Il club delle lettrici compulsive

Pulvis et umbra – Antonio Manzini

Pulvis et umbra Book Cover Pulvis et umbra
Rocco Schiavone #6
Antonio Manzini
Giallo
Sellerio Editore Palermo
2017
Digitale - Cartaceo
416

In "Pulvis et umbra" due trame si svolgono in parallelo. Ad Aosta si trova il cadavere di una trans. A Roma, in un campo verso la Pontina, due cani pastore annusano il cadavere di un uomo che porta addosso un foglietto scritto. L'indagine sul primo omicidio si smarrisce urtando contro identità nascoste ed esistenze oscurate. Il secondo lascia un cadavere che puzza di storie passate e di vendette. In entrambi Schiavone è messo in mezzo con la sua persona. E proprio quando il fantasma della moglie Marina comincia a ritirarsi, mentre l'agente Caterina Rispoli rivela un passato che chiede tenerezza e un ragazzino solitario risveglia sentimenti paterni inusitati, quando quindi la ruvida scorza con cui si protegge è sfidata da un po' di umanità intorno, le indagini lo sospingono a lottare contro le sue ombre. Tenta di afferrarle e gli sembra che si trasformino in polvere. La polvere che lascia ogni tradimento.

Pulvis et umbra è il nuovo romanzo di Antonio Manzini che ha per protagonista Rocco Schiavone. La serie è così composta:

  • Pista nera
  • La costola di Adamo
  • Non è stagione
  • Era di maggio
  • 7-7-2007
  • Pulvis et umbra

La storia si dipana tra Roma ed Aosta, attraversando l’Italia alla ricerca di indizi, vecchi amici e vecchi nemici. Ritroviamo un Rocco che sembra sempre più solo, stanco, amareggiato e ingrigito dalla stanchezza e dalla fatica. L’unico spiraglio di normalità pare arrivare solo da Gabriele, il vicino di casa adolescente che si appoggia a Rocco in diverse situazioni per lui complicate da gestire, come per esempio l’esame di latino che potrebbe costargli l’anno scolastico.

Accanto alle riflessioni drammatiche che Rocco si trova costretto a fare, su di sé, sulla sua vita, sui suoi amici, su amori e tradimenti, ci sono scene spassosissime che alleggeriscono l’atmosfera, come per esempio:

«Allora, bisogna che qui al nord cominciate a imparare l’uso esatto dei termini e delle locuzioni romane. Sticazzi si usa quando di una cosa non te ne frega niente. Per esempio: Lo sai che Saint-Vincent ha 4.000 abitanti? Sticazzi, puoi dire. Cioè, chissenefrega. Come lo usate voi, Italo, è sbagliato. Devi cercare un ago in un pagliaio? Allora devi dire: mecojoni! Mecojoni indica stupore, lo usi per dire: accidenti! Capisci la differenza Italo? Non puoi usare sticazzi per esprimere meraviglia, sorpresa. Sticazzi lo usi per dire chissenefrega. Ho vinto alla lotteria 40 milioni di euro? Mecojoni, devi dire! Se dici sticazzi significa: non me ne frega niente. Ecco. Ricominciamo. Deruta e D’Intino devono cercare tutti i trans di Aosta e provincia. Tu che devi dire?».
«Mei cojoni?».
«Mecojoni» lo corresse.
«Mecojoni».
«Bravo Italo. Invece che a Courmayeur c’è la funivia?».
«Sticazzi».
«Perfetto. Hai appena imparato l’articolo sette della costituzione romana che recita: uno sticazzi al momento giusto risolve mille problemi. […]»

Sono due i casi in cui Rocco, volente o nolente si trova coinvolto questa volta: due rotture di coglioni del decimo livello, per dirla come la direbbe lui. Ad indagare con lui, la solita vecchia squadra con una new entry: Michela Gambino. La Gambino è della scientifica ed è una “complottara” fatta e finita, con tutto il corollario di scie chimiche, i 300 che governano il mondo (il cui capo è la regina Elisabetta), ecc… Ho trovato questo nuovo personaggio molto interessante e spero che abbia più spazio nei prossimi libri.

Spero anche di scoprire qualcosa di più sulla madre di Gabriele. Il rapporto tra Gabriele e Rocco è molto bello e molto tenero. Pare che in Rocco si risvegli qualcosa quando sta con Gabriele. Nonostante il suo modo di fare decisamente burbero, Rocco diventa quasi una figura paterna per il ragazzo che, come lui, è solo e abbandonato a se stesso. Le scene tra loro sono sempre molto comiche e molto tenere allo stesso tempo.

La bellezza di Pulvis et Umbra (e più in generale, dei libri di Manzini) sono le riflessioni di Rocco. A questo punto della sua vita, Rocco è davanti ad un bivio. Dovrà decidere da che parte stare, dovrà gestire tradimenti e bugie e si troverà a combattere contro cose ben più grandi di lui perché pare che i servizi segreti stiano mettendo lo zampino negli affari di Rocco. Ed è proprio da queste cose che deriva il titolo: pulvis, come la polvere che ricopre la casa romana di Rocco e Marina che lui non sente più sua e umbra, come le ombre che cerca invano di catturare e come Marina, sempre meno presente.

Inevitabilmente, leggendo Pulvis et Umbra, il viso che mi compare nella mente è quello del suo interprete televisivo, Marco Giallini. Le riprese della seconda stagione dovrebbero essere iniziate, anche se vedremo le nuove puntate solo il prossimo anno.

Tutto si stanca, Lupa, si consuma e non torna più come prima. Mi guardi, con la lingua di fuori, e siamo soli io e te, un’altra volta, e sei tu che mi devi dare coraggio, amica mia, perché io non ce l’ho più. Stai qui, attaccata a me. Chiudi gli occhi. Dormi, Lupa. Sogna gli ossi e i prati dove correre. Vola pure. Io da qui ti guardo e aspetto di capire come si fa.
Ti giuro, appena ci riesco ti seguo.

Avete letto Pulvis et umbra? Vi aspetto per commentarlo insieme.

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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