Il club delle lettrici compulsive

Un delitto quasi perfetto – Jane Shemilt

Un delitto quasi perfetto Book Cover Un delitto quasi perfetto
Jane Shemilt
Thriller
Newton Compton
2016
Digitale - Cartaceo
278
Alice Crocella

Emma e Adam Jordan sono due medici all’apice della carriera, così quando viene loro offerta l’opportunità di trascorrere un anno in Africa, con i tre figli, per collaborare a un progetto di ricerca, accettano con entusiasmo, convinti sia l’occasione che aspettano da sempre. E sarà di certo un’esperienza che non dimenticheranno, ma non per le ragioni che i Jordan immaginano. Quando una sera Emma torna a casa e trova vuota la culla del piccolo Sam, il più piccolo dei loro figli, la famiglia capisce che il sogno si è trasformato nel peggiore degli incubi. Un anno dopo, a migliaia di chilometri di distanza, Emma è ancora ossessionata dall’immagine di quella culla vuota, e continua a isolarsi sempre di più dal resto della famiglia. Che ne è stato di Sam? È ancora vivo? Si è trattato di un rapimento o di qualcosa di più inquietante? Cos’è successo davvero quella notte?

Alice ci parla di Un delitto quasi perfetto, il secondo romanzo di Jane Shemilt, pubblicato da Newton Compton.

Devo ammettere che, dopo aver divorato il primo romanzo della Shemilt, Una famiglia quasi perfetta, mi sono buttata a capofitto nella ricerca e poi lettura del suo secondo lavoro e, come da pronostico, ne sono rimasta rapita!

Emma e Adam, i nostri protagonisti, sono rispettivamente un’ostetrica ben affermata, specializzata in parti difficoltosi, e un ricercatore interessato alle origini delle malattie più disparate. Genitori di Alice e Zoe, sono entrambi affermati nel lavoro e realizzati ma a Adam questo non basta più, vuole fuggire dal caos di Londra e accettare un lavoro di un anno in Botswana, per fare ricerca sull’origine dell’AIDS.

Con la figlia maggiore che attraversa un momento di crisi e il trasloco in una terra lontana e sconosciuta per assecondare la carriera del marito, Emma si sente sprofondare quando scopre di essere incinta per la terza volta. Vuole nascondere la gravidanza al marito per poterla usare come ostacolo al viaggio di lavoro, ma i mesi passano e questo piano imperfetto si sgretolerà quando Adam, durante un giorno di sole in piscina, noterà le nuove forme della moglie.

Assieme, decideranno di partire, anche per ritagliarsi una nuova tranquillità e potersi dedicare di più sia al nuovo arrivato, Samuel, sia alle figlie, fiduciosi che la natura e i luoghi di infanzia dell’assistente Megan si rivelino davvero ospitali come nei suoi racconti. La famiglia si ambienterà bene nella nuova casa, con i domestici e le baby-sitter al loro fianco; anche Emma, dopo l’iniziale smarrimento, tornerà a lavoro nel  nuovo ambulatorio del villaggio, dividendosi bene tra famiglia e carriera.

Proprio sul più bello, cadrà su di loro l’ombra del rapimento del piccolo Sam, sparito nel nulla dalla sua culla mentre la madre era a lavoro… chi sarà il colpevole?

Un delitto quasi perfetto è un thriller che vi terrà con il fiato sospeso, mentre vi accompagnerà attraverso numerosi spunti di riflessione riguardo a temi molto attuali. La competizione tra moglie e marito per chi ha la carriera migliore e più appagante, l’idea della rinuncia sul piano lavorativo (quasi sempre da parte della donna), le problematiche dei genitori e dei figli. È molto interessante l’introspezione di Emma nei confronti dei sentimenti contrastanti che nascono in lei con la nascita del piccolo Sam, dapprima il senso di colpa nei confronti dell’imperfezione del figlio (una voglia a forma di fragola sul viso) e poi i rimorsi per averlo “perso” mentre era assente.

Il rapimento, la scomparsa o la perdita di un figlio può lacerare una famiglia in moltissimi modi, soprattutto quando uno dei due genitori si arrende nelle ricerche o scarica la colpa sull’altro… È un argomento delicato, profondo, che la Shemilt scandaglia con molta delicatezza.

I retroscena psicologici e il pathos crescente tengono altissima la concentrazione del lettore, fino alla conclusione, tutt’altro che banale!

Lo stile della Shemilt è caratterizzato da frequenti flashback, linguaggio fluido ma preciso, analitico e spesso emotivamente “graffiante”. Se amate la tensione e l’idea di rimanere con il fiato sospeso fino alle ultimissime pagine di un romanzo, allora avete trovato il romanzo adatto a voi!

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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