Kate Burkholder #8
Thriller
Time-Crime
2016
Digitale - Cartaceo
308
La serie è così composta:
- Costretta al silenzio
- La lunga notte
- In un vicolo cieco
- Scomparsa
- Il suo ultimo respiro
- Tracce dal passato
- Dopo la tempesta
- Tra i malvagi
Inoltre, ci sono due racconti brevi che hanno per protagonista Kate Burkholder, di cui solo uno edito in Italia al momento.
Inutile dirvi che ho letteralmente divorato Tra i malvagi. Vediamolo insieme!
È un rigido giorno d’inverno a Painters Mill, in Ohio, e quando Kate Burkholder arriva alla stazione di polizia che dirige, trova ospiti inattesi: il suo compagno, l’agente del BCI John Tomasetti, il vicesovrintendente del Bureau e un agente da New York.
Nell’area a nord di New York, ci sono dei problemi con la locale comunità amish. Una ragazzina di 15 anni è stata trovata morta e la polizia non riesce ad indagare perché la comunità è molto chiusa e il vescovo ha proibito a chiunque di avere a che fare con Englischers (i non amish che parlano inglese invece del Pennsilfaanisch Deitsch, il tedesco della Pennsylvania). Il piano dell’agente Betancourt è far infiltrare Kate nella comunità, in modo che possa scoprire cosa sta combinando il vescovo Eli Schrock e capire se ci sono in atto maltrattamenti di qualche genere.
«Eli Schrock è il vescovo del posto. È un uomo carismatico. Sveglio. Eloquente. Fervente. Rispettato dalla comunità. Ha seguaci leali. Intendo dire che questa gente gli è devota.» Fa una pausa. «Ciò detto, girano voci sul fatto che alcuni seguaci abbiano paura di lui e non abbiano il coraggio di parlare. Che sia risaputo che punisce chi non segue le regole.»
«Che genere di punizioni?» indaga Tomasetti.
«Si dice che abbia rinchiuso un ragazzo nel pollaio. L’ha tenuto lì dentro per due o tre giorni senza cibo. Voci di seconda mano riferiscono che un giovanotto si sia preso un paio di frustate con la sferza di un calesse. Uno dei miei agenti dice che gli hanno raccontato che almeno una famiglia è fuggita nel cuore della notte, lasciando tutto ciò che non poteva portarsi dietro, salvo poi essere fermata da Schrock o da uno dei suoi seguaci.»
Kate è l’unica che può riuscire ad infiltrarsi perché in passato era amish, conosce le usanze e parla fluentemente tedesco. E quindi, chi meglio di lei? Del resto, gli amish non sono pericolosi, no?
“Ho tutto sotto controllo» dico.
Mentre chiudo la chiamata, mi domando quanti poliziotti abbiano pronunciato queste stesse identiche parole prima di rendersi conto che si sbagliavano.”
Riuscirà Kate a lavorare sotto copertura, senza farsi assalire dai fantasmi del suo passato? Lo scoprirete solo leggendo Tra i malvagi.
Io adoro questa serie! L’ho scoperta per caso un paio di anni fa e, da allora, ho aspettato con ansia ogni nuovo libro.
I libri sono ambientati tutti in USA, in Ohio (tranne questo) e la Castillo illustra senza mai annoiare come vivono gli amish. Nei miei viaggi, non sono mai stata nelle zone rurali descritte nei libri e vi dirò, leggendo, mi è venuta veramente voglia di partire (nonostante gli omicidi 😉 ).
Ogni storia è autoconclusiva ma la serie andrebbe letta in ordine perché a fare da fil rouge è la vita di Kate. È Kate che ci racconta la storia. È bello vedere come cambia e come evolve il suo rapporto con Tomasetti. Entrambi hanno un bagaglio emotivo notevole e la Castillo è bravissima nel descriverli perché sono sempre coerenti con il loro passato rapportato alla situazione presente.
Kate era allergica ai rapporti amorosi a causa dei traumi subiti, Tomasetti anche (e non vi dico di più perché sono punti essenziali da scoprire leggendo). Questa paura di lasciarsi andare, la si percepisce ancora oggi, nonostante il tempo passato insieme.
“È proprio questo il punto quando si ama qualcuno. Non si è più in possesso del proprio cuore, e quel piccolo organo che palpita ci si può rivoltare contro senza preavviso e farci a brandelli dall’interno.”
Eppure, Kate e John sono una squadra vincente, anche se non è tutto rosa e fiori. Non sono mai stucchevoli o esagerati. La componente rosa è minima, se cercate un thriller vero e proprio.
Kate ha la sindrome da supereroina e in alcuni casi, forse, fa cose un po’ improbabili. Ad ogni modo i libri sono veramente godibili, ben scritti e ben strutturati, mai banali e con finali imprevedibili, senza contare la componente istruttiva sulla cultura amish che, a mio parere, dà valore aggiunto all’intera serie. Ho imparato un sacco di cose grazie a Linda Castillo e alla sua Kate Burkholder!
Avete letto Tra i malvagi? Vi aspetto per commentarlo insieme!
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