Librerie nel mondo: la Nuova Zelanda
Viaggiando molto spesso, mi sono chiesta: «Ehi! Perché non scrivere un bell’articolo sulle librerie nel mondo?» e quindi cominciamo subito con il botto, dal mio ultimo viaggio. Destinazione? Nuova Zelanda!
I neozelandesi amano i libri. Volo spesso, con tante compagnie diverse e questo era il mio primo volo con Air New Zealand. Beh, è l’unico aereo, che abbia mai visto, con una “libreria” nel bagno!
Ed è anche una delle poche compagnie aeree che abbia audiolibri a disposizione dei passeggeri. Guardate un po’ chi c’è tra gli autori disponibili!
La Nuova Zelanda è lontanissima da tutto in pratica ed essendo un’isola, potete immaginare facilmente quali e quante siano le difficoltà per reperire immediatamente le ultimissime uscite disponibili in libreria.
Nonostante tutto, nelle grandi città come Auckland, Wellington e Christchurch, le immense catene di librerie non mancano, così come nei centri commerciali. La più grande e la più famosa è Whitcoulls, che è superdiffusa, con ben 55 punti vendita sparsi in entrambe le isole. La concentrazione maggiore di punti vendita è nell’isola del nord, che è quella a maggiore densità di abitanti.
Un’altra famosa catena di librerie, l’americanissima Borders, invece è fallita e i suoi 5 punti vendita sono stati assorbiti proprio da Whitcoulls.
La conformazione del territorio però fa sì che due paesini all’apparenza vicini, siano, in realtà, lontanissimi: ci sono alcune zone in cui, per fare 70 km, ci vogliono anche 4 ore di auto. Riuscite ad immaginare cosa voglia dire per la distribuzione capillare dei libri?
E quindi, ovviamente, si è diffusa tantissimo la cultura del libro digitale che ha abbattuto decisamente il costo dei libri e il problema della reperibilità immediata di un nuovo libro appena pubblicato. Non è affatto difficile, quindi, incontrare qualcuno con in mano un e-reader, in un caffè o su una panchina in riva al mare (e la curiosità di chiedere «Cosa stai leggendo?» mi assale sempre).
Tuttavia, anche in Nuova Zelanda non mancano i cultori della carta stampata e quindi sono nate tantissime librerie “indipendenti” che affiancano il book crossing.
Il book crossing, specialmente nei paesi anglosassoni e anglofoni, è sempre stato presente, specialmente negli alberghi e negli ostelli per i backpackers, ovvero quei viaggiatori alla buona, che girano il mondo zaino in spalla. Anche in Italia sta piano piano prendendo piede questa bellissima usanza di lasciare un libro finito in cambio di uno nuovo, già letto da qualcun altro. Per chi viaggia zaino in spalla, a peso ridotto, è una magnifica opportunità per poter leggere tanti libri diversi senza doverli trasportare tutti insieme.
Per il resto, in ogni paesino non manca una mini-libreria che venda libri nuovi ed usati.
Ci sono vere e proprie librerie specializzate in libri usati. La più famosa è quella di Oamaru, situata in un edificio in stile vittoriano che ispira non solo l’ambientazione interna, ma anche gli stessi proprietari sono vestiti con costumi vittoriani.
Purtroppo, durante il nostro viaggio, non abbiamo fatto in tempo ad andarci di persona… che dire? Sarà per la prossima volta.
Abbiamo però visitato un altro posto “tratto da libri”. Riuscite ad indovinare di che libro si tratta?
Se avete domande o semplicemente per saperne di più, fatemelo sapere nei commenti.
Al prossimo viaggio libroso!
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