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Le correnti dello spazio – Isaac Asimov

Le correnti dello spazio Book Cover Le correnti dello spazio
Ciclo dell'impero
Isaac Asimov
fantascienza
Mondadori
1 settembre 2020
cartaceo, digitale
720

L’anonimo protagonista di questa storia viene dalla Terra.
Ma come sempre nei grandi affreschi spaziali di Asimov, la scena è l’intera Galassia: con i suoi imperi e le sue spie, con i suoi principi e i suoi navigatori, i suoi artigiani e i suoi schiavi.
Chi non ricorda la variopinta, affollata, maestosa trilogia di “Cronache della Galassia”?
Qui tuttavia la narrazione di Asimov non è soltanto “storica”.
Una straordinaria ipotesi scientifica si inserisce nelle cronache di “questa” Galassia e ci scopre – dietro la rete degli imperi e dei mondi – il lento fluire di una fredda minaccia cosmica.
È una minaccia invisibile, impalpabile, annidata nelle vaste correnti che “da sempre” percorrono la Galassia da un capo all’altro.
È una minaccia che soltanto “l’analisi del Nulla” permetterà di rivelare.

Oggi partecipiamo al review party di Le correnti dello spazio, un libro di Isaac Asimov pubblicato da Oscar Vault in questa nuova edizione… beh, spaziale!

Le correnti dello spazio è stato scritto da Asimov nel 1952, ed è uno dei primi romanzi di questo autore. Viene inserito nella trilogia Ciclo dell’Impero, che è costituito da tre romanzi che non hanno nulla in comune, se non il genere letterario. Hanno personaggi diversi e ambientazioni diverse. Non si capisce bene in quale punto della trilogia vada inserito Le correnti dello spazio, anche se Asimov stesso ha indicato che questo volume potesse essere il primo della serie.

Uno spazio-analista scopre che un disastroso evento sta per abbattersi su Florina, un prospero pianeta dell’impero di Trantor. Ma prima che riesca ad avvertire gli abitanti, su di lui viene usata una sonda psichica che gli fa perdere completamente la memoria, rendendolo totalmente privo di ogni tipo di conoscenza. Si ritrova, dunque, del tutto inerme sul pianeta Florina dove viene salvato e aiutato da Valona, un’operaia tessile che lavora sotto il comando del borgomastro Terens. Pian piano, però, Rik (così lo ha chiamato Valona) comincia a ricordare, e da questo momento in poi si dipana il giallo fantascientifico ideato da Asimov.

In questo racconto ci sono intrighi politici, lotte intestine e sotterfugi e la narrazione procede attraverso salti tra un personaggio e l’altro e tra un luogo e l’altro, ma questo non mi ha disturbato affatto, anzi, forse questo escamotage ha reso il romanzo ancora più avvincente.

Stiamo parlando di un mostro sacro della fantascienza come Asimov, per cui non mi dilungherò sullo stile, sulla trama, su quanto geniale sia la costruzione della vicenda, ma vorrei soprattutto parlare di quello che ho pensato leggendo questo romanzo.

Si è trattato per me della prima lettura di un romanzo di Asimov. Si, lo confesso, mea culpa, non avevo letto mai niente scritto da lui, non mi attirava affatto, nonostante avessi visto molti film tratti dai suoi romanzi. Finalmente, preso coraggio, ho affrontato questo primo episodio del Ciclo dell’Impero e sono rimasta folgorata!

Ho letto che non si tratta del miglior romanzo di Asimov, ma io ne sono rimasta conquistata (quindi posso solo immaginare gli altri quanto siano avvincenti!). Nonostante sia stato scritto nel 1952, il linguaggio è modernissimo, potrebbe essere stato scritto ieri. La vicenda è raccontata con fluidità e mi ha coinvolta al punto di leggerlo in poco tempo, complice il fatto che non è un romanzo particolarmente lungo.

Mi ha sorpreso moltissimo nelle pagine finali, in cui l’autore illustra la teoria della sintesi nucleare degli elementi chimici delle stelle, su cui si basa l’idea avvincente delle correnti spaziali. Questa teoria viene spiegata con parole semplici e lineari e anche chi non è proprio ferrato in fisica e chimica riesce a seguirla

Nello spazio esistono delle correnti. Questo voi lo sapete tutti perfettamente. Alcune di queste sono correnti di carbonio. Le stelle attraversando tali correnti raccolgono innumerevoli atomi. Tuttavia la massa totale degli atomi attratti è incredibilmente microscopica in paragone al peso della stella e non influenza in alcun modo. Eccezion fatta per il carbonio! Una stella che passi per una corrente contenente concentrazioni anormali di carbonio diventa instabile. In ogni caso, non appena la quantità di carbonio filtrante le viscere della stella supera un certo ammontare critico, la radiazione della stella ne è subito terribilmente aumentata. Gli strati esterni cedono sotto una esplosione inimmaginabile ed ecco che abbiamo una “nova”

Sono contenta di aver finalmente affrontato un libro di Asimov, mi stavo perdendo dei gran bei romanzi, perciò quello che vi consiglio è di non fare come me, ma di buttarvi nella lettura di questo autore, perché no, magari iniziando proprio da questo episodio, primo del Ciclo dell’Impero.

Avete letto Le correnti dello spazio? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

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