Il club delle lettrici compulsive

Notre Dame de Paris nelle arti

Notre Dame de Paris è uno degli edifici più significativi del gotico francese.

Edificata a cavallo tra XII e XIII secolo, ha subito, nei secoli, numerose trasformazioni (e tentativi di distruzione) che l’hanno portata ad avere l’aspetto incantevole che ha oggi.

La sua bellezza, la sua maestosità, hanno ispirato numerosi artisti sia per quanto riguarda le opere pittoriche, che per le opere dell’intelletto.

In letteratura, tutti noi conosciamo le vicende narrate nell’iconico romanzo Notre dame de Paris di Victor Hugo. Ed è ben per questo che siamo riuniti in questo blog tour! Vi lascio il calendario.


Ambientato nel 1482, il romanzo racconta un’appassionante tragedia che si consuma all’ombra della cattedrale.

Allegria a palate, eh.

Però non possiamo fare a meno di amarlo e, anche se è stato pubblicato nel 1831, non ha ancora smesso di affascinarci e di ispirare opere teatrali e cinematografiche.

Perché? Perché, prima ancora di imparare a leggere, l’abbiamo amato come cartone animato! Nel 1996 la Disney ci ha deliziati con una versione molto edulcorata del celebre romanzo, che nonostante tutto non riesce a liberarsi del tutto delle tinte fosche dell’originale.

notre dame de paris

In questa versione, i gargoyle della cattedrale sono amici di Quasimodo, Febo è sinceramente innamorato di Esmeralda e, tutti insieme, riescono a salvare la gitana dalla lussuria di Frollo. Sì, quella parte proprio non sono riusciti a mascherarla, probabilmente è l’unico classico Disney in cui si affrontino temi come la sensualità, il consenso e il peccato.

Il messaggio del lungometraggio è incentrato sulla deformità di Quasimodo, che sul finale viene acclamato come un eroe e accettato nella società nonostante il suo aspetto differente.

Dopotutto, erano gli anni ’90. Dunque abbiamo un titolo che non sfiora nemmeno il politicamente corretto per un film che cerca di promuovere l’accettazione della diversità! Grazie Disney per le turbe mentali!

Due anni dopo, da una collaborazione tra Riccardo Cocciante e Luc Plamondon, prende vita “Notre Dame de Paris Opera Popolare”

Mai l’avessero fatto. UN CAPOLAVORO.

I tagli, rispetto al romanzo, sono numerosi e doverosi, per il bene del pubblico in teatro, che non potrebbe essere sequestrato per una settimana, ma per il resto non c’è nessuna distorsione delle dinamiche della storia.

Le canzoni sono orecchiabili e gli interpreti del cast originale magistrali. Credo di essermi innamorata un milione di volte del poeta Gringoire interpretato da Matteo Setti e dell’incredibile Frollo di Vittorio Matteucci.

Dai io lo amo tantissimo.
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No, aspettate forse amo più lui. Non so decidermi!!

Le incredibili scenografie, le coreografie e le musiche, portano in vita con incredibile vividezza un romanzo immortale.

Ve lo devo dire che ogni volta che l’ho visto dal vivo sono uscita dal teatro in condizioni pietose? Ve lo dico. Ogni volta mi commuovo molto più di quanto sia consigliabile fare in pubblico.

La magia di questa storia è di un’attualità struggente, con un’incredibile forza narrativa, una freschezza che fa sì che noi continuiamo ad apprezzarla ancora e ancora, nonostante abbia quasi 200 anni.

La cattedrale è stata una fonte d’ispirazione anche in pittura! Intere generazioni di artisti l’hanno rappresentata da ogni angolo, anche dall’interno come Jaques-Louis David, che l’ha dipinto nella sua “Incoronazione di Napoleone”. Conosciamo tutti le manie di grandezza del Bonaparte, no? Anche in questo caso, fu il primo regnante della storia ad essere incoronato a Notre Dame.

L’incoronazione di Napoleone

L’ambiente al giorno d’oggi è molto cambiato, ma è ancora stupefacente.

Nel 1900, Henri Matisse dipinse Notre Dame anticipando con i suoi colori e le sue luci decise la sua fase post impressionista, un movimento d’avanguardia chiamato “les fauves”, cioè “le belve” per la sua forza espressiva selvaggia.

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Notre Dame, Henri Matisse

Nello stesso periodo George Stein si propone come testimone della vita parigina dell’epoca e colloca la cattedrale sullo sfondo di molti suoi dipinti, restituendoci un’immagine onirica della Parigi della Belle Époque.

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Les quais pres de Notre Dame, George Stein

La Cattedrale quindi è stata (ed è) un punto fermo e di riferimento per numerosi artisti, anche per i più “moderni”. Sapete che Notre Dame compare anche in un videogioco? È il fulcro attorno a cui ruota Assassin’s Creed e la Ubisoft, l’azienda che ha prodotto il videogioco, ha anche devoluto parte dei guadagni per aiutare nella ricostruzione delle parti perse nell’incendio dello scorso aprile.

Curiosità: verso il 1800, Notre Dame era in stato di abbandono e si è addirittura pensato di demolirla. Sapete da chi è stata salvata? Da Victor Hugo che iniziò un’opera di sensibilizzazione proprio con il suo romanzo Notre Dame de Paris.

Siamo arrivati alla fine della tappa e come salutarvi se non con Notre Dame di Édith Piaf?

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