Il club delle lettrici compulsive

La Ragazza Italiana – Lucinda Riley

La Ragazza Italiana Book Cover La Ragazza Italiana
Lucinda Riley
Romanzo Rosa
Giunti Editore
2017
cartaceo, ebook
560 p.

Lucinda Riley con il suo romanzo "La ragazza italianaambientato in Italia, ci regala un'indimenticabile storia d'amore sullo sfondo dell'ammaliante mondo dell'Opera, da Napoli a Milano, fino a Londra e a New York.

Napoli, 1966. È una splendida giornata estiva e la casa dei Menici ferve di preparativi per la festa che si terrà quella sera. Rosanna ha solo undici anni e sogna di diventare bella e corteggiata come la sorella maggiore Carlotta, che con la sua pelle di velluto e i lunghi capelli scuri attira su di sé tutti gli sguardi.

Ma Rosanna ha un altro dono, che la rende davvero speciale: una voce straordinaria in grado di incantare chiunque la ascolti.

Soprattutto il giovane Roberto Rossini, brillante studente della Scala di Milano, che dopo l'esibizione di Rosanna propone a suo padre di farla studiare con uno dei più grandi maestri della lirica. Un incontro fatale, quello tra Roberto e Rosanna, che segnerà per sempre il loro destino.

Milano, 1973. Ormai una giovane donna sensibile e appassionata, Rosanna ha finalmente realizzato il desiderio di essere ammessa alla Scala. Inizia per lei un periodo inebriante: il ritmo della metropoli, le estenuanti prove di canto, i primi gloriosi passi sul palcoscenico.

E sarà proprio qui che le strade di Rosanna e Roberto si incroceranno di nuovo. Affascinata e intimorita da quell'uomo carismatico e sfuggente, sempre circondato da donne bellissime e acclamato nei teatri di tutto il mondo, Rosanna finisce per essere travolta da un sentimento potente e inarrestabile.

Ma un segreto nascosto nel passato di Roberto e le oscure trame di una donna senza scrupoli minacciano di infrangere tutti i suoi sogni..

La ragazza Italiana è uno dei fortunati romanzi di Lucinda Riley. Si tratta della riscrittura di un vecchio romanzo giovanile dell’autrice, cosa che si nota dalle numerose ingenuità che costellano quella che, sotto altri aspetti, è una storia davvero ben congegnata.

La vicenda è narrata dalla protagonista in una sorta di flashback scaturito da una lunga lettera al figlio. Siamo a Napoli alla fine degli anni 60, Rosanna è la piccola di casa Menici, ha undici anni e una splendida voce che conquista il giovane tenore Roberto Rossini, figlio di amici di famiglia, il quale consiglia alla piccola di studiare canto. Saranno l’impegno del fratello Luca e la sua determinazione a portare Rosanna a ottenere una borsa di studio a Milano e, infine, entrare alla Scala, dove debutterà proprio al fianco di Roberto, ormai artista affermato. Le carriere e le vite dei due artisti si intrecceranno in un vortice di eventi struggenti e devastanti, che li terrà uniti per tutta la loro vita. Nessuno uscirà indenne dalla vicenda, ognuno perderà qualcosa in un susseguirsi di colpi di scena che tengono il lettore saldamente ancorato alle pagine.

Purtroppo il fatto che si tratti di un romanzo giovanile si nota da tante piccole ingenuità. È evidente che l’idea di “Napoli” dell’autrice sia quella che si può fare un turista straniero che la visita per pochi giorni, la Piedigrotta degli anni 70 aveva un’impronta che è molto diversa da quella attuale, e molte delle reazioni che l’autrice attribuisce ai personaggi non collimano molto con la realtà delle persone che hanno vissuto a Napoli in quegli anni. Purtroppo questi personaggi sono napoletani di nome ma non di fatto, mancano di colore, sono molto più anglosassoni di quanto dovrebbero, misurati, introversi, a volte sembrano quasi freddi e privi di spessore. Se l’autrice non nominasse esplicitamente Napoli, sarebbero perfetti, ma la città non è soltanto nominare una pizza ogni tanto. Anche i nomi dei personaggi napoletani stridono un po’, non essendo mai quelli che tradizionalmente usano in quella parte dell’Italia. Marco, Luca, Roberto, Carlotta, sono nomi che si usano meno frequentemente di altri in Campania, per non parlare poi di Ella, che a ben guardare, anche se “suona” italiano, non è affatto usato (a me non è mai capitato di conoscere nessuno che si chiamasse così, poi magari c’è, ma tant’è che mi suona strano).

In sostanza, la lettura è godibile e la storia funziona, sicuramente per un pubblico non italiano stride meno.

Io ho deciso che vado a cantare la Butterfly sotto la doccia!

E voi? Avete letto La Ragazza Italiana? Cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!!

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