Il club delle lettrici compulsive

Poirot a Style Court – Agatha Christie

Poirot a Styles Court Book Cover Poirot a Styles Court
Hercule Poirot #1
Agatha Christie
Giallo
Mondadori
1920 -2020
Digitale - Cartaceo
228

Durante la Prima guerra mondiale, un giovane ufficiale inglese ferito al fronte, Arthur Hastings, viene ospitato per la convalescenza da un vecchio amico, John Cavendish. Il soggiorno nella residenza di campagna dei Cavendish nell’Essex, la lussuosa Styles Court, sarà però tutt’altro che tranquillo. La padrona di casa, matrigna di John, ha sposato un uomo di vent’anni più giovane, e i figliastri, scavalcati nell’eredità, sembrano tramare qualcosa. La governante è sicura che prima o poi la situazione possa precipitare e, in breve, la profezia si avvera. La padrona di Styles Court viene avvelenata e i sospetti si concentrano subito sui membri della famiglia. Per loro fortuna, in paese c’è un profugo belga dai grandi baffi, uno che di delitti se ne intende…

Così nel 1920 il mondo scopriva il talento narrativo di Agatha Christie e faceva conoscenza con il suo detective, Hercule Poirot. A cent’anni dalla pubblicazione, Poirot a Styles Court è qui accompagnato da “contenuti speciali”: il testo originale inviato all’editore del capitolo 12 (diverso da quello che sarebbe andato in stampa, come racconta l’introduzione di John Curran) e un curioso articolo della Christie sul suo rapporto con i veleni e sul loro ruolo nelle crime stories.

Oggi partecipiamo al review party di Poirot a Styles Court, un libro di Agatha Christie pubblicato in Italia da Oscar Vault. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

Poirot a Styles Court

Da quanto tempo non prendevo in mano un libro della Christie? Una vita! Per questo ho accettato con gioia di partecipare a questo evento. Adoro i gialli e Agatha Christie… beh, lei è la regina indiscussa del giallo!

Poirot a Styles Court è il primo libro in cui compare l’investigatore belga che oggi, a distanza di cento anni, è famoso in tutto il mondo. Cento anni! Ci pensate? Da che ho memoria, ho visto girare per casa i libri della Christie… Ma basta divagare e veniamo al dunque!

Il giallo è ambientato in Inghilterra, più precisamente a Styles Court, la casa di campagna in cui è ospite Arthur Hastings, la voce narrante di questa storia. La prima Guerra Mondiale sta ancora infuriando, ma Arthur è in convalescenza. Viene quindi invitato da John Cavendish a trascorrere del tempo con lui e la famiglia a Styles Court.

Arrivato alla grande casa, Arthur però non trova un bel clima… La madre di John, Emily, si è risposata e il nuovo marito non piace a nessuno, tanto che, ben presto, la dama di compagnia e confidente della padrona di casa abbandona il luogo di lavoro, lasciando Arthur con una sorta di profezia:

«Signor Hastings, lei ha l’aria della persona perbene. Sono sicura di potermi fidare.»
Mi allarmai. Lei mi posò una mano sul braccio e continuò in un sussurro: «La tenga d’occhio, signor Hastings. La mia povera Emily! Sono tutti pescecani, ecco quello che sono. Oh, non parlo a vanvera, io. Non ce n’è uno che non si faccia in quattro per spillarle soldi. Ho cercato di proteggerla come potevo. Adesso che me ne vado, si daranno tutti da fare per spogliarla».

Ça va sans dire, Arthur avrà presto modo di ripensare a queste parole perché Emily muore in circostanze poco chiare ma, senza ombra di dubbio, non naturali. A indagare viene chiamato Hercule Poirot, amico di Arthur, che si trova ad alloggiare in paese insieme ad altri rifugiati.

La struttura è quella del giallo classico che amo alla follia. È un delitto della camera chiusa con un sacco di sospettati plausibili quindi la soluzione non è per nulla immediata. Mettetevi alla prova e poi tornate a dirmi se avete azzeccato la soluzione 🙂

La figura centrale, oltre ad Arthur in qualità di voce narrante, è ovviamente quella di Hercule Poirot. Poirot ha un’intelligenza sopraffina, uno spirito d’osservazione molto acuto ed è un fine conoscitore dell’animo umano. E non si fa scrupoli a utilizzare tutto ciò che ha a disposizione al fine di assicurare il colpevole alla giustizia.

Conosciamo Poirot attraverso le parole e le descrizioni che ci fornisce Arthur. Spesso, queste descrizioni non sono del tutto lusinghiere perché Arthur patisce un po’ il confronto con l’amico più intelligente e poco avvezzo a spiegare apertamente cose che per lui sono più che evidenti.

E per me, Poirot avrà sempre la faccia di David Suchet! L’altro è Hugh Fraser, il volto televisivo di Arthur Hastings.
©Tumblr

La scrittura è scorrevolissima e non dimostra affatto l’età che ha (CENTO ANNI! Ve l’ho già detto che sono passati cento anni dalla prima pubblicazione?). I personaggi sono ben costruiti e, come vi dicevo prima, tutti hanno un movente. E tutti questi moventi sono terribilmente attuali: soldi, gelosia, invidia.

Il libro è scritto come una sorta di diario, nel quale Arthur fa la cronaca delle vicende che lo hanno visto protagonista nell’estate del 1917. Ma gli elementi vincenti sono essenzialmente due: l’introduzione di John Curran e il capitolo mai pubblicato prima sulla chiusura del caso, con una nota di chiusura di Agatha Christie in persona di cui non vi dico nulla.

John Curran è uno dei più importanti studiosi della Christie e Mondadori ha pubblicato un saggio che devo assolutamente recuperare.

Alla sua morte, avvenuta nel 1976 a ottantacinque anni, Agatha Christie era la scrittrice più popolare al mondo. Al suo attivo, sessantasei romanzi gialli, venti opere teatrali, sei libri rosa pubblicati sotto pseudonimo e oltre centocinquanta racconti. Qual è il segreto di una carriera così prolifica? Quale metodo di lavoro ha permesso di raggiungere risultati tanto sorprendenti? La risposta è nei settantantré quaderni autografi di appunti ritrovati nella biblioteca dell’antica Greenway House – dove la Christie trascorse vent’anni – divulgati solo dopo la scomparsa, nel 2004, della figlia Rosalind. I taccuini contengono annotazioni, progetti per romanzi e drammi teatrali, disegni. Questo saggio di John Curran, uno dei massimi studiosi della Christie, rende conto del multiforme contenuto dei quaderni e si rivela una miniera di sorprese per tutti coloro che, avendo letto almeno un libro della regina del mystery, ne sono rimasti inevitabilmente affascinati. Pieno di dettagli che la Christie era troppo modesta per svelare nella sua autobiografia, il volume è impreziosito dalle riproduzioni di pagine dei quaderni e da due storie di Poirot qui pubblicate per la prima volta.

Curran ha avuto modo di leggere le annotazioni fatte dalla Christie su Poirot a Styles Court e nell’introduzione, ci racconta diverse curiosità. Un esempio: la Christie era molto disordinata nei suoi appunti e decifrarli è stata un’impresa! Se volete farvi un’idea della difficoltà, cliccate qui.

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NdA: il libro mi è stato fornito dalla casa editrice perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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