta nel libro “Tensegritá” di Carlos Castaneda. Il libro contiene spiegazioni dettagliate sull’utilitá di ciascun passo, con immagini che mostrano le varie posizioni con chiarezza.

Lo consiglio a tutti.

https://www.youtube.com/watch?v=JtYfyD2h8As

 

Qi Gong

IL CAMMINO CINESE

I cinesi hanno studiato l’energia del corpo umano durante migliaia di anni. Questo studio é una delle attivitá piú antiche della civiltá umana di cui abbiamo costanza scritta e rimonta al regno dell’Imperatore Giallo (2690 – 2590 a.C. circa). É arrivato ai nostri giorni sottoforma di una descrizione sofisticata e meticolosa di conoscenze che mettono in relazione tre discipline che normalmente in Occidente si trattano separatamente: la medicina, la filosofia e le arti marziali. La parte centrale dell’analisi cinese dell’energia é il concetto di Qi.

ENERGIA

Il carattere cinese per il Qi (qui sopra) ha diversi significati. Puó significare “aria” o “respirazione”, peró si utilizza piú frequentemente per rappresentare il concetto di “energia” o “essenza vitale”.

Nel corpo umano il Qi é l’energia fondamentale che sostiene la vita ed é presente in tutti i processi biologici vitali di ogni singola cellula. Il Qi conduce tutte le attivitá dell’organismo e non é un’energia unicamente umana. Tutti gli esseri hanno una parte della manifestazione naturale del Qi o energia fondamentale dell’universo.

Nello stesso modo in cui la scienza moderna ha dimostrato l’unitá e la costante interrelazione di tutta la materia e l’energia, nelle strutture e processi elementari del nostro pianeta e del cosmo conosciuto, cosí era la forma cinese di comprendere il Qi, basata nell’osservazione minuziosa della delicata e interdipendente rete di modelli di energia che fluiscono dappertutto e formano la base di tutto ció che esiste.

IL SISTEMA UMANO DI ENERGIA

Uno dei grandi contributi dell’antica cultura cinese fu la scoperta che é possibile seguire e analizzare con molta precisione tutti i modelli di comportamento dell’energia nel corpo umano. Questa conoscenza si puó utilizzare, pertanto, come base nella medicina preventiva e nel trattamento di malattie.

I medici e i filosofi cinesi piú importanti hanno contribuito enormemente all’analisi e applicazione pratica della conoscenza dei sistemi di energia del corpo. A partire da questo studio sono sorte le caratteristiche distintive della medicina cinese tradizionale, incluse le pratiche dell’agopuntura e uso delle erbe medicinali e una serie di sistemi di esercizio fisico che rafforzano il corpo internamente.

L’energia circola in tutto il corpo attraverso canali che in Occidente sono denominati “meridiani” e  che funzionano parallelamente al sistema cardio-vascolare. Attraverso una rete piú sottile di condotti radianti, il Qi anima tutta la materia vivente del tuo corpo.

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OSTRUZIONI DELL’ENERGIA

La rete del Qi é come qualsiasi altro sistema di trasporto. Se c’é un’ostruzione in qualche punto importante, automaticamente si saturerá tutto il sistema. A corto raggio la rete normalmente puó compensare in qualche modo l’ostruzione ma, a largo raggio, puó generarsi una deformazione o danno permanente, se questa ostruzione persiste.

Le ostruzioni della rete del Qi possono essere causate da una serie di fattori. I disturbi possono verificarsi in caso di contusioni, lesioni muscolari e slogature, specialmente se non curate adeguatamente. Ma anche stare seduti a lungo e le pressioni interne generate dalla tensione nervosa possono bloccare la circolazione del Qi.

Gli antichi cinesi scoprirono che é possibile sviluppare e dirigere l’energia vitale del corpo. Si puó alimentare questa energia per aiutare a prevenire malattie e invecchiamento prematuro. Si puó addirittura conseguire che fluisca da una persona ad un’altra per aiutare a curare i malati.

Il sistema di esercizi utilizzati per stimolare e canalizzare l’energia umana si cominciarono a chiamare Qi Gong, che significa letteralmente “esercizi di energia”. Gli esercizi di Qi Gong si centrano nella mente, la posizione, la respirazione e il movimento e combinano questi elementi.

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QI GONG , L’ESERCIZIO DELL’ENERGIA

L’obiettivo dell’esercizio Qi Gong é stimolare il flusso di energia interna del corpo in modo che attraversi a tutta velocitá e pulisca efficacemente tutta la rete di canali o “meridiani”. In questo modo si allenano il sistema nervoso, la mente e gli organi interni simultaneamente e si aumenta la forza interiore della persona fino a nuovi livelli di potere e di salute.

Nel seguente video si mostra una sequenza molto semplice e alla portata di tutti. Il video é in lingua inglese ma le immagini mostrano con chiarezza i passi da seguire. L’esercizio completo (parte 1 – parte 2) si puó fare comodamente in circa 20 minuti. Il momento migliore per praticare questa disciplina é la mattina presto, al sorgere del sole. Se é possibile (non fondamentale) in un ambiente all’aperto, a contatto con la natura.

Lo consiglio a tutti.

 

 

 

 

 

Il Limone – le mille cure che nascono da un solo frutto

Si potrebbe scrivere un libro intero sulle virtú del limone. Possiamo dire che bere succo di limone a digiuno é uno strumento efficace per effettuare una profonda igiene di tutto il corpo, come se fosse un detersivo naturale che insapona e sciacqua le cellule. É un potente alcalinizzante dei tessuti interstiziali, tonifica le vene e aiuta a rafforzare le valvole delle varici, dissolve i calcoli renali, combatte l’osteoporosi ed é di grande aiuto in caso di diabete. É importante ricordare che il cancro prospera in un ambiente acido e l’effetto fisiologico finale del limone é alcalinizzante. Molta gente fugge al sapore acido del limone pensando che le provocherá aciditá di stomaco e gastrite. La veritá é che il limone ha la capacitá di neutralizzare gli acidi dello stomaco. Tutte le persone che soffrono di aciditá possono bere un bicchiere di succo di limone con acqua e vedere come immediatamente il succo neutralizza l’acido cloridrico dello stomaco.

La cura del limone consiste nel consumare succo di limone in un bicchiere d’acqua. Ogni giorno si incrementa di un limone fino ad arrivare ad una quantitá comoda che é variabile, puó essere da 6 a 10 limoni. Dopo si riduce la quantitá gradualmente fino a ritornare a 3 limoni al giorno. Questa é una dose di mantenimento che possiamo portare avanti per sempre. Non c’é limite alla quantitá d’acqua che si aggiunge al succo, ognuno troverá la sua dose ottimale. In caso di fegato appesantito o infezioni croniche si puó fare una leggera modifica: frullare il limone intero con acqua e poi passare tutto con il colino. I semi di limone contengono antibiotico naturale e la buccia aiuta a rimuovere le ostruzioni del fegato.

Le persone con sudorazione abbondante possono equilibrare la traspirazione eccessiva con l’uso del limone. Inoltre, il suo succo aiuta a bruciare i grassi piú rapidamente ed  é quindi utile in caso di sovrappeso.

Un’altro modo semplice ed efficace di consumare il limone consiste nel bere un bicchiere di acqua tiepida e limone ogni mattina, a digiuno.

 

 

 

 

Pulizia dell’intestino – Shank Prakshalana

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Non c’e dubbio che mantenere sano l’intestino é fondamentale per prevenire malattie, considerando che lí si trova la maggior parte del nostro sistema immunologico e questo, i nostri antenati lo sapevano, ne é la prova questa tecnica yoga millenaria per pulire l’intestino con acqua salata. Si chiama Shank Prakshalana e, nonostante il nome complicato, in realtá é molto facile e comoda da realizzare in casa.

Dal punto di vista dello yogi, una delle chiavi della salute si trova nell’intestino crasso. L’organismo si intossica sistematicamente, senza interruzioni, durante tutta la vita. Le cause sono multiple (sostanze esterne, alimenti di bassa qualitá, aria insufficientemente pura, trasgressioni, ecc).

L’evacuazione giornaliera dell’intestino non esclude che la mucosa, le pareti dell’intestino, possano tenere una crosta di sedimenti, che poco a poco si sono incrostati ad essa e che non si eliminano mai completamente. Questo porta a fermentazioni putride, le cui tossine si filtrano dalle pareti intestinali e sono rimesse in circolo nel nostro organismo. Questa intossicazione costante puó dare origine a diversi disturbi, per esempio:

STOMACO: perdita di tono, prolasso, ulcera, cancro e spesso alito cattivo.

RENI: calcoli e coliche

SISTEMA NERVOSO: insonnia, depressione, irritabiltá, isterismo

GAMBE: sciatica

COLON: emorroidi, cancro

FEGATO: calcoli nella vescica biliare

PELLE: eruzioni di diversa natura

Un metodo stupendo per pulire tutti questi residui di alimenti nel nostro intestino é senza dubbio Shank Prakshalana. É semplice, alla portata di tutti e, oltre che pulire a fondo il colon, elimina anche integralmente i sedimenti del tubo digerente intero, dallo stomaco fino all’ano.

In questa tecnica, l’acqua che ingeriamo dalla bocca va allo stomaco; poi, guidata da alcuni movimenti molto semplici (soprattutto se pratichi un po’ di yoga) percorre tutto l’intestino fino all’uscita. Si ripete la tecnica finché l’acqua esce pulita come quando é entrata. Non presenta nessun tipo di difficoltá, nessun pericolo ed é raccomandata a quasi tutti ( spiegheremo poi le eccezioni), sempre che venga realizzata scrupolosamente.

QUANDO REALIZZARLA

Scegli un giorno tranquillo per fare la pulizia; visto che devi farla a digiuno, il momento migliore é la mattina presto, con lo stomaco vuoto. Il processo dura dalle due alle quattro ore e dopo si raccomanda di riposare un po’. Si potrebbe inoltre sentire la necessitá di evacuare per un altro paio d’ore dopo aver terminato, per questo é meglio essere a casa. Nel giorno in cui la realizziamo non possiamo praticare nessun tipo di sport.

LA PREPARAZIONE

Prepara 2/3 litri di acqua e sale a temperatura ambiente (1 cucchiaio raso di sale per ogni litro d’acqua). É fondamentale che l’acqua sia salata perché in caso contrario sarebbe assorbita per osmosi dalla mucosa, per essere evacuata attraverso le vie urinarie e non dall’ano. 

Bolli l’acqua, lasciala raffreddare un po’ e poi dissolvici dentro il sale marino naturale o sale dell’Himalaya            ( quest’ultimo non si dissolve facilmente). L’importante é ingerire l’acqua leggermente calda, cosí aumentiamo il suo potere disincrostante.

COME FARLA

La tecnica é la seguente:

bevi il primo bicchiere di acqua calda (la temperatura dovrebbe essere come quella di un brodo caldo)  e immediatamente dopo, realizza la prima serie di movimenti che ti spieghiamo piú avanti;

bevi un altro bicchiere d’acqua e fai di nuovo i movimenti;

continua cosí, ingerendo un bicchiere e facendo gli esercizi, fino a che avrai bevuto 6 bicchieri in totale. In questo momento dovresti cominciare ad andare in bagno. Normalmente la prima evacuazione si produce immediatamente, la materia fecale ammorbidita dall’acqua esce sempre piú fluida, fino a convertirsi in un liquido di color giallastro. Se non vai al bagno immediatamente o al massimo entro 5 minuti dopo il sesto bicchier d’acqua, ripeti i movimenti e torna in bagno;

dopo questa prima evacuazione, continua alternando bere/esercizi/bagno finché l’acqua esce pulita come é entrata, che, secondo il grado di aderenza dei sedimenti, corrisponde all’ingestione di circa 10/14 bicchieri d’acqua, raramente di piú. Terminerai quando sarai soddisfatta del risultato, anche se comunque continuerai ad andare al bagno durante la seguente ora.

Un consiglio: dopo ogni evacuazione puoi lavarti l’ano con acqua tiepida e pulirlo con olio (di oliva, per esempio) per prevenire un’eventuale irritazione dovuta al sale.

LA SERIE DI MOVIMENTI SHANK PRAKSHALANA

Come abbiamo commentato all’inizio, perché l’acqua avanzi nel tubo digestivo, é necessario fare la seguente serie di movimenti. Ogni movimento si deve fare 8 volte, alternando 4 volte per ogni lato, sinistro e destro. Il ritmo deve essere dinamico, ma non rapido. Per fare la serie completa non dovremmo metterci piú di 2/3 minuti.

Primo movimento:

SHK1

In piedi, gambe aperte parallele alle spalle, le braccia tese verso il cielo con le dita intrecciate e le palme delle mani verso l’alto. Stira il corpo al massimo verso l’alto e poi inclina il busto verso sinistra senza girare il corpo. Senza mantenerti in questa posizione, torni alla posizione iniziale e ti inclini verso destra. Ripeti questo movimento 4 volte per ogni lato, un totale di 8 inclinazioni. Questo esercizio apre il piloro dello stomaco e ogni inclinazione permette all’acqua di uscire dallo stomaco e dirigersi verso il duodeno e l’intestino tenue.

Secondo movimento:

SHK2

Questo esercizio obbliga l’acqua ad avanzare piú profondamente nell’intestino tenue. La posizione iniziale é la stessa dell’esercizio precedente, mantenendo le gambe divaricate 30 cm circa. Alziamo il braccio destro all’altezza della spalla, con il palmo rivolto a terra, parallelo al suolo. Pieghiamo il braccio sinistro dal gomito fino a toccare la clavicola destra con il pollice e l’indice sinistri. Giriamo il corpo verso destra, mantenendo il braccio destro teso il piú lontano possibile, mentre guardiamo la punta delle dita. Senza fermarci, torniamo alla posizione iniziale e ripetiamo dall’altra parte. Facciamo questo movimento 4 volte per ogni lato, per un totale di 8 movimenti di rotazione.

Terzo movimento:

SHK3

Grazie a questo movimento l’acqua continua ad avanzare nell’intestino tenue ed entra nell’intestino crasso. É una variante della posizione Yoga del cobra, in cui toccano il suolo solo le dita dei piedi e le palme delle mani e sopportano l’intero peso del corpo. É molto importante che i piedi mantengano un’apertura di 30 cm circa. Quando ci troviamo in questa posizione giriamo la testa, le braccia ed il corpo in modo da poter vedere il tallone opposto. Se cominciamo verso destra, guarderemo il tallone sinistro e viceversa. Ripetiamo l’esercizio 4 volte per ogni lato per un totale di 8 movimenti.

Quarto movimento:

SHK4

Questo movimento spinge l’acqua attraverso l’intestino crasso verso il retto. Il movimento é sconsigliato a persone che soffrono di problemi al ginocchio o al menisco. In questo caso, si dovrá realizzare una variante che mostreremo di seguito. Mantenendo i piedi divaricati 30 cm ci sediamo sui talloni ponendo le mani sulle ginocchia che manterranno un’apertura di 50 cm circa. I talloni saranno rivolti verso l’esterno delle gambe e non sotto i glutei. Giriamo il corpo a destra abbassando il ginocchio sinistro fino a toccare il suolo di fronte al piede destro. Le palme delle mani spingono le gambe verso l’interno in modo da schiacciare lo stomaco e svuotare l’intestino tenue. Per aumentare l’efficacia del movimento, quando giriamo il corpo dobbiamo guardare il piú indietro possibile per incrementare la pressione sull’addome. É importante cominciare da destra per aiutare a svuotare il colon ascendente prima di tutto. Ripetere l’esercizio 4 volte per ogni lato per un totale di 8 volte.

La variante alternativa del quarto movimento:

SHK6

Seduti a terra, gambe tese e busto allineato con le braccia rilassate. Pieghiamo la gamba destra, la passiamo sopra la sinistra afferrando il tallone destro con la mano destra. Giriamo il corpo verso sinistra e guardiamo piú indietro possibile. Torniamo alla posizione iniziale e ripetiamo dall’altra parte. Si fanno 4 ripetizioni per lato, un totale di 8 movimenti.

AL TERMINE

Dopo Shank Prakshalana bisogna rispettare le seguenti indicazioni:

cibo: prima di mangiare aspettare almeno mezz’ora dal termine della pulizia, ma non piú di un’ora; é proibito lasciare il tubo digerente vuoto per piú di un’ora. La prima cosa che mangerai sará riso bianco (no integrale perché potrebbe irritare le mucose), un po’ scotto, molto morbido.. Puoi accompagnarlo con verdure cotte. Puoi rimpiazzare il riso con avena. É sconsigliato ingerire latte, yogurt, bevande acide, frutta e legumi crudi durante le 24 ore successive. Si ai formaggi stagionati, no a quelli freschi o fermentati. Dopo 24 ore puoi tornare alla tua dieta normale evitando eccesso di carne.

bibite: dovuto alla fuoriuscita di liquidi, avrai molta sete al termine della pulizia, ma non devi bere nessun liquido, nemmeno acqua pura, prima del primo pasto, perché provocherebbe ulteriori evacuazioni. Successivamente puoi bere acqua e infusioni. Niente alcool per almeno 24 ore.

Questa pulizia é molto buona per chi soffre di stitichezza occasionale.

CONTROINDICAZIONI

Le controindicazioni sono poche:

astenersi se si soffre di ulcera gastrica, colite, diarrea, appendicite, tubercolosi intestinale e cancro; in caso di gravidanza, mestrUazione, emorroidi.

nel caso di disfunzione renale seguire le istruzioni rigidamente.

Si raccomanda Shanz Prakshalana per lo meno 1 o 2 volte all’anno, con il cambio di stagione.

AHO

 

 

 

 

 

 

 

NERVO SCIATICO e il suo equivalente emozionale

La sciatica é un’affezione del nervo sciatico, il piú lungo del corpo umano. Comincia nella parte lombare della colonna vertebrale, attraversa la natica, la coscia, tutta la gamba e termina nel piede. L’inizio di una sciatica puó essere violento, marcato da un dolore intenso in una parte del nervo.

In generale, la persona che soffre di nevralgia del nervo sciatico si sente insicura dell’avvenire o vive una paura incosciente di mancanza di denaro o di beni materiali. Questo problema si relaziona soprattutto con il livello dell’avere. La persona é incosciente perché non si crede attaccata ai beni materiali. Si sentirebbe colpevole perché ha imparato che non é bene e che non é spirituale amare i beni terrestri. Questo senso di colpa le impedisce di avanzare, di affrontare la vita e rischiare di piú, perció essa (la vita) diventa troppo monotona. Un dolore al nervo sciatico indica anche rancore, aggressivitá repressa e rifiuto a sottomettersi ad un’idea o una persona, sempre nel terreno materiale.

Il tuo corpo ti sta mandando un messaggio importante, perché il dolore che senti con questa sciatica é un’indicazione del male che ti fai con il tuo modo di pensare. Perché vuoi punirti? L’intensitá del tuo dolore indica il grado di punizione che credi di meritare. Per cominciare, devi renderti conto che sei attaccata ai beni materiali; dopo devi darti il diritto di ESSERE.

Osa ammettere che hai paura di perderli. Se rischiare di piú é veramente troppo per te perché hai troppa paura di perdere i tuoi beni, accettalo per il momento e decidi di agire appena possibile. Ë anche importante che tu smetta di credere che non va bene desiderare beni terreni: essi sono qualcosa di totalmente umano. Il giorno che avrai sufficiente fiducia nel fatto che puoi creare quello di cui hai bisogno, non avrai piú paura di perdere i tuoi beni e potrai permetterti di desiderarli, senza tenere attaccamento nei loro confronti. Per quanto riguarda il rancore, affidati al perdono. Il perdono ti dará piú flessibilitá e morbidezza rispetto alle idee degli altri e alla loro forma di essere. Ti libererai dell’impressione di doverti sottomettere agli altri.

Il nervo sciatico comincia nella parte lombare della colonna vertebrale, attraversa la natica, la coscia e arriva fino al piede. Il dolore si puó manifestare anche in una sola gamba. Se affetta la mia gamba destra, forse é perché ho paura che mi mancheranno soldi e non potró far fronte alle mie responsabilitá. Se il dolore é nella gamba sinistra, la mancanza di denaro puó intensificare la sensazione di non poter dare abbastanza, sul piano materiale, a coloro che amo. Temo per il loro amore nei miei confronti. Mi faccio illusioni, mi considero spirituale e distaccata dai beni materiali (una specie di ipocrisia).

Senza dubbio, la paura che scarseggino i soldi mi perseguita e mi rende molto ansiosa. Lavoro molto, ho molte responsabilitá ma nonostante tutti i miei sforzi mi sento in difficoltá finanziarie. Il mio corpo si irrigidisce, mi sento prigioniera. Mi chiedo continuamente che cosa dovrei fare e se possiedo le capacitá per fronteggiare una nuova situazione. La mia insicurezza mi porta a ribellarmi. Sono rancorosa verso la vita. Posso sviluppare un senso di inferioritá. Posso rifiutarmi di sottomettermi ad una persona o situazione. Insidiosamente l’aggressivitá entra in me e i miei rapporti con gli altri ne risentono.

Prendo coscienza della mia situazione interiore e del mio dolore, di fronte alla direzione della mia vita, qui e adesso. Questo dolore spesso é il risultato della mia ostinazione a volermi afferrare a idee vecchie invece di aprirmi al cambio e al nuovo. Questa situazione é frequente nelle donne incinte che vivono una confusione interiore e un dolore relativo alla direzione presa ora dalla loro vita: dubbi, timori e inquietudini possono affiorare. Non devo giudicarmi, bensí accettarmi cosí come sono.

Accetto che la fonte della mia vera sicurezza é dentro di me e non nei beni che possiedo. Mi libero e ripongo la mia fiducia nell’universo che é abbondanza per tutti in tutti i piani: fisico, mentale e spirituale. Avendo fiducia nell’universo, ho fiducia nella vita. Scelgo di accettare la flessibilitá, scopro la vera ricchezza, quella che c’é nel mio interiore. Il vero valore di un essere si misura dalla nobiltá della sua anima. Accetto i miei limiti, prendo coscienza dei miei timori, li integro.Decido di andare avanti nella mia vita lasciandomi guidare con totale sicurezza dal mio bene piú grande.

AHÓ