Il club delle lettrici compulsive

The Loop. L’umanità finisce qui – Ben Oliver

The Loop. L'umanità finisce qui Book Cover The Loop. L'umanità finisce qui
The Loop #1
Ben Oliver
Fantasy - Young Adult
Rizzoli
2020
Digitale - Cartaceo
383

L’umanità finisce qui

“Unica possibilità di salvezza: la fuga. Ma cosa c’è fuori dalla prigione?” Louise Sutton, producer di Black Mirror, Emmy Award 2019

LUKA KANE HA PASSATO 736 GIORNI INGIUSTAMENTE IMPRIGIONATO NEL LOOP ASPETTANDO LA SUA ESECUZIONE. Il Loop è una prigione perfetta, gestita da Happy, l’intelligenza artificiale che si occupa di ogni aspetto della vita dei detenuti. Nel Loop ogni giorno è uguale al precedente. Ogni giorno è un tormento. Ma qualcosa comincia a cambiare. Circolano voci di una guerra. Strane cose accadono ai prigionieri. E la guardiana, l’unica che gli abbia mai dimostrato un minimo di umanità da quando è stato imprigionato, gli consegna un messaggio: Luka, devi fuggire... Ora Luka deve decidere se evadere dal Loop è davvero la sua unica possibilità di sopravvivenza, e soprattutto deve trovare un modo per salvare le persone che ama, dentro e fuori la prigione. Ma ben presto scopre che all’esterno la vita è di gran lunga più terrificante di quanto avesse mai potuto immaginare. E se vuole salvare coloro a cui tiene, Luka deve scoprire chi è il responsabile del caos in cui è sprofondato il mondo intorno a lui.

Oggi partecipiamo al review party di The Loop, un libro di Ben Oliver pubblicato in Italia da Rizzoli. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate leggere anche le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

the loop

Nessuno esce dal Loop da persona libera. Anzi, una volta che entri nel Loop, sei a malapena considerato una persona.

Siamo in un futuro post apocalittico in cui non esistono più i singoli Stati perché si sono fusi in un’unica grande nazione in cui la giustizia è amministrata da Happy, un sistema superpartes in grado di stabilire se una persona sia o meno colpevole del crimine di cui è accusata.

I minorenni condannati per crimini gravi vengono condotti nel Loop, una alienante prigione a forma di infinito dal quale nessuno è mai fuggito.

È qui che incontriamo Luka Kane, il protagonista di questa storia, ed è attraverso i suoi occhi che scopriamo quanto sia diventato diverso e crudele il mondo.

Non voglio raccontarvi di più perché The Loop è tutto una scoperta e Ben Oliver riesce a tenere altissima la tensione in ogni singola pagina del libro.

Erano mesi che non facevo nottata per finire un libro!

I temi trattati sono tantissimi e Oliver non fa sconti a nessuno.

Il primo tra tutti è la differenza di opportunità tra le diverse classi sociali.
La società di The Loop è divisa tra Alt, Naturali e Regolari.

Gli Alt sono (o forse è meglio dire erano?) esseri umani potenziati. Nati senza difetti fisici o genetici perché i ricchi genitori hanno provveduto alla correzione con interventi prenatali, sono individui potenziati dalla chirurgia avanzatissima a disposizione di chi ha denaro per comprarsela. Hanno cuori artificiali più efficienti, polmoni di metallo in grado di garantire la perfetta ossigenazione anche dopo una corsa forsennata e via dicendo.

In netta contrapposizione ci sono i Regolari. Nati in famiglie povere, i Regolari non hanno moltissime risorse o possibilità. Vivono di espedienti, spesso ai confini della legalità. Sono la parte di umanità sacrificabile, fanno lavori umili che hanno lottato per avere perché i droni li hanno sostituiti senza alcuno sforzo.

La via di mezzo tra Alt e Regolari sono i Naturali.

Luka è un Regolare. Ha visto morire la madre ed è finito nel Loop. È prigioniero da 736 giorni quando lo incontriamo per la prima volta.

La descrizione che Oliver fa della vita nel Loop è angosciante. I detenuti non sono confinati in cella con la speranza della riabilitazione perché sono tutti condannati a morte. Per evitare l’esecuzione, possono scegliere di sottoporsi a esperimenti clinici di cui, però, non conoscono la natura, quindi potrebbero morire come sopravvivere.

L’alternativa è accettare di essere Disgregati. Letteralmente.

Ora… avete presente quando, in un impeto di rabbia, vi ergete a carnefici e scrivete che i farmaci andrebbero testati sui carcerati che si sono macchiati di crimini orrendi? O quando vi schierate a favore della pena di morte?
Mi fermo qui per non diventare polemica ma vi lascio con queste domande in modo che questo sia uno spunto di riflessione per tutti.

Oliver è crudo e diretto nelle sue descrizioni. Pur non essendo splatter in senso letterale, ci sono scene che potrebbero urtare la sensibilità dei più “delicati”. Personalmente, pur essendo tra i non amanti del genere horror sanguinoso e simili, ho trovato queste scene assolutamente efficaci ai fini della narrazione proprio perché Oliver non ha pietà nel descrivere l’angoscia, il dolore e la paura che i personaggi provano.

Luka e Kina sono i miei preferiti, ma sono riuscita a empatizzare, nonostante tutto, con tutti i detenuti del Loop.

Anche Wren è un personaggio interessante perché dà a Oliver l’opportunità di far vedere l’altra faccia del Loop. Wren è la guardia che si occupa dei detenuti. Si presenta all’ora di pranzo e trascorrere circa dieci minuti a parlare con ognuno dei ragazzi.
Wren non può portare oggetti tecnologici all’interno delle celle dei ragazzi e quindi porta… beh, libri. Luka, in questo modo, riesce a non impazzire rinchiuso nella sua cella per ventitré ore al giorno:

Riesco a finire un intero libro in un giorno se è appassionante. Ce ne sono alcuni che continuo a rileggere: le storie sono così intriganti e i personaggi così ben descritti che faccio fatica a dimenticarli. Mi domando se fossero popolari all’epoca in cui sono stati stampati. Legami di sangue, Harry Potter, Vita di Pi e La mano sinistra delle tenebre, per esempio.
In questo momento sono a metà di un romanzo che parla di una famiglia intrappolata in un hotel maledetto. È di un autore che mi piace molto, ho letto almeno altre cinque sue opere, e questa credo sia la migliore sinora.
 Quello che apprezzo dei libri è che ti permettono di fuggire per un po’ in un mondo creato da qualcun altro: non sono costretto a essere chi sono o dove sono intanto che mi trovo in quell’altro posto. A volte ne ho proprio bisogno.

Come non capirlo?

Wren rappresenta l’empatia in un mondo depersonalizzante che vuole a tutti i costi annichilire i carcerati… e se pensiamo alla storia dell’umanità, ci sono sempre stati esempi del genere. Un parallelismo che scatta immediatamente è quello con i campi di concentramento e di sterminio: detenuti chiamati con un numero invece che con il loro nome, condizioni di vita estremamente difficili, sfruttamento delle forze dei prigionieri, nessuno che intervenga per fermare questo meccanismo perverso perché “è comodo così” oppure perché “se sono lì ci sarà un motivo”.  È l’indifferenza che diviene complicità…

Tra le cose che mi sono piaciute poco c’è la “sindrome da supereroe” che hanno un po’ tutti i personaggi. Tra lotte all’ultimo sangue, fughe rocambolesche e l’uso smodato delle armi fatto senza battere ciglio o quasi, i personaggi sono un po’ troppo stereotipati.

È un po’ il difetto che riscontro sempre in questo genere di libri… i protagonisti hanno sì paura, ma questa non è mai un freno, raramente si pongono domande se non quelle funzionali alla trama e, come ne hanno l’occasione, riescono a maneggiare armi e a uccidere frotte di nemici senza fare una piega.

In questo caso, ci sono anche combattimenti corpo a corpo, arrampicate e fughe a balzelloni sui tetti tenendo premuto il tasto di un detonatore perché questo non scatti… forse è un po’ troppo irrealistico, non trovate?

Nonostante ciò, The Loop resta un libro godibilissimo grazie alla scrittura fluida e accattivante dell’autore.
Non so se ci sarà un seguito, ma mi auguro di sì perché non sono pronta a lasciare andare Luka, Kina, Malachai e tutto quel che resta del Club delle 2.

Vi lascio con il booktrailer creato da Rizzoli. Credo renda perfettamente l’atmosfera che ho trovato nel libro!

Avete letto The Loop? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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NdA: il libro mi è stato fornito dalla casa editrice perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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