Recensione: “Non è la fine del mondo” Alessia Gazzola

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Genere: Narrativa Rosa

Prezzo: € 15,00

Casa Editrice: Feltrinelli (che ringrazio per la copia)

Trama:
Emma De Tessent. Eterna stagista, trentenne, carina, di buona famiglia, brillante negli studi, salda nei valori (quasi sempre). Residenza: Roma. Per il momento – ma solo per il momento – insieme alla madre. Sogni proibiti: il villino con il glicine dove si rifugia quando si sente giù. Un uomo che probabilmente esiste solo nei romanzi regency di cui va matta. Un contratto a tempo indeterminato. A salvarla dallo stereotipo dell’odierna zitella, solo l’allergia ai gatti. Il giorno in cui la società di produzione cinematografica per cui lavora non le rinnova il contratto, Emma si sente davvero come una delle eroine romantiche dei suoi romanzi: sola, a lottare contro la sorte avversa e la fine del mondo. Avvilita e depressa, dopo una serie di colloqui di lavoro fallimentari trova rifugio in un negozio di vestiti per bambini, dove viene presa come assistente. E così tutto cambia. Ma proprio quando si convince che la tempesta si sia finalmente allontanata, il passato torna a bussare alla sua porta: il mondo del cinema rivuole lei, la tenace stagista. Deve tornare a inseguire il suo sogno oppure restare dov’è? E perché il famoso scrittore che Emma aveva a lungo cercato di convincere a cederle i diritti di trasposizione cinematografica del suo romanzo si è infine deciso a farlo? E cosa vuole da lei quell’affascinante produttore che continua a ronzare intorno al negozio dove lavora?

Recensione:
Ero molto curiosa di conoscere la nuova protagonista nata dalla fantasia di Alessia Gazzola, con Alice era stato quasi un colpo di fulmine e speravo che la stessa cosa sarebbe successa con Emma ma purtroppo non è stato così.
Emma è brillante, intelligente e molto riflessiva ma gli manca quel qualcosa in più per rimanere nel cuore del lettore. Mi sono appassionata alle sue vicende durante la lettura ma non mi ha lasciato nulla di più. Alcuni capitoli del libro erano quasi noiosi e ho avuto anche l’impulso di saltarli.
Invece, grandi note positive del romanzo sono state l’ambientazione e la storia di Emma.
Le vicende si svolgono a Roma, la mia città del cuore, ed è stato bellissimo riconoscere i posti e immaginare le scene nella mia mente alla perfezione. Anche la storia di Emma colpisce sin da subito, la perdita del lavoro è sicuramente uno dei temi più attuali in Italia ed è impossibile non immedesimarsi nelle sue peripezie, nei suoi momenti bui e fare il tifo per lei e per il suo futuro. Emma ha vissuto momenti davvero tristi, ma è stata anche molto fortunata in altri casi.
Il romanzo contiene anche una sfera amorosa degna di nota ma che secondo me poteva essere affrontata meglio. Avrei voluto più scene interessanti tra Emma e il Produttore, veri momenti non fatti solo da qualche parolina che poteva nascondere altro. Avrei voluto dialoghi più diretti e forti, qualcosa che rimanesse di più nel cuore del lettore.
Invece, ho apprezzato molto la presenza di numerosi personaggi secondari che hanno arricchito la storia facendoci entrare nella vita quotidiana della nostra protagonista. Mi ha colpito molto il bellissimo rapporto che ha con la madre e con la sorella, inoltre Emma è una bravissima e dolcissima zia.
Due personaggi ricchi di spessore e che meritano di essere nominati sono Tessai e Vittoria, sicuramente il romanzo non sarebbe stato lo stesso senza le loro preziose perle di saggezza.
La cosa che più mi è piaciuta del romanzo è proprio la presenza di numerose riflessioni che ben si adattano alla vita di tutti, mi sono ritrovata in molti pensieri dei personaggi e ho raccolto preziosi consigli che sicuramente non dimenticherò.
Tutto sommato Emma è proprio un’eroina romantica come quelle che lei tanto ama, una ragazza pronta a tutto pur di salvarsi da sola e salvare anche le persone che ama.
Concludo consigliando questo romanzo ai fan di Alessia Gazzola ma anche a chi cerca una favola moderna.

Citazione Preferita:
“Non mi spiego la ragione per cui noi esseri umani tendiamo sempre a complicare le nostre azioni, ad ammantare i sentimenti più semplici di orpelli e retrosignificati del tutto inutili.”

Voto: 7,5/10


SONDAGGIO:

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