Il club delle lettrici compulsive

Per questo mi chiamo Giovanni – Luigi Garlando

Per questo mi chiamo Giovanni Book Cover Per questo mi chiamo Giovanni
Luigi Garlando
Narrativa per ragazzi
BUR Biblioteca Univ. Rizzoli; Collana: Burextra
21 marzo 2012
cartaceo, digitale
154

Giovanni è un bambino di Palermo. Per il suo decimo compleanno, il papà gli regala una giornata speciale, da trascorrere insieme, per spiegargli come mai, di tutti i nomi possibili, per lui è stato scelto proprio Giovanni. Tappa dopo tappa, mentre prende vita il racconto, padre e figlio esplorano Palermo, e la storia di Giovanni Falcone, rievocata nei suoi momenti chiave, s'intreccia al presente di una città che lotta per cambiare. Giovanni scopre che il papà non parla di cose astratte: la mafia c'è anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Anche se ti chiede di fare delle scelte e subirne le conseguenze. Con la prefazione di Maria Falcone e un'intervista all'autore.

Per questo mi chiamo Giovanni è un libro di Luigi Garlando ed è un libro, bellissimo, che dovrebbe diventare una lettura obbligatoria per tutti.

È una storia vera. È la storia di un grande uomo, un eroe dei nostri tempi: Giovanni Falcone.

Le voci narranti di questo meraviglioso racconto sono Giovanni, ragazzino di 10 anni, e suo padre, che, il giorno del compleanno di Giovanni, gli racconta una storia importante, la storia di un uomo che da solo ha fatto una parte della storia d’Italia e che tutt’oggi è ricordato e ammirato e preso ad esempio come persona integerrima e coraggiosa: Giovanni Falcone.

Luigi Garlando racconta la vita di Giovanni Falcone, dalla nascita alla morte tragica per mano della mafia. Garlando ripercorre in maniera semplice e delicata una pagina importante della storia italiana. Parla di mafia e spiega temi difficili da affrontare usando termini semplici e chiari: l’omertà, la mafia stessa, la giustizia e la lotta contro il “carciofo” e contro i boss mafiosi.

Racconta di Falcone e non solo, racconta di Borsellino e di tutti coloro che sono morti per la libertà prima e dopo Falcone; racconta del maxiprocesso, dei pentiti, dei corleonesi, di Totò Riina.

L’opera è diretta ad un lettore giovane, e la sua semplicità e dolcezza nonostante la materia, lo rende godibile per i ragazzi ma anche io, leggendolo, l’ho trovato esaustivo e completo e mi ha fatto tornare alle atmosfere degli anni 80/90, mi ha fatto ricordare quei momenti, e mi sono commossa leggendo di questi grandi e coraggiosi uomini che, nonostante tutto, non si sono mai arresi, e sono andati incontro al loro destino con forza, determinazione e coraggio.

Insegna ai giovani, e non solo a loro, ad aver coraggio, a non lasciarsi prevaricare dai “cattivi”, perché Giovanni, nonostante non ci sia più, la sua guerra l’ha vinta. Ancora oggi, a distanza di più di venticinque anni, viene preso ad esempio di paladino della libertà e della giustizia, di portatore di speranza e il suo albero è pieno di frasi di speranza e gratitudine.

E questo è l’albero Falcone. L’hanno chiamato così perché dopo la morte di Giovanni tanti palermitani sono venuti qui a lasciare un biglietto, un fiore, un pensiero per lui. E come vedi, dopo dieci anni, continuano a farlo. Arrivano da tutta Italia e anche dall’estero. Vengono tanti bambini, classi intere con le loro maestre che raccontano la storia di Giovanni, come te l’ho raccontata io. Leggi.,.” Il tronco dell’albero era coperto da fogli di quaderno e da biglietti di carta di tutti i colori, scritti con la penna o con i pennarelli. Oltre alle scritte c’erano una bella foto di Giovanni che sorrideva sotto i baffi, con il mantello nero che hanno sulle spalle gli avvocati durante i processi, e alcuni fazzoletti di stoffa legati al tronco da poliziotti e da militari. Uno anche dagli alpini. I fogli di carta erano quasi tutti infilati dentro cartelline di plastica trasparente in modo che quando piove l’inchiostro non si sciolga.

per questo mi chiamo giovanni
L’albero della legalità in questa foto di Dedda71.
L’albero si trova a Palermo, davanti alla casa di Falcone.

 

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Una risposta a “Per questo mi chiamo Giovanni – Luigi Garlando”

  1. L’Albero Falcone adesso è monumento nazionale, così come la garitta dove c’era il presidio a tutela del Giudice e della sua famiglia.
    L’Albero dopo 26 anni è ancora meta di palermitani e turisti che non fanno mancare mai il loro amore alla memoria di un uomo eccezionale.
    Il 2 novembre , il 24 giugno , il 18 maggio il 23 maggio l’albero è stracolmo dei fiori che i palermitani portano come tributo di una città sana che non dimentica chi per lei ha, prima annullato e poi sacrificato la propria vita.

     

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