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Wondy ovvero Come si diventa supereroi per guarire dal cancro – Francesca Del Rosso

Wondy ovvero Come si diventa supereroi per guarire dal cancro Book Cover Wondy ovvero Come si diventa supereroi per guarire dal cancro
Francesca Del Rosso
Biografia
Rizzoli
12 Febbraio 2014
cartaceo, digitale
324

Una Wonder Woman in borghese: non indossa le culotte con le stelle o il top rosso, eppure la protagonista di questo libro a volte si sente proprio così. Come la supereroina, lotta contro le avversità della vita armata di autoironia e tenta in ogni modo di andare avanti – crescere i suoi bambini di due e quattro anni, non allontanarsi dall’amato marito Ken e vedere le amiche di sempre – mentre affronta il tumore al seno. Ma i “sassolini”, come li chiama per Attilino e la Iena, le portano anche una nuova terza misura di reggipetto. E Wondy è bravissima a vedere il bicchiere mezzo pieno, così, senza poter dimenticare i continui controlli, la chemio e i mesi passati sul divano, non perde l’occasione per sdrammatizzare e vedere il lato positivo. Con la valigia pronta per un nuovo viaggio e il pc sempre acceso, impara che il tempo è prezioso (e poco), che i veri amici si riconoscono subito – ti invitano a sessioni di shopping o preparano cene prelibate con consegna a domicilio – che l’affetto incrollabile dei figli è il nostro carburante migliore; insomma che vale la pena combattere al massimo per tenersi stretto ciò che si ama. E allora, senza capelli le feste in maschera e parrucca vengono meglio, se hai già la nausea puoi concederti infinite corse sulle montagne russe con tua sorella e, se non hai appetito ma il sushi lo mangi, ne approfitti per uscire più spesso a cena… Francesca Del Rosso racconta una storia, la sua, che commuove e appassiona, ricordandoci come ogni donna abbia dentro un potere nascosto, grazie al quale sa capovolgere i momenti bui e riportare intorno a sé una dose inattesa di forza e vitalità.

Wondy è il soprannome che è stato attribuito all’autrice del libro, Francesca del Rosso, per la sua passione per Wonder Woman.

È con tale soprannome che lei stessa si chiama nel libro autobiografico in cui racconta della sua malattia, un carcinoma al seno presentatosi due volte in due anni circa.

La storia di Wondy è la storia di come Francesca e il marito, qui chiamato Ken, lottano contro questa malattia, come affrontano insieme le cure e come sperano di uscirne vincitori.

Si potrebbe pensare di avere di fronte un romanzo triste invece Francesca riesce a rendere il suo racconto anche divertente, come quando descrive le sue sedute di fisioterapia con Momo o la sua “capra pelata” a causa dell’iniezione della rossa, o quando racconta della Doctor, il chirurgo plastico che prima di tutto è un’amica.

Tutta la storia, nonostante sia tragica, è raccontata con umorismo e ironia e mai una volta Francesca, Wondy, cede alla disperazione. Certo, si è chiesta sicuramente anche lei “perché proprio a me” ma poi ha risollevato la testa ed è andata avanti per la sua strada, per impervia che possa essere stata.

Si tratta di una storia vera, e purtroppo sappiamo tutti che nonostante la sua forza, Wondy non ce l’ha fatta.

Ma nonostante ciò lei ha vinto lo stesso, perché ha dato testimonianza della sua lotta e della sua vita nonostante tutto.

Wondy non si è mai vergognata di essere malata, ha sempre chiamato il tumore con il suo nome, anche a lui ha trovato un soprannome, i sassolini; non si è mai vergognata della mancanza di capelli o del catetere che si è fatta inserire per poter affrontare il secondo ciclo di chemio e non ha mai perso occasione per stare con i suoi figli e con il marito.

C’è una frase che mi ha colpito e mi ha stretto il cuore (ovviamente non è l’unica). La pronuncia il figlio di Francesca che lei chiama, nel libro, Attilino. “Se tu muori, come faccio a trovare la strada?”

Come si fa a rispondere a una domanda simile, fatta da un bambino di pochi anni? Eppure Francesca riesce ad affrontare tutto pur di mostrare la strada ai suoi bambini.

Si tratta di un libro intenso, che mi ha fatto sorridere ma anche versare lacrime che non erano di pietismo, ma commosse e ammirate per una donna che ha sofferto ma mai ha fatto mancare l’affetto alla sua famiglia.

È un romanzo che fa riflettere molto, non solo sulla malattia, in qualsiasi forma essa si presenti, ma sul modo di affrontarla e sul modo di affrontare la vita in generale.

La vita va vissuta in tutte le sue sfaccettature, con gioia e ironia e non bisogna abbattersi di fronte alle avversità, anche le più grandi.

Wondy ci insegna questo, ad andare avanti nelle proprie battaglie sempre con il sorriso sulle labbra.

Nota: il marito di Francesca è Alessandro Milan. Anche lui ha scritto un libro sulla malattia della moglie e su come questa abbia inevitabilmente modificato la vita della famiglia. Il libro si intitola Mi vivi dentro e potete leggere la nostra recensione cliccando qui.

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