Le donne del Club Omicidi
Thriller
Longanesi/TEA
2010/2012
Digitale - Cartaceo
292
L’ottava confessione è l’ottavo volume della serie Le donne del Club Omicidi di James Patterson e Maxine Paetro.
La serie è così composta:
- Primo a morire (Longanesi 2003 – Tea 2004)
- Seconda chance (Longanesi 2004 – Tea 2006)
- Terzo grado (Longanesi 2005 – Tea 2007)
- Le donne del club omicidi (Longanesi 2006 – Tea 2008)
- Qualcuno morirà (Longanesi 2007 – Tea 2009)
- Il sesto colpo (Longanesi 2008 – Tea 2010)
- Il settimo inferno (Longanesi 2009 – Tea 2011)
- L’ottava confessione (Longanesi 2010 – Tea 2012)
- Senza appello (Longanesi 2011 – Tea 2013)
- La cerimonia (Longanesi 2012 – Tea 2014)
- L’undicesima ora (Longanesi 2013 – Tea 2014)
- Le testimoni del club omicidi (Longanesi 2015)
- La tredicesima vittima (Longanesi, 2016)
- Peccato mortale (Longanesi 2017)
- 15th Affair (inedito in Italia)
Andando al lavoro, Cindy vede un assembramento di persone e quando riesce ad avvicinarsi, si accorge che tutti stanno guardando il cadavere di un senzatetto. La giornalista allora, mentre attende l’arrivo della polizia, inizia a fare domande perché sente che dietro la morte di Bagman Jesus si nasconde una storia da raccontare. Purtroppo però, la squadra omicidi viene presto distolta dalle indagini sulla morte del senzatetto perché una coppia della San Francisco che conta viene trovata morta senza alcuna ragione apparente. E non è l’unica destinata a morire in modo misterioso.
Chi si nasconde dietro queste morti inspiegabili? C’è correlazione con una serie di omicidi simili avvenuta nel 1982 e ancora senza colpevole?
Per scoprirlo, dovrete leggere L’ottava confessione.
L’ottava confessione merita 4 stelline, anche se ci sono alcune cose che non ho ben capito, ma che non posso scrivervi qui perché non voglio rischiare di dire troppo e di rovinarvi la lettura del libro.
Yuki non mi piace, l’avrete capito. E questo nuovo libro mi ha dato ulteriore conferma della sua superficialità e ho francamente trovato molto fastidiosa questa sua “sfortuna” nel processi. Se davanti a prove schiaccianti perdi, due domandine fattele!
Anche Lindsay a tratti mi ha innervosita, sempre per i soliti motivi: ho capito che è in crisi, piena di paure e con la sindrome da abbandono, ma basta far pagare queste paure a tutti gli altri senza mai mettersi in discussione. Stiamo comunque parlando di una donna di quasi 40 anni, non di una ragazzina.
Lo stile del libro è sempre scorrevole, con capitoli brevi che alternano i vari punti di vista e le varie situazioni. Il ritmo è abbastanza incalzante ed è interessantissimo capire i vari meccanismi che muovono i personaggi.
La storia si dipana, come sempre, tra i vari quartieri di San Francisco, dal Tenderloin a Nob Hill e mi ha fatto venire voglia di ritornarci subito.
Il finale mi ha sorpresa e l’ho proprio apprezzato: è un bellissimo scorcio su una mente malata che piacerà sicuramente a chi, come me, ama i gialli.
NdS – ovvero, nota di Sara 😉 – Non so se la colpa sia degli autori o di chi ha tradotto… ma non ci sono sinonimi di “nell’esercizio delle sue funzioni”? Secondo me, ci sono modi meno affettati e più incisivi di dire la stessa cosa. Questa eccessiva precisione dei termini in scene che dovrebbero essere toccanti (quando Lindsay parla di Chris per esempio), tiene a distanza il lettore e rende poco coinvolgente la scena stessa e ho notato questa stessa cosa in tutti i libri di questa serie, eccetto i primi due. Qualcuno ha notato la stessa cosa o è una fisima solo mia?
Avete letto L’ottava confessione? Vi aspetto per commentarlo insieme!
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