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L’isola dell’amore – Sarah Morgan

L'isola dell'amore Book Cover L'isola dell'amore
Sarah Morgan
romance
Harper Collins
9 ottobre 2020
cartaceo, e book
102

Kimberley Townsend ha bisogno di aiuto e l'unico a cui può chiederlo è il suo ex: il milionario brasiliano Luc Santoro. Lui è convinto che le manovre della donna siano dettate dalla sete di denaro, ma decide di aiutarla. Ma a una condizione: lei dovrà "dormire" con Luc, finché lui vorrà nella sua villa sul mare.

Oggi parliamo di L’isola dell’amore di Sarah Morgan edito da Harper Collins. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

L'isola dell'amore

Lo sapete, sono una fan di Sarah Morgan, sono una fan dei libri romantici e speravo davvero che questo fosse super stucchevole!

E poi il titolo, così estivo, mi aspettavo proprio di poter tornare indietro a un paio di settimane fa, quando in Liguria eravamo ancora tutti in spiaggia, intestarditi a non lasciar andare nemmeno un raggio di sole estivo, che si faceva sempre più dorato, mentre volgeva verso l’autunno.

E invece.

Kimberley è tornata in Brasile, dove aveva giurato di non tornare mai, per incontrare l’uomo che aveva giurato di non rincontrare mai. Cominciamo bene.

Luc è un uomo d’affari multimilionario, non è chiaro CHE tipo di affari, ma è evidente che siano molto remunerativi.

I due hanno avuto una relazione breve e appassionata, sette anni prima, e dopo la loro rottura traumatica non si sono più rivisti. Anche perché lui era circondato da un esercito di segretari, body guard e affini che rendevano impossibile avvicinarlo.

Perché, dunque, Kimberley vuole vederlo? Perché, manco a dirlo, quando si sono lasciati lei aspettava un bambino, che ora ha sei anni e che qualcuno minaccia di rapire, a meno che non riceva del denaro. Molto denaro.

Luc non le crede, non crede alle minacce, ma soprattutto non crede all’esistenza del bambino. Già. Decide comunque di concederle la somma che lei gli chiede, in cambio due settimane sulla sua isola privata, a sua disposizione.

Sì, avete capito bene. Lui pensa che sia una mitomane che vuole solo altri soldi, ma decide di sorvolare per riaverla nel suo letto. Dice proprio così. “Nel suo letto”. Perché per lui il sesso non riguarda due persone, ma solo lui.

E lei cosa fa? Accetta, naturalmente.

Scopriamo, strada facendo, che Luc e Kimberley sono stati insieme poche settimane, in preda a una passione bruciante e ai capricci di lui, che era geloso in modo patologico, maniaco del controllo, prevaricatore e privo del più elementare senso del rispetto.

Veniamo a sapere che, nel timore di innamorarsi della giovane Kimberley, Luc ha deciso di farsi sorprendere dai giornalisti in compagnia di un’altra donna, così da indurla a lasciarlo.

Perché parlare è evidentemente sopravvalutato. E amare qualcuno, decisamente disdicevole.

Dopo tutto questo, dunque, Kimberley accetta di tornare a essere la sua concubina, per il bene di un figlio che lui non crede nemmeno esistere. La dignità la teniamo da parte eh, che non sia mai si consumi.

Un figlio in pericolo, lasciato a un amico, in Inghilterra, senza alcun ripensamento, per stare due settimane alla mercé di un uomo che pensa che lei sia una specie di bambola gonfiabile.

Credibilissimo.

Durante le settimane sull’isola, lui mette in pratica tutti gli insegnamenti di Teorema di Marco Ferradini, soprattutto “fuori dal letto nessuna pietà”, e lei si sdilinquisce ogni volta che lui la guarda in un turbine di abuso e pateticità.

A un certo punto lui si rende conto che la loro comunicazione è vagamente carente, quindi ordina “stasera parliamo”, come se lui ne avesse voglia e lei ne avesse le capacità. Inutile dire come va a finire.

Terminate le due settimane che i due hanno concordato di passare insieme, lui decide di tornare in Inghilterra con lei per continuare questa “relazione”. E lei lo lascia fare.

Naturalmente, una volta in Inghilterra, lui si rende conto che il figlioletto esiste davvero. SORPRESA!

Devo ammettere che non solo questo romanzo non mi è piaciuto nemmeno un po’, ma mi ha fatto incredibilmente arrabbiare.

Il fatto che una donna abbia ritenuto di poter propinare una storia così inverosimile a un pubblico di donne, glorificando il racconto di una mascolinità tossica come se fosse qualcosa da desiderare e da giustificare in nome di un’infanzia infelice o di qualsiasi altra scusa, non è solo offensivo, ma anche davvero riprovevole.

Il rapporto tra i protagonisti de L’isola dell’amore è una brutta parodia di quello che veniva considerato “romantico” decenni fa, fa parte di una narrazione sorpassata in cui l’uomo non deve chiedere mai e la donna è sua succube discreta, contenta delle attenzioni che lui le concede e incapace di autodeterminarsi se non attraverso lui, che con la scusa della protezione dispone della propria compagna come meglio crede, decidendo il grado di libertà da concederle e la misura delle risorse che può utilizzare.

Non credo che sia più accettabile, per le donne, il fatto che questo sia considerato positivo, desiderabile, affascinante. Per me, quantomeno, non lo è.

Avrei potuto comprendere, se questo libro fosse stato scritto molto tempo fa, lo avrei contestualizzato nel proprio tempo e me ne sarei fatta una ragione, ma pensare di propinare un modello simile alle donne dei nostri giorni, proprio non lo trovo adeguato.

Ora, va bene, si potrebbe obiettare che i romanzi rosa non nascano con una funzione didattica, ma io credo che, come ogni prodotto di consumo, diano un messaggio, e nel 2020 questo non può più essere che sia auspicabile avere a che fare con un uomo che non ti rispetta, che ti tratta come un oggetto sessuale e che pensa di possederti.

Non mi aspettavo nulla del genere dalla Morgan, che è un’autrice che leggo sempre con piacere.

Sono rimasta sinceramente delusa anche dalla frettolosità con cui viene svolto l’intreccio della trama, piena di buchi e di situazioni surreali che non vengono spiegate in alcun modo.

Non ci siamo, non credo di poter arrivare a dare a L’isola dell’amore due stelle, è una brutta storia scritta male e in fretta, e proprio non mi sento di consigliarne la lettura.

…senza peli sulla lingua, no?

Voi avete letto L’isola dell’amore? Cosa ne pensate? Che siate d’accordo con me, ma soprattutto se non lo siete, scrivetelo nei commenti, ne parleremo insieme!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

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