La memoria del lago
I delitti del casello #5
Giallo
Sonzogno
2020
Digitale - Cartaceo
144
La nuova avventura della fioraia del Giambellino e del suo eccentrico pool di apprendiste investigatrici.
In una tiepida sera di fine estate, un vecchio dossier di polizia, ingiallito dal tempo, arriva sul tavolo del laboratorio di Libera, la fioraia del Giambellino. Contiene i documenti di un dimenticato caso di cronaca - erano gli anni del dopoguerra, una giovane donna trovata morta sulla riva del lago di Como - rapidamente archiviato dalle autorità. Libera ne resta sgomenta: quella morte riguarda da vicino sua madre Iole e la sua misteriosa famiglia. Le carte contengono anche la testimonianza e i dubbi, trascurati dalla polizia, di un vecchio prete di montagna: la figlia di quella povera ragazza era davvero dell'uomo che l'aveva appena sposata? E perché Tarcisio Planetta, il contrabbandiere, l'aveva minacciata ad alta voce nell'osteria? E chi erano quegli "autorevoli" personaggi che hanno garantito per lui? Ce n'è abbastanza perché la fioraia milanese abbandoni i suoi bouquet matrimoniali e si improvvisi di nuovo detective. Insieme all'eccentrica Iole, cultrice dello yoga e del libero amore, e alla giovane cronista Irene, dotata di un fiuto infallibile, Libera si mette in cerca della verità, provando a scardinare i silenzi dei testimoni sopravvissuti. Alle Miss Marple del Giambellino, come le chiamano i giornali, non mancheranno certo la tenacia e l'arguzia, in un'indagine serrata tra Como, Lecco e le vie esclusive di Milano, per far affiorare il segreto che si nasconde sotto le acque del lago.
Oggi partecipiamo al review party di La memoria del lago, un nuovo libro di Rosa Teruzzi pubblicato da Sonzogno. Prima di cominciare, vi lascio il banner in modo che possiate recuperare le recensioni delle bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi un’idea più completa del libro.
La memoria del lago è il quinto volume della serie I delitti del casello, che è così composta:
- La sposa scomparsa
- La fioraia del Giambellino
- Non si uccide per amore
- Ultimo tango all’Ortica
- La memoria del lago
Non avevo mai letto i libri di questa serie, ma La memoria del lago mi è piaciuto talmente tanto che ho già messo in lista gli altri volumi. Strano eh. Si può leggere anche come stand alone, perché i riferimenti che ci sono non spoilerano troppo (credo… non avendoli ancora letti, non sono sicura al 100%) sui volumi precedenti, però mi piace fare le cose come si deve e, soprattutto, avere ben chiaro il background dei personaggi perché comunque, inevitabilmente, ci sono dei riferimenti che non ho potuto cogliere in toto. E poi mi piacciono un sacco le serie perché mi affeziono sempre ai protagonisti! E qui è davvero impossibile non affezionarsi alle tre donne, diversissime, protagoniste a loro modo della vicenda.
Le Miss Marple del Giambellino, come vengono definite Iole e Libera dopo la risoluzione di alcuni casi, si ritroveranno per le mani un caso personalissimo del quale, ovviamente, non vi dico nulla.
«Avevi paura che soffrissi per i pettegolezzi delle beghine?» sbuffò, sventolandosi con il foglio, con espressione di noncuranza. «Non so chi sia questo Alfredo Planetta, ma non ho dubbi sull’identità di mio padre. Io sono figlia di Spartaco, ne sono certa.»
«Beata te.»
C’è tanto non detto nelle storie di Iole e Libera.
Tra Milano e le sponde del lago di Como, si parla di pettegolezzi che segnano vite anche a distanza di molti anni, di famiglie strambe, di famiglie divise, di segreti, di prepotenti che ottengono ciò che vogliono, di legami che vanno oltre quelli di sangue… Perché un figlio è di chi lo cresce, di chi lo ama in maniera incondizionata, di chi c’è sempre, nel bene e nel male. E davanti all’amore di un genitore che si cala davvero nel ruolo, il sangue importa davvero qualcosa?
Le tre donne, Iole, Libera e Vittoria, sono tre donne diversissime tra loro. Non mancano le discussioni tra nonna, madre e nipote, tuttavia il punto fermo è sempre l’amore.
Iole è meravigliosa. Avete visto Grace e Frankie, la serie tv Netflix con Jane Fonda e Lily Tomlin? Ecco, Iole mi ha ricordato molto Frankie, con i suoi modi da hippy, lo yoga, le sigarette alla cannabis… Vittoria è sempre in tensione a causa delle indagini molto poco autorizzate di mamma e nonna (che vita dura per la giovane poliziotta!). Libera invece si barcamena tra gli il lavoro, la madre “impegnativa”, si strugge per il suo amore mai confessato… e ora si ritrova per le mani dei documenti che parlano della brutta fine che ha fatto sua nonna Ribella, la madre di Iole.
Perché i segreti uccidono, come diceva sempre nonno Spartaco, e quando non uccidono fanno comunque male.
Tra passato e presente, la Teruzzi ci conduce per mano nella storia di famiglia delle tre donne, una storia piena di colpi di scena scritta con uno stile scorrevole e molto piacevole, grazie anche a un’ironia sottile e molto intelligente che non si può non apprezzare.
Per cogliere davvero ogni minimo dettaglio di questo libro, devo necessariamente leggere anche i primi quattro volumi. La Teruzzi è così brava nella costruzione dei casi e nella caratterizzazione dei suoi personaggi che, con La memoria del lago, mi ha proprio invogliata a scoprire di più sulle Miss Marple del Giambellino.
Avete letto La memoria del lago? Vi aspetto per commentarlo insieme!
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