Il club delle lettrici compulsive

Piccole donne a New York – Rey Terciero & Bre Indigo – Review Party

Piccole donne a New York Book Cover Piccole donne a New York
Rey Terciero, Bre Indigo
Letture per ragazzi
Piemme - Battello a Vapore
2019
Cartaceo
256

Le quattro sorelle che hanno fatto sognare milioni di lettrici ritornano in una graphic novel a 150 anni dalla pubblicazione di Piccole donne.

Adoro Piccole donne della Alcott e così, quando mi è stato chiesto di partecipare al Review Party di Piccole donne a New York, non ho potuto dire di no! La cosa diversa dal solito è che questo non è un libro, ma una graphic novel. A maggior ragione, come avrei potuto rifiutare?
Non ho mai fatto la recensione di una graphic novel, ma prometto che farò del mio meglio!

Ringrazio Piemme per avermi mandato il PDF perché potessi recensire il libro.

Intanto inizio col dirvi che il volume è già in libreria da ieri, quindi correte a sfogliarlo perché le illustrazioni sono splendide.


La storia rivisita in chiave moderna l’originale. Questa volta abbiamo una famiglia multirazziale con qualche difficoltà economica. Come nell’originale del 1868, Robert March, il papà, è un militare lontano da casa. Iniziamo però a conoscerlo attraverso lo scambio di mail con la moglie e le quattro figlie. Le “piccole donne” sono Meg, figlia naturale di Robert, Jo, figlia naturale di Madison, Beth e Amy, nate dall’unione di Madison e Robert.

Questo è uno dei macrotemi trattati in Piccole donne a New York: le famiglie allargate. La famiglia March non è una famiglia tradizionale, ma cosa vuol dire tradizionale, poi alla fine? Solo perché Mag e Joe non sono sorelle di sangue sono forse meno sorelle? La mamma è meno mamma o il papà è meno papà? Non credo. E visto il target a cui il libro è rivolto, questo è un gran bel messaggio da far passare: famiglia è dove c’è amore. E nella famiglia March l’amore abbonda, nonostante le difficoltà economiche e la casa senza ascensore.

Ricorrono poi tutti gli altri temi trattati anche nel libro della Alcott. La differenza di classe sociale, le aspirazioni personali che cozzano contro le aspettative, la malattia che mina la serenità della famiglia. Accanto a questi, gli autori hanno aggiunto temi molto attuali come l’omosessualità, il razzismo, la condizione femminile.

Non posso raccontarvi di più perché altrimenti rischio di rovinarvi la lettura. Vi dico solo che, nonostante sia il retelling di un classico, Piccole donne a New York riserva moltissime sorprese.

Il mio personaggio preferito è, come nel classico, Jo. È forte, indipendente, non si lascia fermare dalle difficoltà, non ha mai paura di dire ciò che pensa e di andare controcorrente se i suoi ideali glielo impongono.

Non mi intendo di graphic novel, sinceramente… Non ne ho mai lette, Topolino e Dylan Dog di quando ero ragazzina a parte, quindi è davvero difficile per me dare una valutazione oggettiva del prodotto. Posso solo dire che le illustrazioni sono molto carine, ben fatte e rendono l’idea di ciò che viene trasmesso nei testi. Non sono abituata a vedere davvero le espressioni dei protagonisti di ciò che sto leggendo perché, con un libro classico, di solito me le immagino. Devo dire che è stata davvero una piacevole novità. Che Piccole donne a New York abbia aperto la strada a una nuova compulsività?

Se avete bambini, Piccole donne a New York potrebbe essere un’ottima occasione di far conoscere loro i personaggi della Alcott. Perché possiamo togliere alle piccole donne le gonne con le crinoline e gli inviti ai balli e portarle nel futuro, in una città cosmopolita come New York, ma la loro essenza è sempre la stessa.

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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