Il club delle lettrici compulsive

La Quinta Stagione – N.K. Jemisin

La Quinta stagione Book Cover La Quinta stagione
La Terra spezzata #1
N.K. Jemisin
Fantasy
Mondadori
2019
Digitale - Cartaceo
490

È iniziata la stagione della fine. Con un’enorme frattura che percorre l’Immoto, l’unico continente del pianeta, da parte a parte, una faglia che sputa tanta cenere da oscurare il cielo per anni. O secoli. Comincia con la morte, con un figlio assassinato e una figlia scomparsa. Comincia con il tradimento e con ferite a lungo sopite che tornano a pulsare.

Ciò che devi raccontare è questo: la fine di una storia è solo l'inizio di un'altra. È già accaduto, dopo tutto. La gente muore. I vecchi ordini passano. Nascono nuove società. Quando diciamo: "È la fine del mondo", di solito è una bugia, perché in realtà il pianeta sta bene. Ma è così che finisce il mondo. È così che finisce il mondo. È così che finisce il mondo. Per l'ultima volta

L’Immoto è da sempre abituato alle catastrofi, alle terribili Quinte Stagioni che ne sconquassano periodicamente le viscere provocando sismi e sconvolgimenti climatici. Quelle Stagioni che gli orogeni sono in grado di prevedere, controllare, provocare. Per questo sono temuti e odiati più della lunga e fredda notte; per questo vengono perseguitati, nascosti, uccisi; o, se sono fortunati, sono presi fin da piccoli e messi sotto la tutela di un Custode, nel Fulcro, e costretti a usare il loro potere per il bene del mondo. È in questa terra spezzata che si trovano a vivere Damaya, Essun e Syenite, tre orogene legate da un unico destino.

La Quinta Stagione è un libro scritto da N.K. Jemisin e pubblicato nel 2019 da Mondadori. Oggi partecipiamo al review party perché la pubblicazione del seguito è imminente e non è da noi farsi trovare impreparate!

Prima di cominciare, come al solito vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare tutte le recensioni e farvi un’idea precisa del libro. Il banner è lo stesso che useremo nell’evento dedicato a Il portale degli obelischi quindi stay tuned! 😉

la quinta stagione

Fare la recensione di questo libro è difficile. Lo so, lo dico spesso, ma questa volta è di una difficoltà estrema perché è un libro strano e ogni parola potrebbe essere una parola di troppo, quindi starò vaga perché… beh, voi fidatevi.

Siamo in un mondo diverso dal nostro (per fortuna, visto il periodo che stiamo – posso sperare di scrivere stavamo? – vivendo), ma la situazione è molto simile perché inizia con la fine del Mondo. Rilassante? No, per nulla. Considerate che ho letto questo libro a metà marzo. Ecco, appunto. Forse è anche per questo che mi trovo così in difficoltà nello scrivere la recensione…

Beh, dicevo… La fine del Mondo in La Quinta Stagione si chiama, appunto, Stagione. La Stagione modifica tutti gli equilibri perché è un periodo duro, difficile, in cui tutto cambia, tutto è a rischio e i sopravvissuti possono essere pochissimi, a seconda della durata della Stagione stessa e dal suo genere. Come ci viene spiegato, sono esistite diverse Stagioni nel corso della storia dell’umanità e tutte, nessuna esclusa, hanno piegato il genere umano in qualche modo.

La storia si alterna in un modo che non vi posso spiegare (questa recensione sta diventando impossibile davvero!) tra le storie delle tre protagoniste: Damaya, Essun e Syenite.

Damaya è una piccola orogena, rifiutata dalla famiglia per via del suo potere.
Syenite è un’orogena del Fulcro che ha una missione da compiere.
Essun è una orogena alla ricerca della sua vendetta.

Forse è arrivato il momento di parlare degli orogeni. Gli orogeni sono umani che hanno però l’innata capacità di sensire (non ho sbagliato a scrivere 😉 ) le vibrazioni della terra e di comandare (o provarci almeno) quell’elemento. Naturalmente, questo potere non è ben visto dagli umani che non sono orogeni (gli immoti) e questo comporta tutta una serie di cose, tra cui la discriminazione e il razzismo nei confronti degli orogeni. Vengono chiamati rogga, un nomignolo dispregiativo volgare, spesso vengono uccisi da piccoli, quando non riescono a tenere sotto controllo il potere e, se sono così fortunati da riuscire a tenerlo nascosto e a non finire sotto le grinfie dei Custodi del Fulcro, allora diventano randagi, con un potere grezzo che rischia di fare più male che bene.
Nel libro, gli orogeni sono funzionali a uno scopo (che non vi posso dire) e sono trattati alla stregua di animali proprio per questo motivo, con tanto di riproduzione controllata, ecc.

La sua famiglia le ha mostrato che l’amore è una bugia. Non è solido come roccia: si piega e si sgretola, debole come metallo arrugginito.

Il tema al centro della narrazione della Jemisin è proprio la discriminazione di chi è diverso… discriminazione che la stessa autrice ha provato sulla sua pelle perché la Jemisin è stata la prima donna afroamericana ad aggiudicarsi un premio Hugo per questo libro (in realtà, ne ha vinti tre, uno per ogni libro di questa trilogia. E brava, Nora K.!) e ha faticato per essere presa sul serio, per ottenere i meritati riconoscimenti per il suo lavoro.

Gli orogeni sono discriminati, denunciati o uccisi non solo da estranei, ma anche (e soprattutto) dalle loro stesse famiglie. E se non ci ama come siamo la nostra stessa famiglia, chi mai potrebbe amarci? Immaginate anche solo per un momento il dolore che si prova nel non essere accettati per quello che si è? I parallelismi con la vita reale sono facilissimi, basti pensare a quante famiglie non accettano un figlio omosessuale, per esempio…

Le donne della Jemisin sono donne che non si arrendono, sono donne che lottano, sono donne che riescono a cogliere quanto di buono può arrivare e a far buon viso a cattivo gioco quando le cose vanno male. Sono donne che non hanno paura di piangere, che hanno sofferto, sono donne che si sono forgiate nel dolore senza farsi distruggere.

A volte ho fatto un po’ fatica a seguire il filo del discorso, ma credo che questo sia un mio limite dovuto alla situazione Covid che non mi ha reso le cose facili, anzi… Però, parliamone:

Il mercato è chiuso, almeno per il momento, in modo che nessuno accumuli merci o cambi i prezzi. Al crepuscolo parte il coprifuoco e tutte le attività che non sono cruciali per la protezione o l’approvvigionamento della città devono fermarsi. Tutti sanno come ci si aspetta che vadano le cose. A ciascuno è assegnato un compito, ma molti compiti si possono svolgere all’interno: intrecciare cesti per le scorte, essiccare e mettere in conserva tutto il cibo deperibile della casa, riutilizzare vecchi indumenti e attrezzi. Tutto è Imperialmente efficiente e rispetta alla lettera la dottrina, seguendo regole e procedure che hanno il doppio scopo di essere funzionali e di tenere occupato un folto gruppo di persone ansiose.

«Leggi, Sara» dicevano. «Ti rilasserai!» dicevano. Ehm… no.

Ma ho intenzione di rileggere La Quinta Stagione come avremo notizie del terzo e ultimo volume perché merita decisamente molta più attenzione di quella che gli ho dedicato. La scrittura delle Jemesin è evocativa e potente ed è stata perfettamente resa in italiano da Alba Mantovani che si è occupata della traduzione.

Sì, lo so che c’è un abuso di puntini di sospensione in questa recensione, ma davvero, se avete letto questo libro sapete perché non posso parlare chiaramente e dire tutto quello che vorrei!

Quindi direi che ne parliamo quando avrete letto La Quinta Stagione e saprete tutto quello che so io. 🙂 Intanto vi prometto che nella recensione de Il portale degli obelischi sarò un po’ meno nebulosa. Forse. O forse no!

Avete letto La Quinta Stagione? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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NdA: il libro mi è stato fornito dalla casa editrice perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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