Il club delle lettrici compulsive

Luci di Guerra – Michael Ondaatje – Review Party

Luci di Guerra Book Cover Luci di Guerra
Michael Ondaatje
narrativa moderna
Garzanti
17 ottobre 2019
Cartaceo - Digitale
258

È attraverso i ricordi che diamo senso alla nostra esistenza.

È il 1945 e Londra, al termine del conflitto, sta gradualmente tornando alla normalità. Una normalità estranea alla vita di Nathaniel e della sorella Rachel, cui la madre dà una notizia inaspettata: sta per trasferirsi a Singapore per lavoro e ha deciso di lasciarli in custodia a un conoscente, che i ragazzi hanno soprannominato «Falena». Di fronte a una scelta tanto categorica, Nathaniel e Rachel sono costretti ad accettare, anche se quell’uomo ambiguo non ispira loro la benché minima fiducia. Con il suo fare elusivo e criptico non ha l’aspetto di un tutore, e si accompagna spesso a un gruppo di personaggi eccentrici dall’aria poco raccomandabile. Eppure, giorno dopo giorno, Falena diventa per i due ragazzi una guida insostituibile, iniziandoli a un mestiere per cui non esistono manuali: farsi strada in un mondo dove niente è come sembra. Nathaniel e Rachel ci mettono poco a rendersi conto che è sempre meglio dubitare anche di chi crediamo di conoscere. Chi è davvero la loro madre? Come mai è partita in fretta, senza bagagli e senza dare notizie? Sono queste le domande che tormentano i fratelli e a cui ora, a quasi quindici anni di distanza dal giorno in cui tutto è cambiato, tocca a Nathaniel trovare una risposta. Deve farlo per soddisfare una curiosità che si è trasformata in bisogno di verità. Perché tutti portiamo dentro di noi tante storie quante sono le persone che attraversano la nostra esistenza, e ogni storia è il tassello di un mosaico più grande, la nostra memoria.
Vincitore del Booker Prize e del Golden Man Booker Prize con il bestseller Il paziente inglese, Michael Ondaatje ci consegna un nuovo straordinario romanzo, che la stampa internazionale ha incluso nella lista dei migliori libri dell’anno. Luci di guerra è una vivida ed emozionante riflessione sull’incertezza che accompagna ogni ricerca della verità e sull’identità come prodotto di un complesso e fragile equilibrio tra ricordi e immaginazione.

Luci di Guerra è il nuovo romanzo di Michael Ondaatje, pubblicato in Italia da Garzanti che ringrazio per la copia ARC. Grazie anche a Raffaella di The Reading’s Love per aver organizzato questo evento!

Tutte noi ricordiamo l’autore principalmente per Il paziente inglese, dal quale è stato tratto l’omonimo film, vincitore di ben nove premi Oscar, di cui fu protagonista un giovane e affascinante Ralph Fiennes.

L’autore torna, con Luci di Guerra, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, per raccontarci di come l’orrore non si sia fermato alla conclusione del conflitto bellico, ma abbia proseguito nell’ombra per moltissimi anni, e di come questo orrore abbia influenzato la generazione successiva.

Nathaniel e sua sorella Rachel sono appena adolescenti nel 1945.

Vivono in una Londra che porta ben in vista le ferite subite durante la guerra.

Tra i palazzi sventrati dalle bombe e gli abitanti ancora frastornati, apprendono che i loro genitori si trasferiranno a Singapore, affidando la loro cura a un amico di famiglia che loro hanno soprannominato “Falena” per la sua ambiguità.

Se la partenza del padre non risulta un grosso shock per i ragazzi, è quella della madre a essere di difficile gestione, perché avviene in anticipo e in maniera furtiva, da un giorno all’altro, senza che essa porti con sé i bauli che avevano così meticolosamente preparato insieme.

Nathaniel racconta delle difficoltà ad adattarsi alla nuova scuola, alla nuova vita, al nuovo tutore, che dà l’impressione di essere un personaggio ai margini della legalità, così come i numerosi, bizzarri individui di cui si circonda e con cui il ragazzo, inevitabilmente, viene a contatto.

Comincia a tralasciare la scuola, si lascia coinvolgere nel contrabbando di levrieri da corsa e stringe una relazione con una ragazza che conosce lavorando in un hotel come lavapiatti.

Cosa hanno a che fare queste persone, queste attività con sua madre? Chi è davvero e perché li ha abbandonati senza una spiegazione? Questo ci chiediamo e questo si chiede il giovane Nathaniel, anche a distanza di quindici anni da questi eventi, anche dopo aver perso i contatti con le persone che l’avevano circondato (e protetto?) in quegli anni.

È bello scoprirlo, pagina dopo pagina, mentre il protagonista diventa un uomo e inizia a lavorare per un’agenzia governativa, mentre cerca di rintracciare il suo passato in una stanza piena di cartine geografiche, mentre tenta di riannodare i fili di una storia che non sa e della quale non ricorda quello che sa.

Luci di Guerra è un romanzo introspettivo, lento, forse un po’ troppo per i miei gusti, a tratti pervaso da un’aura onirica di ricordo sfocato, che sembra di leggere costantemente sottovoce, per non guastare i ricordi, per non perdere la connessione della storia con la Storia.

Sono contenta di averlo letto, di solito cerco di evitare i romanzi ambientati in questo contesto storico perché sono un’empatica e finisco per lasciarmi turbare eccessivamente, ma Luci di Guerra riporta al quotidiano quello che sui libri di Storia si legge solo per gli eventi macroscopici, ci riporta alle persone, agli individui che vivevano la loro guerra personale dentro una guerra più grande e che dovettero risponderne ai propri figli e al proprio paese, spesso con la propria stessa vita.

Voi cosa ne pensate? Leggerete Luci di guerra?

Bravi! Poi tornate qui e ditemi cosa ne pensate!

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NdA: il libro mi è stato fornito da Garzanti perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia valutazione finale.

 

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