Il club delle lettrici compulsive

L’appetito vien leggendo!

A volte, l’appetito vien leggendo!

Attenzione, non avventuratevi nella lettura di questo articolo se state seguendo un regime alimentare restrittivo!

Siete mai stati a dieta? Quante mani alzate? Eccovi lì, compagne di sventura! Mi sembra di vedervi! Forti, determinate, STRESSATE! Sì perché ammettiamolo, tentare di perdere peso, che sia molto o poco, è incredibilmente stressante! Non so se anche voi come me avete la sensazione che ogni minuto in cui non siete attivamente impegnate a fare qualcosa, sia una scusa per il vostro cervello per pensare al cibo! A me succede, ed ecco che una bella lettura di evasione si profila all’orizzonte come il modo migliore per rilassarmi, al sicuro dalle tentazioni. Non sembra, ma avere le mani occupate da un tomo cartaceo distrae molto da quella vocina nella testa che ti sussurra suadente “Non vorresti un po’ di patatine? Un tè con i biscottini al burro? Potresti fare una torta…”

l'appetito vien leggendo
Eccola lì. Dannata vocina.

E dunque eccomi lì, abbarbicata nel punto della casa più lontano dalla cucina, a tentare la mission impossible del relax durante la dieta.

Ventilatore a palla, postazione comoda, luce da manuale e… PATATRACK! Libro sbagliato!

E dire che in una situazione del genere si sta attenti eh. Niente libri che parlino espressamente di cibo. Dunque al bando “Amore zucchero e cannella” (che è comunque molto bello) e “The cupcake club” o similia! Nulla che abbia a che fare con cuochi o pasticcerie!! Ci si affida a libri che SICURAMENTE non faranno pensare a nulla di vagamente commestibile!

Eppure… eppure ingenuamente scegli di rileggere Harry Potter! Cosa vuoi che sia, parla di magia, mica di cibo. E ti ritrovi catapultata nella Sala Grande a sbavare sul banchetto luculliano per l’inizio dell’anno scolastico o per Halloween o Natale o un qualsiasi pasto della giornata, piatti succulenti descritti nei minimi dettagli, tanto da poterne sentire il profumo. Ti ricordi che sulle pietanze descritte nei libri sono stati scritti ricettari su ricettari. Uno è proprio lì, nella libreria, accanto a te.

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Eh.

Meglio cambiare libro.

Magnus Chase!! Ah lui sì che non ha a che fare con nulla di commestibile! Ah no? E le cene nel Valhalla?? Per carità! Cambiamo genere!

Leggiamo “La verità di Emily” di Barbara Freethy.

«Voglio mangiare granchio fresco sul pontile oppure crema di molluschi servita in una di quelle ciotoline di pane francese e infine gelato in una bella cialda croccante. Voglio guardare i leoni marini dal Pier 39 e poi prendere un tram per risalire le colline più ripide della città.»

Ok. Ora voglio la clam chowder. Quella che mi fa la mia amica Sara e che mi piace tanto. Ma devo cambiare di nuovo libro, altrimenti non ne esco viva.

Pesco “scrivere è un mestiere pericoloso” di Alice Basso. Questo sicuramente non mette appetito.

E invece.

«[…]Tenga», aggiunge, tirandomi qualcosa, come poco fa con lo scalogno. «Mi dica se le piace.»
È un listello di qualcosa che sembra un pezzo di fango. Lo assaggio. «Buono. Sa un po’ di carciofo, ma meno… meno carciofoso. Oddio, è squisito.»
Berganza annuisce. «È topinambur, o carciofo di Gerusalemme. Tipico della cucina piemontese, se ne faceva largo uso prima che venisse soppiantato in larga parte dalla patata. Ecco, adesso sto di nuovo somigliando alla tizia del video di prima. Le piace il risotto?»
Mi accorgo solo adesso che l’appartamento si è riempito di un profumo delizioso. «Non dovevamo cucinare la frittata di Irma?»
«Certo, ma non so lei, Sarca, io sto morendo di fame. E pure lei deve riprendersi, vista la giornataccia. Quindi adesso mangiamo un piatto di risotto, e ci mettiamo a studiare e ricostruire la ricetta della frittata di Irma, con calma. Le va il piano?»

E dire che nemmeno mi piace il topinambur, ma adesso mangerei volentieri un risotto. Molto volentieri. Ho anche gli ingredienti… NO. NO. Niente risotto. Non ci cascare.

Un altro tentativo, poi mi arrendo! Prendo fuga da Villa del Lieto Tramonto di Minna Lindgren e leggo:

“A parte loro, sembrava che nessuno si stupisse davanti ai galletti ruspanti marinati alle erbe, fegatini di pollo, cuori ed intestini, formaggio emmenthal a doppia stagionatura di Toholampi, coscette di anatra muschiata, teste intere di luccio e brie francese allo champagne.”

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Per carità!! Fermatemi!!!

Sarà meglio che legga qualcosa di Stephen King, lì almeno non mangiano!! Spero!

Non ne uscirò mai viva! Io che credevo che l’appetito venisse MANGIANDO. E invece no. L’appetito vien leggendo!!

Quante di voi, compulsive compagne di sventura, sono sulla mia stessa barca? Quali sono i libri che vi fanno sognare di pietanze paradisiache e abbuffate epocali? Ditecelo nei commenti!

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