Il club delle lettrici compulsive

Wait for me – Aspettami – Sara Masvar

Wait for me - Aspettami. Book Cover Wait for me - Aspettami.
Sara Masvar
Narrativa
Self publishing
2020
Digitale - Cartaceo
446

MSN - Primavera 2004
Due adolescenti come tanti, per caso, si incontrano su una piattaforma di gioco di ruolo online. Yale e Ginger. Si parlano e subito si capiscono, diventano qualcosa che non ha bisogno di didascalie. Non sarà semplice esserci ma loro, l'una per l'altro, ci saranno sempre.

Firenze - Estate 2019
Due trentenni come tanti, per caso, si incontrano a un concerto rock. Ester e Mattia. Si guardano e subito si riconoscono. Il volto l'uno dell'altra lo hanno impresso a fuoco nella mente. Non si sono mai visti, certo, ma si conoscono da sempre.

Ginger è Ester, Yale è Mattia.
Fra occasioni perse, momenti (in)felici, relazioni collaterali e troppi km di distanza la loro vita, nonostante tutto e tutti, è andata avanti. Ma alcune mancanze, per entrambi, sono sempre presenti. Dopo essersi aspettati per una vita intera, trovandosi, saranno poi capaci di fare a meno l'uno dell'altra?

L'unica cosa certa, oltre all'amore, è che c'è tutta una vita nel mentre.

Oggi parliamo di Wait for me. Aspettami, l’ultimo romanzo di Sara Masvar.
Come definire Wait for me? Non è solo un rosa, non è solo narrativa. È quasi un romanzo di formazione perché in Wait for me si ripercorrono quindici anni di vita di Ester e Mattia, con le loro gioie (poche) e i loro dolori (eh).

Ester e Mattia si conoscono su MSN. Se siete troppo giovani per ricordarvi di questa piattaforma, beati voi. Se ve la ricordate mooooolto bene, ma non sentite anche voi un dolorino alla schiena quando vi alzate?
Il loro rapporto nasce online, chattando, messaggiando fino a tarda notte. Con il passare degli anni, la loro vita online evolve insieme alle piattaforme che la ospitano: messaggi sul cellulare, mms, Skype, Facebook, Telegram, Whatsapp, Instagram…

Gli anni passano, i problemi cambiano, Mattia ed Ester si cercano e si rincorrono in una sorta di balletto ossessivo e ossessionante, ma la lontananza ha un peso enorme per chi non ha la libertà di movimento che vorrebbe e, quando la vita ci si mette di mezzo, i piani vengono spesso scombinati e buttati all’aria. Finché non è proprio il destino a metterci lo zampino…

La Masvar ha avuto un’idea geniale quando ha impostato la trama di Wait for me. Purtroppo, però, secondo me non è stata poi realizzata al 100% delle sue possibilità. Premesso che avevo una copia ARC, ho trovato troppi errori. Davvero tanti… Quindi non posso che augurarmi che la bozza sia stata accuratamente revisionata in seguito. Ma tralasciando questo aspetto (anche se è difficilissimo per me visto quello che faccio per vivere), quello che mi fa storcere un pochino il naso è proprio l’evoluzione dei personaggi e la loro caratterizzazione.

La vicenda viene narrata in prima persona a punti di vista alternati tra i due protagonisti, Ester e Mattia. E loro parlano e si esprimono esattamente nello stesso modo. Certo, ovviamente esprimono concetti differenti perché hanno vite differenti, con problemi differenti, ma il modo di parlare è lo stesso: sboccato (inutilmente, a parer mio, in certi momenti, rispetto ai temi trattati) e con lo stesso identico stile. In realtà, a parte gli adulti che si vedono ben poco, tutti si esprimono allo stesso modo. Una frase detta da Maddalena messa in bocca a Mattia suona esattamente nello stesso modo.

Altra considerazione. Ho amato Ester. Davvero. Credo sia il mio personaggio preferito di tutto il libro perché attraversa diverse fasi, trascinandosi fuori da un sacco di situazioni orribili (per ritrovarsi in situazioni peggiori, a volte) ma riesce a restare in piedi, suo malgrado, sempre e comunque. Il problema con Ester nasce dal fatto che, spesso, la lasciamo in un modo e la troviamo in un altro, senza sapere come ci siamo arrivati. La storia è narrata al presente eppure sembra di leggere dei ricordi e quindi tutto resta un po’ sfumato sullo sfondo. L’impressione che ho avuto è che succedano cose che vengono superate in qualche modo perché, come dice la trama, c’è tutta una vita nel frattempo, tra un contatto e l’altro tra i due protagonisti, e quindi l’autrice ci mostra la vita come se fosse un qualcosa di già accaduto, non come di qualcosa che si sta svolgendo in quel preciso momento.

E mi spiace davvero tanto dover fare questa considerazione perché davvero, non si può non fare il tifo per Ester, complessa, nevrotica, piena di risentimento e di sensi di colpa. Viene voglia di abbracciarla e dirle che andrà tutto bene, prima o poi…

Anche lo stile narrativo è strano. Ho adorato i salti temporali perché penso sempre che contribuiscano a tenere alta la tensione e a stimolare la curiosità del lettore. Per esempio, io ho letto tutte e 446 pagine in meno di mezza giornata perché dovevo sapere. Non ho capito il senso della rottura della quarta parete, cosa che accade in un paio di capitoli e poi viene abbandonata brutalmente a se stessa. Ripeto, avevo una copia ARC quindi potrebbe essere stata eliminata nella versione definitiva, ma devo valutare quello che mi viene fornito e quindi questa è la mia opinione spassionata.

Ho apprezzato tantissimo gli argomenti trattati, primo tra tutti le amicizie (e gli amori) nati online. Anche se siete un po’ all’antica, dovete ammetterlo: è possibile legarsi a qualcuno che non si è mai visto ma solo sentito in chat o sui social perché, volenti o nolenti, tutti passiamo diverse ore collegati. E avere una vita online automaticamente cambia anche il modo in cui si creano i legami. Ci sono alcune mie amiche che non ho mai visto in faccia dal vivo (per ora. Sì, suona un po’ come una minaccia, ma tant’è) alle quali dico praticamente tutto, che insieme a me hanno partecipato e condiviso gioie (sempre poche) e dolori (malimortè anche, eh. Quest’anno siete state il mio salvagente!).

Il rapporto tra Ester e Mattia è esclusivo. Nemmeno i loro migliori amici ne sono messi al corrente fino a quando non diventa inevitabile e questo rende il loro rapporto un segreto che è contemporaneamente bello e brutto. Come ammettere di essere innamorato di una persona della quale non si conoscono le sfumature che si possono cogliere solo dal vivo senza prendersi un sacco di insulti o senza passare per scemo? Eppure è questa la molla che scatta tra Ester e Mattia, non si sa bene perché, come o quando. Capita e basta. Forse perché è più facile dire qualcosa protetti da uno schermo… di fatto, questo argomento è davvero molto attuale. Per farvi un altro esempio, Sally, la mia partner in crime, l’ho conosciuta su Facebook. E adesso solo un DPCM può tenerci separate! Quindi vedete che capita? Capita eccome.

L’autrice parla anche di perdita, di lutto, di sofferenza ingestibile… Il tutto però pare un po’ troppo sfumato, come vi dicevo prima, come se fossero tutti ricordi e non cose che accadono nel momento in cui lo sta raccontando. Ecco anche perché, secondo me, l’evoluzione dei personaggi è un po’ bloccata e poco realistica…  Però emergono tanta rabbia in Ester e tanta passività in Mattia (mi spiace, ma l’ho trovato insopportabile). Vediamo finalmente il cambiamento nei capitoli finali, attraverso altri punti di vista, quindi ho avuto l’impressione che fosse un po’ calata dall’alto. In ogni caso, tutti dovremmo avere una Maddalena nella nostra vita. Io sono fortunata e ne ho più di una. Voi?

La vera figata di questo libro è la playlist perché la musica ha un ruolo importantissimo per tutto il libro. Quanti ricordi! Quante belle canzoni! Qual è la vostra preferita? La trovate in fondo al libro e sui vari social di Sara Masvar.

Non riesco a dare una valutazione del tutto positiva a Wait for me per tutto quello che vi ho detto, ma nemmeno del tutto negativa, proprio per lo stesso motivo. Voi l’avete letto? Cosa ne pensate? Fatemelo sapere!

Intanto vi lascio qui il link all’intervista a Sara Masvar.

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NdA: Il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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