Il club delle lettrici compulsive

La vita invisibile di Addie LaRue – Victoria Schwab

La vita invisibile di Addie LaRue Book Cover La vita invisibile di Addie LaRue
V.E. Schwab
Fantasy
Oscar Vault Mondadori
2020
Digitale - Cartaceo
492

“Non pregare mai gli dèi che sono in ascolto dopo il tramonto.”

E se potessi vivere per sempre, ma della tua vita non rimanesse traccia perché nessuna delle persone che incontri può ricordarsi di te?
Nel 1714, Adeline LaRue incontra uno sconosciuto e commette un terribile errore: sceglie l’immortalità senza rendersi conto che si sta condannando alla solitudine eterna.
Tre secoli di storia, di storie, di amore, di arte, di guerra, di dolore, della solennità dei grandi momenti e della magia di quelli piccoli.
Tre secoli per scegliere, anno dopo anno, di tenersi stretta la propria anima.
Fino a quando, in una piccola libreria, Addie trova qualcuno che ricorda il suo nome.

Nella tradizione di Vita dopo vita e La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempoLa vita invisibile di Addie LaRue si candida a divenire una pietra miliare nel genere del “romanzo faustiano”.

Oggi partecipiamo al review party di La vita invisibile di Addie LaRue, un libro di Victoria Schwab pubblicato in Italia da Oscar Vault. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte.

Attirata dalla copertina, non ho nemmeno letto la trama prima di accettare di partecipare a questo evento. Strano eh, non mi capita mai! E quindi è stato una sorpresa pagina dopo pagina.

Non pregare mai gli dei che sono in ascolto dopo il tramonto.

Adeline LaRue ha solo 23 anni quando, non ascoltando alcuni saggi consigli, commette un errore. Adeline non vuole sposarsi, non vuole la vita che i suoi genitori hanno previsto per lei. Vorrebbe viaggiare, vedere il mondo (o almeno Parigi), vorrebbe essere libera. E purtroppo (o per fortuna) il suo desiderio viene esaudito.

Da lì in poi, nessuno avrà memoria di lei. Anche quando conoscerà qualcuno, questo qualcuno la dimenticherà in un battito di ciglia. Con questa maledizione addosso, Addie attraversa i secoli, fino ad arrivare al 2014, quando all’improvviso, qualcosa cambia…

Non voglio assolutamente raccontarvi altro sulla trama perché, ve l’ho detto, questo libro per molti versi mi è piaciuto. Mi ha colpita, mi ha stregata e mi ha anche fatta arrabbiare per alcune cose che vedremo dopo, visto che non sono proprio dettagli.

La storia è raccontata in terza persona con uno stile che mi ha ricordato tantissimo la narrazione di Il favoloso mondo di Amélie. Per intenderci:

Ovviamente, la storia non assomiglia per nulla eh, è solo lo stile della Schwab in La vita invisibile di Addie LaRue che me lo ricorda. E devo dire che è una tecnica di narrazione che mi piace sempre tantissimo. Se avete letto il libro, fatemi sapere se sono matta io o se anche a voi lo ha riportato alla memoria.

La protagonista è quasi sempre Addie. Quasi, perché a un certo punto… no, non ve lo dico! Dicevo… Attraverso l’uso di flashback miratissimi (e poi capirete perché), l’autrice ci fa ripercorrere la vita di Adeline, a partire dal suo primo viaggio a Le Mans con il padre, abile intagliatore, toccando le tappe più famose della storia, come la Rivoluzione francese, per esempio, arrivando ai giorni nostri, poco prima che la sua vita cambi per sempre.

L’alternanza tra passato e presente mantiene sempre alta la tensione narrativa e non può far altro se non incuriosire i lettori.

Non si può non provare empatia per Addie. Dimenticata, sola, costretta a vivere di espedienti, tormentata dall’Oscuro, ovvero quel dio invocato dopo il tramonto e che le ha proposto un patto, che torna a bearsi della sua infelicità anno dopo anno, secolo dopo secolo.

A voler guardare, il rapporto tra Addie e l’Oscuro si potrebbe interpretare in un milione di modi. Quello che ho letto io tra le righe è che a volte, spinti dalla disperazione, si arriva a pensare o a dire cose che non vorremmo mai dire. Si esprimono desideri che in fondo non vorremmo mai vedere avverarsi… soprattutto perché poi bisogna convivere con le conseguenze delle nostre azioni/parole dette (o non dette). Addie è l’esempio perfetto. È solo una ragazzina, senza mezzi di sussistenza, nella Francia del 1700. sicuramente, non il momento ideale per autoaffermarsi come donna, ecco. E quindi fa quel che può, sia prima sia dopo aver stretto il patto che le cambierà l’esistenza.

Forse certi passaggi sono un po’ troppo rapidi, un po’ troppo repentini e meno strutturati di altri, ma tutto sommato la storia regge abbastanza, è coinvolgente ed è ben tradotta (cosa che non do mai per scontata! Sono sempre grata ai bravi traduttori come Marina Calvaresi – che ha curato Addie LaRue – perché ci permettono di leggere storie meravigliose senza fatica). Vediamo Addie evolversi, cambiare mentalità perché non può fare altrimenti, adattarsi al mondo che cambia e la vediamo imparare a lasciare un segno. Perché le idee sono molto più indomite dei ricordi.

Per quanto riguarda Henry sono un po’ combattuta, sinceramente. Mi aspettavo forse un po’ più di spessore e il “potere” che ha è decisamente discutibile, ecco. Ok, no, non mi è piaciuto per nulla, soprattutto il modo in cui lo usa. È abuso travestito da buone intenzioni e questo è un messaggio che, nella società di oggi, non possiamo permetterci di far passare. Anche sul finale ci sarebbe da aprire un bel dibattito, sempre per lo stesso motivo.

Ed è un vero peccato perché, nonostante i difetti che può avere la storia (tipo una scarsa accuratezza storica, ma in una fiction fantasy ci può benissimo stare un po’ di libertà di interpretazione), fino a quando non ho ben realizzato e non ho colto le sfumature di Henry mi stava piacendo moltissimo. E purtroppo, essendo lui un personaggio importante ai fini della storia, la valutazione finale cala miseramente.

Ora, io per vivere correggo i libri degli altri, quindi ci sta che io abbia l’occhio un pelino più allenato a vedere certe cose… Ma è mai possibile che l’editor che ha curato Addie LaRue non si sia accorta della cosa? Possibile che non sia stato fatto notare alla Schwab che no, non ci siamo? O che lei si sia rifiutata di dare un altro taglio alla storia (perché anche gli editor hanno i loro limiti)…

È un vero peccato, ribadisco. E mi spiace non poter entrare di più nei dettagli, ma voglio che leggiate il libro e che vi facciate la vostra opinione, liberi dalla mia influenza. Poi, però, se volete, ne possiamo parlare in privato.

Avete letto La vita invisibile di Addie LaRue? Lasciatemi un commento!

Resta connesso. Segui la nostra pagina Facebook e iscriviti alla newsletter, in modo da non perderti nemmeno una novità.

NdA: il libro mi è stato fornito dalla casa editrice perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.