Il club delle lettrici compulsive

Vola via – Kristin Hannah

Vola via Book Cover Vola via
Firefly Lane #2
Kristin Hannah
Narrativa
Mondadori
2019
Digitale - Cartaceo
384
Fornito dalla Casa Editrice
Maria Grazia Bosetti

Adolescenti negli anni Settanta, Kate Mularkey e Tully Hart erano inseparabili.

Lo sono state per decenni. Ma tutto finisce, e ora Tully si trova a gestire la perdita della sua migliore amica, a cui ha fatto una promessa. Poi c'è Marah, la figlia di Kate, distrutta dal dolore. E infine Dorothy, la madre di Tully, una donna instabile che nasconde un segreto. Tre generazioni, tre donne ferite che per iniziare una nuova vita hanno bisogno l'una dell'altra. E forse di un miracolo…

Oggi partecipiamo al Review Party di Vola via, il nuovo libro di  Kristin Hannah, pubblicato in Italia da Mondadori. Pronti a scoprirlo con noi? Cominciamo!

Tully e Kate sono amiche da sempre, da quando a quattordici anni si sono trovate e non si sono più lasciate.
Hanno condiviso tutto, la vita, lo studio, l’amore e persino la malattia, quando Kate si ammala di tumore al seno e Tully lascia tutto per starle vicino.

Ma intorno a loro gravitano altre persone, Marah, figlia di Kate, Doroty la mamma di Tully, Johnny, il marito di Kate, ed è lei che fa da collante tra tutti e nel momento in cui viene a mancare, il mondo crolla.

Vola via è un romanzo con protagoniste donne, diverse tra loro ma unite nel dolore. Ed è il dolore il leit motiv di questa storia. Dolore forte, devastante, dolore che rovina e annichilisce.

Le tre donne, protagoniste principali del romanzo, sono accomunate dal lasciarsi andare, dall’incapacità di reagire, ognuna in modo diverso, al destino avverso che devono affrontare.

Marah si sente abbandonata dalla madre ma non riesce a esprimere il suo dolore a parole, si chiude in se stessa e lascia tutti fuori, erigendo un muro invalicabile.

Tully, a sua volta, non riesce a uscire dalla spirale di auto-colpevolizzazione in cui si è avvolta e questo la porta a lasciarsi andare e a perdere il contatto e la consapevolezza di se stessa e di quello che vale.

Dorothy affonda il suo dolore in un passato duro e violento che l’ha portata a diventare quello che è, tossicodipendente, alcolizzata e soggetta a uomini che la massacrano di botte.

Riusciranno a uscir fuori da questo tunnel buio, fatto di violenza e autodistruzione?

Si parla di droga, alcolismo, senzatetto, pazzia, violenze domestiche e autolesionismo e chi più ne ha più ne metta. Francamente, un po’ troppa carne al fuoco, un po’ troppa devastazione dell’anima, un po’ troppa autodistruzione, che rende il romanzo pesante da leggere, perché troppo doloroso, troppo devastante.

Io ho trovato difficile reggere la lettura di tanto dolore, di tanto sconforto, a tal punto che mi sono distratta spesso, e alla fine ho letto con superficialità cercando di rimanere collegata solo alla narrazione dell’evento e non ai sentimenti negativi che questo portava con sé.

Il tutto però si è risolto al termine del romanzo, dove la mia attenzione è stata di nuovo catturata da un po’ di rosea speranza che le protagoniste potessero riuscire a farcela.

I temi trattati sono importanti, sono sicuramente temi attualissimi, problematiche che sconvolgono la vita di tanti adolescenti, donne e anziane, ma il tutto è troppo. Tutto il romanzo è intriso di dolore, quello forte che annichilisce pure il lettore, anche se alla fine c’è la speranza che si possa recuperare e tornare a vivere.

Il racconto si snoda su più piani temporali, si passa dal presente al passato continuamente, da uno all’altro personaggio, ma questo non disturba, anzi crea aspettativa ed interesse.

Il linguaggio è fluido e accattivante, i personaggi sono ben delineati, nonostante il continuo shiftare dall’uno all’altro, senza però che si crei confusione. La vicenda si segue bene fino alla fine.

È sicuramente un romanzo che si può leggere solo se si è in pace con se stessi, se non si è turbati, se non si hanno problemi da affrontare, perché, come ho già detto, è un romanzo intriso di sofferenza e non è facile rimanere distaccati e leggere senza lasciarsi coinvolgere. Non fraintendetemi, eh! È un libro molto bello, scritto benissimo… Solo, è molto, molto triste e non è sempre facile confrontarsi con la tristezza e con il dolore.

Ci sarà un happy end? Questo lo scoprirete da soli, leggendo il libro se sarete nelle giuste predisposizioni d’animo.

Avete letto Vola via? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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NdA: il libro mi è stato fornito dalla Casa Editrice perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

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