Il club delle lettrici compulsive

Marea Tossica – Chen Qiufan

Marea Tossica Book Cover Marea Tossica
Chen Qiufan
Fantascienza
Mondadori
2020
Digitale - Cartaceo
384

La giovane Mimi vive letteralmente sommersa dall'immondizia del mondo: è una delle "ragazze dei rifiuti" che lavora tra gli imponenti cumuli di spazzatura elettronica di Silicon Isle, dove i frutti marci del capitalismo e della civiltà del consumo giungono alla loro rapida fine.

La sua casa è l'immensa discarica che occupa l'isola, al largo della costa cinese meridionale. Come migliaia di altri migranti, è stata attirata lì dalla promessa di un lavoro sicuro e soprattutto di una vita migliore. La realtà però è ben diversa: Silicon Isle è un luogo tossico per il corpo e l'anima, dove l'aria, l'acqua e la terra sono irrimediabilmente inquinate, i lavoratori sottoposti all'arbitrio dei potenti mentre gang di malviventi lottano per il controllo del territorio, ecoterroristi minacciano attentati e capitalisti senza particolari scrupoli sono disposti a tutto in nome del profitto. E c'è anche qualcuno che tra i veleni di Silicon Isle cerca le proprie radici. Ora la tempesta perfetta si sta preparando, le forze in campo sono troppo violente, troppo determinate a imporsi, e presto scoppia il conflitto: una guerra tra ricchi e poveri, tra passato e futuro. E quando la situazione esplode, Mimi deve decidere se rimanere una pedina o cambiare le regole del gioco.

Oggi partecipiamo al review party di Marea Tossica, un libro scritto da Chen Qiufan e pubblicato in Italia da Mondadori.

Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate leggere le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea precisa del libro.

Marea tossica

Mimi è una giovanissima ragazza, che vive tra i rifiuti di Silicon Isle, un’isola della Cina in un futuro non troppo lontano da oggi. Fa parte delle cosiddette “ragazze dei rifiuti” e il suo compito è quello di differenziare i vari rifiuti elettronici. Attirata sull’isola con il sogno di un lavoro sicuro che le permettesse una vita migliore per sé e per i suoi cari, si scontrerà con una realtà ben diversa, fatta di gang di malviventi che detengono il potere del territorio e si dividono i profitti dei rifiuti, oltre a forze esterne che vogliono conquistare il possesso dei rifiuti di Silicon Isle.

Marea Tossica è il romanzo di esordio di Chen Qiufan, pubblicato per la prima volta in Cina nel 2013. Si tratta di un eco-thriller, dove l’inquinamento e la tecnologia spinta all’estremo porta a un deterioramento dei valori sociali, in cui i ricchi si contrappongono in maniera netta ai poveri, i nativi di Silicon Isle si contrappongono ai migranti come Mimi che vanno sull’isola per cercare un lavoro. Questi ultimi sono costretti a operare in condizioni pericolose soprattutto per la salute, dovendo smistare i vari rifiuti tossici e nocivi. In tutto ciò si intreccia la spy story in cui Scott Brandle viene mandato sull’isola dalla TerraGreen Recycling che vuole accaparrarsi i diritti sui guadagno del riciclo dei rifiuti. Ma dietro Scott Brandle c’è molto altro, e solo andando avanti con la lettura tutti i nodi vengono al pettine.

Il romanzo non è affatto di semplice lettura, complicatissimo da seguire non solo per i tantissimi nomi cinesi difficilissimi da ricordare, ma anche per la storia estremamente contorta. Ma una volta che si superano queste difficoltà, la lettura procede veloce e la storia diventa avvincente e appassionante.

Il prologo inizia con un ritmo ben diverso rispetto al romanzo, tant’è che ho letto questa parte con grandi aspettative per il resto. Poi il ritmo rallenta e ho cominciato a pormi moltissime domande non riuscendo a capire il nesso tra il prologo e la trama. La risposta a questa domanda l’ho avuta solo dopo metà libro ma già da un po’, nonostante il linguaggio difficile e le descrizioni molto dettagliate non solo di tecnologia ma anche di biologia, avevo cominciato a provare curiosità nella sorte dei vari personaggi.

La prima parte del romanzo è essenzialmente una presentazione dei personaggi, in modo da cominciare a conoscerli e a capire i legami che intercorrono tra loro. Non è stato affatto facile, essendo tanti personaggi con nomi molto simili (almeno per noi occidentali).

La protagonista principale è sicuramente Mimi, di proprietà del clan Luo per cui lavora e che viene salvata da Kaizong, il traduttore di Scott, che la metterà sotto la protezione del clan Chen.

Mimi all’inizio del romanzo è timida e riservata ma, a causa di un evento traumatico, cambierà drasticamente.

Altro personaggio di rilevanza è Luo, capoclan che avrà una grande importanza sulla vita di Mimi e Kazuong e non solo.

Tutta la storia, tutti i personaggi, girano intorno a “Marea Tossica” un mistero che affonda le radici nel lontano 1980 (più o meno) e che si ripercuote nell’attuale momento che i protagonisti stanno vivendo.

Come si può vedere, dunque, è una storia molto complessa, con tanti elementi e personaggi che si concatenano e a volte il nesso tra loro può sfuggire. Più volte, infatti, ho dovuto rileggere un passo perché non l’avevo capito alla prima lettura, o perché non riuscivo a collegarlo al precedente evento.

Interessante, però, i continui richiami alla tradizione e alle superstizioni cinesi, come quando Luo, per guarire il figlio, assolda una strega incaricata di trovare un sostituto che carichi su se stesso la malattia del ragazzo, oppure la celebrazione per la Festa dei Fantasmi Affamati, in cui secondo la tradizione i fantasmi tornano nel mondo dei vivi per una tregua durante la quale possono mangiare cibo vero.

Non so se consigliare questo libro; sicuramente è un bel romanzo interessante, ma difficile da seguire e bisogna essere molto attenti durante la sua lettura. Non è dunque un classico romanzo d’evasione, e per questo mi sento di consigliarlo solo agli appassionati del genere e a chi ha la pazienza di leggerlo con molta attenzione e molta concentrazione.

Avete letto Marea Tossica? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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NdA: il libro mi è stato fornito dalla casa editrice perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

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