Moda Regency per tutte le occasioni è il tema dell’articolo di oggi. Partecipiamo infatti al blog tour di L’estate della buona società, un libro di Lex Croucher pubblicato in Italia da Garzanti. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le tappe delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro attraverso gli approfondimenti preparati.
Intanto, visto che lo diamo sempre per scontato, facciamo qualche accenno storico. Siamo in UK. L’era della Reggenza (Regency, appunto) è il decennio che va dal 1811 al 1820. Prende il nome dalla reggenza (eh lo so, non l’avreste mai detto, vero?) del principe del Galles Giorgio Augusto Federico di Hannover che sale al trono nonostante il padre sia ancora vivo. Giorgio III viene esautorato perché non abile al lavoro a causa di una malattia mentale. In realtà, l’ipotesi più accreditata oggi è che soffrisse di porfiria, una malattia genetica ed ereditaria, ma tant’è. Il figlio sale al trono e diviene re de facto fino alla proclamazione vera e propria, dopo la morte del padre, nel 1820.
Sono anni vivaci dal punto di vista culturale, ma anche anni di eccessi dell’aristocrazia, incoraggiati dal Reggente stesso. E quindi… Come ci si veste? Scopriamolo insieme! A fine articolo, come sempre, vi lascio tutta la bibliografia che ho consultato per la stesura di questo articolo. Il link diretti sono evidenziati in rosso.
Moda Regency per tutte le occasioni: la biancheria intima.
Togliamoci il pensiero e affrontiamo subito l’argomento scabroso. Gli uomini hanno da sempre vita facile, quindi la loro biancheria intima è composta da mutandoni legati in vita con una fettuccia e una camicia. Per le donne… beh, come sempre guai a far vedere mezzo ginocchio, giusto? Il pudore è un argomento molto sentito in epoca Regency ed è sconveniente fare certi discorsi tipo questo che stiamo affrontando qui.
Le mutande da donna sono veri e propri mutandoni, legati in vita con una fettuccia di stoffa come quelli degli uomini. La lunghezza è variabile, al ginocchio o alla caviglia, sempre piuttosto aderenti perché non si vedano sotto gli abiti. La prevalenza degli abiti di quest’epoca è stile impero, sono abiti molto leggeri che richiamano le statue greche, quindi dimentichiamoci le sottogonne rigide del 1700, ma ci torniamo dopo. Le mutande sono divise in mezzo. In pratica non coprono nulla, ma sono utili perché andare in bagno non è mai la cosa più semplice del mondo, soprattutto per le donne. Ma se non coprono le parti intime, allora a cosa servono? A coprire le gambe per proteggerle dal freddo e dalla vista e a tenere gli altri abiti più puliti, fondamentalmente.
Sopra, si indossa una camiciola, più o meno elaborata, solitamente a maniche corte (ma può essere anche senza maniche), lunga fino al polpaccio. È la prima cosa che si indossa e che sta a contatto diretto con la pelle perché poi andrà indossato il corsetto. Eh già. Lo strumento del demonio del 1700 si ammorbidisce e si accorcia un po’ (gli abiti Regency non richiedono un punto vita sottile), ma resta comunque al suo posto. Chi non ha una cameriera o un aiuto, stringe i lacci del busto e li lega sul davanti.
Le calze, di seta, di cotone o di lana a seconda della stagione e delle possibilità economiche, vengono indossate prima del corsetto (avete mai provato a piegarvi con un bustino addosso? Ecco, io sì perché il mio abito da sposa ne aveva uno, e a momenti mi perforo un polmone…) e assicurate direttamente alle mutande attraverso dei bottoni, oppure legate con un nastro o, ancora, agganciate a dei reggicalze.
A completare il tutto è la sottoveste, anche se non è propriamente parte della biancheria intima. Spesso elaborato, il bordo inferiore della sottoveste nasce per essere visto senza dare scandalo e c’è anche un motivo logico: i tessuti degli abiti sono più preziosi di quelli della biancheria intima, che viene lavata più spesso (grazie al cielo!). Ecco quindi che la sottoveste permette alla donna di sollevare la gonna dell’abito per proteggerlo da fango/acqua/schifezze varie senza mostrare le caviglie o le gambe. Sì, sembra tutto molto ridicolo, ma siamo nel 1800, cercate di entrare in questa ottica.
E quando arrivano le mestruazioni? Una cintura mestruale e passa la paura! Questa che vedete qui riprodotta è di epoca più tarda, in realtà, ma serve a rendere l’idea.
Ovviamente gli assorbenti erano lavabili.
Su YouTube potete trovare diversi video in merito alla vestizione delle donne per le varie occasioni sociali. Purtroppo non sono linkabili in questo articolo perché chi detiene i diritti ha escluso questa opzione… Se mai, cercateli come Getting dressed in 1800 o qualcosa del genere.
Se invece volete vedere una beauty routine Regency per i capelli:
Moda Regency per tutte le occasioni: gli abiti da giorno e da sera.
Come abbiamo detto, gli abiti Regency sono leggeri, giocano molto con le trasparenze e con i diversi tessuti che cambiano a seconda dell’estrazione sociale. Si abbandonano gli abiti strutturati del 1700 e ci si lascia ispirare dalle linee delle tuniche della Grecia antica. I colori predominanti sono i colori chiari, soprattutto per le donne nubili. Le donne sposate osano con colori più squillanti e con fantasie esotiche. Se volete approfondire, cliccate qui: I colori di moda in epoca Regency.
Gli abiti che una donna di classe sociale elevata indossa durante il giorno cambiano a seconda dell’orario della giornata e delle attività. Gli abiti da giorno sono relativamente più semplici, anche se non sono tutti tinta unita, possono avere fantasie delicate e sono spesso impreziositi con pizzi e nastri colorati.
Gli abiti da sera sono più elaborati e decorati. Sono tutti stile impero, ovviamente, quindi hanno la caratteristica fascia posta direttamente sotto al seno (dai, lamentatevi ancora della vita alta, se ne avete il coraggio). Si millanta che siano adatti a tutti i fisici… Avete mai provato un abito stile impero? Io sì e per carità! (sempre mentre cercavo l’abito da sposa… per fortuna non esistono foto di quell’orrore!)
Cercando, sono arrivata su una pagina russa di storia del costume (credo…). Ve la linko qui perché ci sono fotografie splendide! Fate come me e guardate le figure!
Moda Regency per tutte le occasioni: i matrimoni.
Il colore dei matrimoni non diventa il bianco fino al matrimonio della regina Vittoria. Le classi meno abbienti si sposano con il vestito della domenica, l’unico vestito buono in loro possesso. A volte accade perfino il contrario, quindi è il vestito del matrimonio che diventa quello della domenica. Per questo motivo, dunque, il colore prescelto è un sobrio grigio.
Per i nobili, invece, è tutta un’altra cosa.
L’abito più antico di un Royal Wedding inglese che possiamo ammirare è quello della principessa Carlotta che nel 1816 ha sposato il principe Leopoldo di Sassonia-Coburgo-Saalfeld. Carlotta era la principessa del Galles e, se non fosse morta di parto a soli 21 anni, sarebbe salita al trono alla morte di suo padre (il reggente da cui prende il nome l’epoca, ecc.). Alla fine, il quarto figlio maschio di Giorgio III, il principe Edoardo, ebbe una figlia che nacque diciotto mesi dopo la morte di Carlotta: Vittoria. E il resto è storia. Ma vediamo l’abito con il quale si è sposata Carlotta.
Sembra dorato, ma in realtà è lamé argentato. In bibliografia ci sono tutti i link per vederlo meglio.
Vi lascio anche un video per approfondire l’argomento Matrimonio Regency perché è molto interessante.
Vi ricordate quando sono andata a Gretna Green? A proposito… Ci seguite su Instagram?
Moda Regency per tutte le occasioni: gli abiti da lutto.
Gli abiti da lutto sono neri. E fin qua… Si usano abiti di crêpe o seta nera bombazina, quindi a finitura opaca, e vengono cambiati gli orli. Eh sì, l’orlo di un abito da lutto è largo almeno tre pollici (7,62 cm). Molto spesso, soprattutto per le classi meno agiate che non si possono permettere un abito solo ed esclusivamente per il lutto, si opta per la tintura di abiti già in uso. L’unico problema è tornare al colore una volta terminato il periodo del lutto. Il lutto non ha ancora regole elaborate come quello vittoriano, ma anche nel periodo Regency abbiamo lutto e mezzo lutto. Nel lutto stretto si devono evitare i tessuti lucidi e possibilmente anche le occasioni mondane e sociali. Nel mezzo lutto si intravedono dei grigi, dei viola… Insomma, per le donne è previsto un semi ritorno alla normalità.
Per gli uomini… beh, lo sapete che per loro è sempre più facile e quindi, avendo già abbondanza di abiti e cravatte neri, al massimo si aggiunge una fascia nera al braccio o sul cappello.
Ci sono anche dei gioielli da lutto. Alcuni sono davvero inquietanti e sono fatti anche con i capelli del defunto (ok, va bene tutto, ma perché?). Altri invece sono di pietre nere per loro natura, come il gaietto. Degli accessori Regency parleremo tra poco. Ho un paio di chicche in serbo per voi!
Moda Regency per tutte le occasioni: gli accessori, dai cappellini ai gioielli.
I ventagli. Avrete magari sentito dire che il modo in cui si usa il ventaglio comunica qualcosa a chi guarda. E in epoca Regency, nonostante lo snellimento e lo svecchiamento di tutti i protocolli sociali, questa cosa accade ancora. Che sia d’avorio, bordato di piume o decorato con specchietti e perline, il ventaglio resta un elemento fondamentale dell’abbigliamento Regency.
Potete leggere qualcosa in più sull’arte di usare il ventaglio cliccando qui.
Le scarpe. dimenticate i tacchi che hanno caratterizzato le scarpe – anche da uomo – nel 1700. Nel periodo della Reggenza le scarpe diventano morbide pantofoline delicate, di seta o di raso. Immagino che goduria in mezzo ai cavalli, al fango e alla pioggia inglese…
Quali sono le caratteristiche delle scarpe Regency? Cliccate qui.
Parasole. L’abbronzatura non diventa di moda nelle classi agiate fino agli anni ’20 del 1900, quando viene sdoganata da Coco Chanel che torna abbronzata da una vacanza al mare. Prima di allora, solo chi è costretto a lavorare per vivere si abbronza (nei campi, per esempio, di certo non di proposito). E quindi come difendere la carnagione diafana dai raggi del sole? Con parasole e cappelli, ovviamente.
Se ne volete vedere altri, cliccate qui.
I cappelli vivono il loro momento d’oro. Sono fatti di stoffa, ma è la paglia che va per la maggiore perché costa poco (quindi tutti possono permettersene almeno uno) e un cappello di paglia si presta a maggiori personalizzazioni. Se siete curiosi, cliccate qui.
Le pettinature Regency sono molto morbide, cercano di ripristinare la leggerezza che si era persa sotto i parrucconi incipriati (e pieni di pulci, aggiungo io) che hanno imperversato nei salotti del 1700. Le acconciature si arricchiscono quindi di nastri colorati e di pettinini preziosi.
I cammei sono proprio un emblema di questo periodo storico.
Quando abbiamo parlato degli abiti da lutto, ho accennato anche ai gioielli da lutto.
Compaiono anche le borsette come elemento integrante del perfetto look Regency.
Bellezze, siamo arrivatə alla fine di questo articolo lunghissimo. Prima di salutarvi, vi lascio tutti gli estremi del libro che l’ha ispirato.
L’estate della buona società – Lex Croucher
Tradotto da Adria Tissoni – 2021 – Garzanti
Inghilterra, anni Venti dell’Ottocento. Mr Thomas Hawksley è tornato in città. Non se ne conosce il vero motivo e di certo nessuno lo verrà a sapere da lui, così introverso, enigmatico e, a detta di tutti, poco incline al divertimento. Ma è estate e, per salvare le apparenze, deve suo malgrado partecipare a qualche festa. Un’estate che Georgiana non avrebbe voluto trascorrere con gli zii che, pur appartenendo alla buona società, conducono una vita molto appartata. La noia è la sua unica compagna. Finché, al primo ballo a cui è invitata, conosce Mr Hawksley. Il loro è un incontro tutt’altro che indimenticabile. Lei fa una gaffe dopo l’altra e lui sembra poco interessato alla conversazione. Nulla che lasci presagire una futura frequentazione, nemmeno di facciata. Anzi, tutto il contrario. Ma la città non è grande e rivedersi è inevitabile. Nonostante tutti consiglino a Georgiana di stare alla larga da lui perché il suo temperamento non può portare a nulla di buono, l’uomo esercita su di lei un fascino sempre maggiore. E più Thomas si ripete che Georgiana è solo una ragazza che passerà lì l’estate, più togliersela dalla mente diventa difficile. Ma arriva sempre il momento della verità. Quello in cui non si può più nascondere nulla. Ed è allora che i due devono capire a cosa e a chi credere davvero.
L’estate della buona società è un esordio attesissimo, in uscita contemporanea in tutto il mondo. Dalla stampa e dai lettori è stato definito il degno erede della serie Bridgerton. L’Inghilterra di inizio Ottocento fa da sfondo alle speranze di una giovane ragazza e alle disillusioni di un intrigante nobiluomo. Balli, feste, vestiti eleganti e buone maniere d’antan, in un romanzo che fa sognare.
Spero che l’articolo vi sia piaciuto. Fatemi sapere, mi raccomando! Leggerete il libro?
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Bibliografia:
La Biancheria: lingerie nell’Ottocento
Abiti antichi: biancheria
Le mestruazioni nel 1800 – storia degli assorbenti e delle signore
Tidbits on Mid-Victorian Era Menstrual Hygiene
HISTORY OF FASHION ~ Romantic Era Gowns ~ La moda stile Regency
Decore to adore: a peacock regency dress
Regency Lutto: uno sguardo approfondito
Regency Marriage ~ The Garments
L’abito da sposa della principessa Charlotte -1816