Il mio nome è Marco Pedron, Head Pastry Chef da Cracco Chef Pedron - Facebook Full view

Il mio nome è Marco Pedron, Head Pastry Chef da Cracco

Un sabato pomeriggio della settimana del Salone del Mobile nella Galleria Vittorio Emanuele. Come a dire, l’ombelico del mondo nell’ora del delirio! Vuoi non darci appuntamento da Cracco per un caffè prima del cinema? Ahahahahah…non era proprio nato così il programma del giorno, ma l’idea di fare la nostra (mia e di Barbara) prima incursione nel nuovo tempio dell’alta ristorazione milanese, ci ha subito convinte al 100%, nonostante il caldo quasi estivo e la folla impazzita.

     

Immaginatevi il pienone del pranzo di Natale o del cenone di Capodanno. Una cosa del genere. E’ per quello che la cortesia del personale e il fatto che fosse attento e “parlante” mi ha molto colpito. Sinceramente bere un caffè in un locale blasonato, in una pasticceria storica e accorgersi che il barista non ti degna di uno sguardo, parla con i colleghi anche quando ti serve e non si accorge se sei lì ancora o te ne sei andata, mi ha sempre indispettito. Voglio dire, non ho bisogno della tua attenzione, ma se son venuta qui è perché mi aspetto di godere di un servizio eccellente, di un’esperienza da ricordare, anche se non ho ordinato uno champagne millesimato.

Non so com’è, ma da Cracco, il simpatico e garbato barista con barba (a lui non ho chiesto il nome perché non volevo risultare invadente) ha intrattenuto con me e Barbara un’amabile conversazione sul progetto di ristrutturazione e interior decoration del locale, colpito dal fatto che io abbia riscontrato una somiglianza con certi ambienti veneziani. Nonostante l’avvicendarsi di altri clienti, abbiamo avuto modo di essere ascoltate e di sentirci rispondere sempre con grande cortesia.

 

Finito il caffè, ci siamo allontanate dal bancone, senza nessuna voglia di lasciare il locale. Mi sono avvicinata ad un paravento, decorato con foto d’epoca che ritraggono vari momenti della carriera e della vita di Carlo Cracco. Ho scoperto così che il tavolo nascosto dal paravento è quello che usa lo Chef quando pranza o cena nel locale. Me lo ha rivelato una giovane cameriera, dal momento che io ero appena uscita con una delle mie frasi “non vorrei mai questo tavolo, in un angolino così infelice!”.

     

Di fianco al tavolo dello Chef, una delle tante vetrine dedicate alla pasticceria. Lì, io che non sono affatto golosa, mi sono incantata a vedere i colori di questi dolcetti meravigliosi. Diciamo che io li guardavo più come gioielli che come tortine…sarà stata l’intensità del mio trasporto, mi si è materializzato di fianco l’autore dei capolavori, l’Head Pastry Chef Marco Pedron. Gli ho stretto la mano e mi sono immediatamente complimentata con lui.

E’ partita la conversazione-intervista, facile facile, dato l’entusiasmo e l’amore per il proprio lavoro di questo giovane Pasticcere, classe 1981. Nonostante la verde età, già un gran bel curriculum alle spalle, cominciando dall’esperienza al Principe di Savoia, per poi passare alla formazione con Luigi Biasetto, uno dei più grandi pasticceri italiani, campione del mondo nel 1997. Dopo Biasetto, tre anni da Princi. Nel 2010 Pedron ha incontrato per la prima volta Cracco in Corea ed in seguito è nata la collaborazione per i dolci del menù che Cracco ha curato per Trenitalia. Cracco ha poi coinvolto Pedron nel progetto Garage Italia ed infine, gli ha affidato il laboratorio di pasticceria del suo nuovo salotto in Galleria.

Le croissants, le veneziane, le tortine che si degustano al banco del bar o seduti ai tavolini, sono a metro zero. Scendono un piano e vengono servite ai clienti spesso sotto gli occhi di Chef Pedron. Tanta bellezza, tanta meraviglia, tanta bontà a prezzi davvero molto accessibili. Per intenderci, al banco, la croissant (tra le varianti proposte mi sono rimaste in mente quella al fondente di cioccolato e quella al pistacchio) costa 2€ e sono in molti esperti a considerarla la migliore di Milano.

C’è tanto studio e tanta ricerca in pasticceria, sempre alla ricerca della perfezione. Per decorare con una spirale di cioccolato la sua magnifica “Lussuriosa” (al cui interno c’è anche un goccio di Campari), Chef Pedron ha acquistato un vecchio giradischi con cui si è divertito a realizzare le sue fantasie. “Va bene la creatività, ma attenzione che è questo è un lavoro che richiede metodo assoluto e capacità di produrre grandi numeri con la stessa qualità riservata ai piccoli”. In sintesi, il messaggio di Pedron che non ragiona certo da semplice pasticcere, ma da vero imprenditore: non stento a credere l’ottima intesa con il Patron.

Una mezzoretta ben spesa (circa 3 euro il nostro conto) che ci ha fatto venire la voglia di regalarci una pausa dolce per assaggiare una di queste delizie. La monoporzione gialla che mi ha incantata è a base di Mascarpone, Passionfruit e Bergamotto. Ma la novità è quella verde, un trionfo di Pistacchio anche croccante, che è meglio vi racconti direttamente Chef Pedron perché io mi sono persa! Il costo al banco è di € 6,50, al tavolo il doppio.

Questo è quello che intendo io per “lusso”. Il lusso di condividere anche una piccola esperienza, godendo di tutta la magia e l’incanto del luogo destinato ad una élite esclusiva. E’ esattamente quello che dovrebbe sempre accadere nelle boutique del lusso del mondo della moda, anche se non tutti i clienti sono in grado di poter acquistare accessori e abbigliamento per migliaia di euro.

Grazie Marco Pedron, migliore Ambasciatore per il suo locale Cracco non poteva trovare!

A presto rivederci!

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