Flamenco

Il flamenco è una danza e, ancor prima, uno stile musicale tipico dell’Andalusia divulgato, amato e apprezzato in tutto il mondo. In esso hanno un ruolo considerevole il canto e la relativa poesia: da tali elementi conseguono interpretazione e performance. Gli stili musicali del flamenco prendono il nome di “palos” e sono oltre novanta. Si classificano secondo criteri musicali, ma anche in base all’area geografica di provenienza. La rappresentazione tipica del flamenco assegna al chitarrista una funzione essenziale, ossia quella di dar vita al “compàs” per il cantante che darà voce alle strofe. Alcuni palos possono essere interpretati soltanto da chitarra e voce, altri solo dal canto, altri ancora sono “arricchiti” dal ballo. Si tratta certamente di un’arte dalle numerose sfumature e contaminazioni: degli autori affermano che la storia del flamenco ebbe inizio in India per poi approdare in Arabia, Grecia e Roma, sino a giungere nella penisola iberica, presentandosi come una forma artistica arricchita da diverse influenze. Le prime testimonianze ci portano indietro nel tempo sino alla fine del Settecento. Il flamenco, in quel periodo, si esprimeva soltanto mediante la funzione canora; il canto veniva accompagnato da strumenti molto semplici ed elementari, quali il battito delle nocche sul tavolo, il battito delle mani o dei piedi, oppure lo schiocco delle dita. Per il popolo gitano il flamenco, nella triplice composizione canto/musica/ballo, costituisce un qualcosa di molto presente nella vita di tutti giorni, così come nelle cerimonie e nelle occasioni speciali. Il flamenco non nasce come forma di spettacolo e oggigiorno, anche se spesso legato a esibizioni sul palcoscenico, possiede la sua originale peculiarità nel contesto privato.