Il club delle lettrici compulsive

Quando il progresso diventa snervante?

Oggi devo necessariamente esternare questo mio disagio e chiedervi: quando, il progresso, diventa snervante?

Partiamo dal principio e, a costo di sembrare infinitamente anziana, vorrei riportarvi con la mente a quel remoto passato in cui si entrava in una libreria, si girava un pomeriggio intero tra gli scaffali, le offerte e le proposte, poi si usciva con una quantità di libri indecorosa e tanta, tanta gioia nel cuore.

Adesso, per riportarvi con crudezza alla realtà, vi dirò una cosa orribile. Nel paese dove mi sono da poco trasferita per motivi che trascendono la mia volontà, NON ESISTE UNA LIBRERIA.

C’è una carto-libreria, che serve ai ragazzini di elementari e medie per ordinare i libri dell’unica scuola presente in paese e che, in una stanzetta sul retro, quasi come se si trattasse di materiale pornografico, propone una selezione ristretta di libri per l’infanzia e l’adolescenza (perché ovviamente solo chi è costretto dalla scuola legge, è chiaro), inframezzati da rarissimi esemplari di alcuni dei più recenti best seller per un pubblico adulto. Niente classici. Niente che non sia stato pubblicizzato in tv o non sia stato scritto almeno da un personaggio uscito da un reality.

Va da sé che questo mi induca a dannosissimi raid quando finalmente mi muovo da qui e trovo una libreria o, nel peggiore dei casi, all’e-commerce.

Mettiamoci anche il fatto che mi ostini a perseguire il conseguimento di una laurea in più di quella che già ho, il genere di lauree che suscita la domanda “ma cosa te ne fai?” ogni volta che se ne fa cenno. Cosa me ne faccio. Già. Magari lo facessi per quello. Fatto sta che di solito i libri consigliati per gli esami tendono a non essere i best seller sopracitati e che, a volte, siano difficili da reperire anche nelle librerie vere e nelle biblioteche. Quindi ci si vota al santo Web.

E i libri di testo per i miei esami, spesso, sono bellissimi! (Di alcuni vi ho anche propinato la recensione!)

La domanda che mi pongo è la seguente: PER QUALE IGNOBILE MOTIVO IL CORRIERE DEVE PASSARE A CONSEGNARE NELL’UNICO MOMENTO DELLA GIORNATA IN CUI IO SONO FUORI?

Lo so benissimo che capita a tutti noi! Ammettetelo! Passate la giornata seduti davanti all’ingresso di casa come Toro Seduto, fumando la pipa anche se non avete mai fumato in vita vostra, raggiungete il Samsahara come Buddha durante le meditazioni più profonde, aguzzate l’udito che Superman levati, per percepire anche il minimo segno di avvicinamento del corriere. Poi succede che la vicina vi chiama perché le si è rotto il telecomando, o il vostro cane ha una vescica che scoppia, oppure avete finito il tabacco per la pipa che state inconsapevolmente fumando e fate l’errore. Uscite di casa per ben 10 minuti.

Tornate.

Nella cassetta c’è lo scontrino di giacenza.

Ora ditemi se una non deve dire delle brutte parole.

Questo è il progresso? lo chiamiamo veramente così? Certo, posso comprare un libro dal divano di casa, persino dal bagno di casa, ma è davvero un progresso se per averlo devo affidarmi alle leggi di Murphy?

Il corriere è appostato dietro l’angolo ad aspettare che io esca di casa?? Perché? Cosa gli ho fatto di male? E come fa a sapere quali sono i libri che mi servono per gli esami, visto che proprio per quelli si avverano le più funeste previsioni? QUELLI MI SERVONO SUBITO!

Ok, posso sempre comprarli in e-book, ma lo sapete anche voi che non è la stessa cosa!

So di non essere l’unica, fatemi sentire il vostro sostegno per cortesia, che qua non se ne esce vivi! Lasciatemi un commento e raccontatemi le vostre vicissitudini con il progresso del commercio!

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