La bardana riattiva l’organismo e tutto si rinnova

Le tossine prodotte dal metabolismo, in inverno, si addensano soprattutto per una cattiva alimentazione principalmente in termini di grassi. In questo caso la bardana, con le sue proprietà drenanti, diuretiche e depurative è idonea a stimolare l’attività del fegato ma anche la secrezione biliare e il transito intestinale. Famosa in erboristeria come la “pianta della metamorfosi” si utilizza soprattutto per la cura di variate malattie della pelle, la bardana è presente in uno dei primi erbari stampati nel Medioevo – l’Herbarium Apulei – menzionata come “erba elefantina” per la grandezza delle sue foglie la si considera utile per un numero veramente notevole di malattie, dalla febbre, ai morsi dei cani affetti da malattie come la rabbia.

Principi Attivi della bardana

Acidi caffeilchinici, inulina, olio essenziale, composti polifenolici, poliacetileni, lignani, fitosteroli, acido gamma-guanidino-n-butirrico, mucillagini, sostanze amare e – nella foglia – arctiopicrina, lattone sesquiterpenico. Questi elencati sono i principi attivi della bardana, pianta dalle sue uniche “infiorescenze” rappresentate da “grappoli” prodotti da capolini la cui forma ricorda quelli del cardo: fiori tubolari violacei contornati da uno strato di brattee (foglie modificate) verdastre piegate più volte a uncino. Ai fini curativi se ne utilizzano, in ogni caso le radici, ma anche le sue foglie, per uso esterno.