Il club delle lettrici compulsive

Notte al Brennero – Lenz Koppelstätter

Notte al Brennero Book Cover Notte al Brennero
Le indagini del commissario Grauner #3
Lenz Koppelstätter
Giallo
Corbaccio
2021
Digitale - Cartaceo
352
Fornito dalla Casa Editrice
Mara Ronchetti

Il passo del Brennero: un luogo incastonato nelle Alpi e carico di storia, dove hanno soggiornato scrittori, statisti, commercianti, e dove oggi transitano veloci le merci e i turisti che vanno dall'Italia in Austria e viceversa. Un posto tranquillo, come del resto è tutto l'Alto Adige. Eppure, proprio qui il commissario Grauner e il suo collega napoletano Saltapepe si trovano di fronte a un omicidio raccapricciante. Un anziano del posto viene trovato brutalmente assassinato. Era una persona molto riservata, l'unico svago una partita a carte al bar. Nessuno sa molto di lui, nemmeno i compagni di gioco. O forse sanno qualcosa e non vogliono parlare, finché un altro giocatore non scompare senza lasciare traccia… Le indagini conducono l'ispettore nei meandri più oscuri della storia locale, e anche della storia personale di Grauner: il ritrovamento di una vecchia valigia, infatti, sembra collegare il caso con la morte dei genitori del commissario barbaramente uccisi nel loro maso tanti anni prima, un doppio delitto rimasto senza colpevole. Il Brennero è un posto tranquillo, ma la quiete della sua notte è una quiete ingannevole…

Oggi partecipiamo al review party di Notte al Brennero. Un’indagine del commissario Grauner, un romanzo di Lenz Koppelstättert, pubblicato da Corbaccio. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

Notte al brennero

C’è un aspetto di me che ancora non conoscete.  Potrò mai continuare a nasconderlo? Assolutamente no!

Ebbene, io amo leggere le serie dal principio, dal primo romanzo riguardante il tal personaggio, e non sia mai mi capiti di cominciare a leggere una serie dalla metà. 

Ma, poiché sono compulsiva (e questo lo sapete già), quando mi capita un romanzo che dalla trama e dal titolo (va bene, anche dalla copertina) sembra interessante, mi butto a capofitto. Normalmente, però, sono attenta a controllare se si tratta di un autoconclusivo o invece parte di una serie. 

Purtroppo a volte mi dimentico di guardare, ed ecco qua, che mi ritrovo a leggere un romanzo che non è il primo della serie, e la cosa mi disturba parecchio. “Perché?” vi chiederete. Soprattutto se il romanzo è piaciuto, non c’è problema se è il primo, il secondo o l’ennesimo di una serie, giusto? Ma a me dà fastidio! E purtroppo con Notte al Brennero ci sono cascata, di nuovo! 

Il commissario Grauner, con la sua squadra, deve indagare su degli omicidi che hanno qualcosa (ovviamente) di strano e di incomprensibile. Man mano che va avanti nell’indagine, tornano a galla vecchi segreti che riguardano il commissario stesso. 

Inoltre, viene ripercorsa una storia che affonda le sue radici nel dopo guerra, la fuga dei criminali di guerra nazisti che cercarono di oltrepassare il Brennero per fuggire dall’Europa, per disperdersi in tutto il mondo. 

Grauner era un abitudinario, e gli andava bene così.

Grauner è un personaggio particolare, è un uomo che soffre di attacchi di panico, è sensibile, è fragile, e la sua fragilità deriva dalla morte violenta dei genitori, rimasta senza colpevoli. 

C’erano giorni in cui Johann Grauner, commissario per professione a Bolzano ma allevatore di bestiame per passione, avrebbe volentieri scambiato la propria esistenza con quella di una delle sue mucche da latte, Mara, Mitzi e Olga.

Ama il suo maso, in cui vive con la moglie e la figlia, ama le sue mucche, ama la tranquillità della sua vita, nonostante il lavoro di commissario.

Lo affianca nelle indagini Claudio Saltapepe, napoletano trapiantato a Bolzano per chissà quale oscuro motivo. 

Man mano che andiamo avanti con la storia conosciamo meglio i due protagonisti, e come Grauner nasconde sicuramente un tragico segreto, così anche Saltapepe ha un passato alle spalle che lo ha segnato. 

Saltapepe è un personaggio che ho trovato davvero contraddittorio. Non sono riuscita a capire se è amico o meno di Grauner. A volte sembra spalleggiarlo, a volte invece dà l’idea di ostacolarlo o addirittura remargli contro. 

Un grande protagonista del romanzo è però il Brennero. L’autore ce lo descrive minuziosamente, sia nelle sue bellezze naturali, sia nelle sue tradizioni e nei suoi aspetti più cupi. 

Questo è il Brennero […] un luogo rotto, dove si sono infranti i desideri di molti olandesi e tedeschi che nelle loro roulotte si spingevano a sud. Un confine doloroso e nostalgico che non esiste più per noi sudtirolesi: un po’ Austria, un po’ Italia, una macchia di confusione europea, una cupola di calcestruzzo al nostro idillio alpino.

Il Brennero è dipinto, dunque, come terra di confine, che non è né Italia, né Austria e in cui gli abitanti hanno un po’ dell’uno e un po’ dell’altro. Un luogo difficile in cui vivere, un luogo cupo.

I giovani non rimangono al Brennero. Scappano.

Il romanzo tocca tanti temi, il nazismo, la droga, i clandestini, le lotte di potere, e ognuno di essi è trattato in modo da renderne la gravità, anche se apparentemente vengono solo accennati, quasi a contorno dell’indagine. 

Notte al Brennero inizia lentamente, lo definirei quasi un diesel, che parte piano, per poi acquistare velocità e svelarsi un tutta la sua potenza. Così questo romanzo.

All’inizio, non dico che mi avesse annoiato, ma sicuramente non mi ha coinvolta più di tanto. Man mano che la storia è andata avanti, invece, mi sono resa conto di rimanere immersa tra le sue righe, imbrigliata nelle sue atmosfere, e mi sono appassionata alla narrazione e alla storia del commissario. 

Tra tutti i personaggi, certamente Grauner è quello che più mi ha incuriosito. Ho letto moltissimi gialli e noir, ho conosciuto moltissimi commissari, ma mai uno come lui, fragile ma allo stesso tempo forte, che combatte ogni momento contro i suoi demoni da cui chissà se riuscirà a liberarsi.

Il fatto di non aver letto ancora i primi capitoli delle avventure di Grauner, come ho detto all’inizio, mi disturba moltissimo. Non mi resta dunque che procurarmi i precedenti romanzi e cercare di capire come Grauner abbia combattuto le sue ansie e le sue paure, e come e perché Saltapepe sia stato trasferito da Napoli a Bolzano. 

Sicuramente la lettura di Notte al Brennero mi ha messo tantissima curiosità, e sono felice di aver conosciuto una nuova serie (io comunque adoro le serie), e sicuramente ci risentiremo presto con una nuova avventura di questo che potrebbe diventare uno dei miei commissari preferiti.

Avete letto Notte al Brennero? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

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