Il club delle lettrici compulsive

Morte di un’ingorda – M.C. Beaton

Morte di un'ingorda Book Cover Morte di un'ingorda
I casi di Hamish Macbeth #5
M.C. Beaton
Giallo
Astoria
2019
Digitale - Cartaceo
182

Un incontro per single organizzato a Tommel Castle si trasforma presto in tragedia.

A Tommel Castle, l'hotel di lusso diretto da Priscilla, grande amore non confessato di Hamish Macbeth, si danno appuntamento otto soci di un club per single, col desiderio manifesto di trovare la dolce metà. Nonostante Maria Worth, l'agente che li ha riuniti, pensi di aver fatto un buon lavoro, gli otto iniziano ben presto a detestarsi. Tra i più odiati c'è Peta, la golosissima e piuttosto maleducata socia in affari di Maria. Nel corso di uno degli appuntamenti combinati, Peta cade vittima di omicidio e viene ritrovata morta con una mela rossa ficcata in bocca. Il colpevole si nasconde tra gli altri single riuniti al castello? Alle indagini di Hamish l'ardua sentenza.

Morte di un’ingorda è il nuovissimo romanzo di M.C. Beaton. Si torna da Hamish Macbeth, nelle Highlands scozzesi!

La serie, per ora è così composta:

  1. Death of a Gossip (1985 e inedito in Italia)
  2. Death of a Cad (1987 e inedito in Italia)
  3. Death of an Outsider (1988 e inedito in Italia)
  4. Morte di una moglie perfetta
  5. Morte di una sgualdrina
  6. Morte di una snob
  7. Morte di un burlone
  8. Morte di un’ingorda

Morte di un’ingorda, nella lista dei libri sui casi di Hamish Macbeth figura come ottavo, anche se in realtà, in Italia i primi tre non sono ancora stati pubblicati. All’inizio, la mancanza dei primi tre volumi ha generato una certa confusione perché la Beaton costruisce sempre molto bene i suoi personaggi, quindi, quando ho letto Morte di una moglie perfetta, mi sembrava mancasse qualcosa ma, arrivata a questo punto, ormai non fa differenza.
O quasi.
Perché sono mentre i casi sono sempre autoconclusivi, il fil rouge che lega Hamish a Priscilla prosegue di libro in libro e in Morte di un’ingorda, Hamish fa riferimento a cose che non ho ancora potuto leggere… Astoria, dai! Sai che i fan della Beaton leggerebbero anche la sua lista della spesa!

Fatta questa premessa, veniamo al libro. Come sempre, nei libri della Beaton ci sono un sacco di personaggi nuovi che si affiancano ai soliti noti. In questo caso, abbiamo Maria Worth che arriva al castello che Priscilla ha trasformato in un albergo di lusso, accompagnata da una schiera di single a caccia dell’anima gemella. E non sono single qualsiasi, badate bene! Perché la Checkmate si occupa solo di persone di un certo rango.

Ecco perché, quando l’orrenda socia di Maria, Peta, si presenta non invitata al castello, si crea un certo scompiglio. Peta è disgustosa e volgare e ben presto riesce ad inimicarsi tutta la compagnia e gran parte del personale del castello. Non è certo una sorpresa che ci siano una marea di sospettati, quando viene ritrovata morta, vero?

La Beaton è sempre bravissima nel creare situazioni complesse in cui si arriva a sospettare di chiunque perché l’assassino non è mai così scontato e il movente non è immediato. Ovviamente, non vi dirò nulla in merito, ma quando avrete finito di leggere, fatemi sapere se avevate scelto il sospettato giusto. Io non ci riesco mai quando c’è di mezzo questa donna!

Nei suoi libri, la Beaton mette sempre in evidenza gli aspetti più negativi dell’animo umano. Non esistono eroi. I suoi personaggi non sono mai del tutto positivi, anzi! Dietro ogni gesto, dietro ogni azione, si nascondono sempre altre intenzioni, non proprio cristalline. Come mi è capitato spesso di dirvi anche commentando i libri di Agatha Raisin, altro personaggio creato dalla Beaton, mi piacerebbe chiederle come mai abbia un’opinione così bassa del genere umano… soprattutto degli uomini, devo dire.

Parliamo di Hamish. Lui dovrebbe essere un esempio perché è un poliziotto, ha un ruolo istituzionale e via dicendo. In realtà, oltre ad essere patologicamente pigro e senza ambizioni, Hamish non sempre ha un ruolo positivo. Tralasciando la pesca di frodo, anche semplicemente parlando del suo rapporto con Priscilla, a volte ha degli atteggiamenti un po’ meschini. Certo, anche lei non è uno stinco di santo, eh. Il loro rapporto è fatto di cose non dette, di ripicchine sciocche che possono solo portare all’infelicità. Mai come leggendo Morte di un’ingorda però, ho sentito la mancanza dei primi tre libri della serie, come vi dicevo in apertura, perché i riferimenti al loro rapporto di prima sono parecchi ed è come se mi mancassero dei tasselli per completare il quadro psicologico di questi due co-protagonisti.

Spero che per loro sia previsto un lieto fine perché, nonostante i difetti, mi piacciono molto. Di certo sarà costellato da crimini di vario genere. Che vita movimentata nelle Highlands!

E poi, lo ammetto: sono curiosa di capire e di scoprire se la Beaton sia in grado di scriverlo, un lieto fine, visto il trend delle relazioni dei suoi personaggi.

Si inizia a grattare il fondo quando compare Blair, il superiore di Hamish.

Blair lanciò un’occhiataccia a Hamish. Sì, certo, Hamish in passato aveva risolto alcuni omicidi lasciando che Blair se ne prendesse il merito, ma mentre Blair stava per partire dalla centrale, il suo superiore aveva detto: “Oh, beh, se è un omicidio, sono certo che Hamish avrà ben presto un’idea sull’identità del colpevole”.
Erano parole che bruciavano. Peggio ancora, il sovrintendente si era riferito a Macbeth come Hamish, una familiarità che a Blair non era piaciuta.

Blair odia spassionatamente Hamish, è volgare, arrogante e detesta tutti quelli che considera privilegiati o inferiori a lui. In Morte di un’ingorda dà il meglio di sé perché ha a che fare con nobili e gente ricca o con il personale del castello. Lo stesso Hamish viene a malapena tollerato per una questione di invidia e di gelosia. Quasi mai Blair ascolta i suggerimenti di Hamish proprio per ripicca nei suoi confronti. Del resto, come può saperne di più un sempliciotto che vive in un paesino sperduto in Scozia?
E quando capita che dia retta ad Hamish, si appropria dell’iniziativa come fosse sua per vedersene attribuito il merito. A questo punto, avrei una richiesta: non potrebbe essere lui il prossimo cadavere? Così, per dire eh… un incidente, una tragica fatalità…

©Tenor.gif

Mi capita spesso di consigliare i libri della Beaton agli amati del giallo classico perché, anche se i suoi libri non sono mai lunghissimi, questa è un’autrice capace di trasportare il lettore nel suo mondo grazie ad ambientazioni bellissime e a personaggi davvero realistici (fin troppo, delle volte! Leggendo certi passaggi di Morte di un’ingorda mi è perfino venuta un po’ di nausea…).
Per questo motivo, quando commento i libri di questa autrice straordinaria con le altre Beaton’s Girls (bellino il nome, vero? Mica posso continuare a chiamarci pettegole!), viene spontaneo riferirci ai personaggi come se fossero i nostri amici, i nostri vicini di casa (sì, ok, siamo pettegole! Mai negato!). Questa volta ho finito per prima e ho bisogno di un confronto, quindi se avete finito Morte di un’ingorda, manifestatevi perché questa compulsiva ha bisogno di voi!

Avete letto Morte di un’ingorda? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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