Il club delle lettrici compulsive

La lunga notte di Parigi – Ruth Druart

La lunga notte di Parigi Book Cover La lunga notte di Parigi
Ruth Druart
Romanzo storico
Garzanti
2021
Digitale - Cartaceo
480
Fornito dalla Casa Editrice
Paola Bertante

È una lunga notte a Parigi. La città dorme quando si ode un sussurro gridato. Un sussurro che dice: addio. Potrebbe sembrare la fine di una storia, invece è solo l'inizio. Jean-Luc stringe tra le braccia il piccolo Sam, che la madre, con il dolore nel cuore, gli affida ancora neonato per salvarlo da un infausto destino. Siamo nel 1944 e Jean-Luc, che lavora per le ferrovie francesi, sa che i treni in partenza da Parigi hanno come unica destinazione i campi di sterminio tedeschi. Ha anche provato a sabotare alcuni convogli, ma senza successo. Per questo accetta di prendere con sé Sam: non ha potuto salvare altri bambini, salverà lui. Ma Jean-Luc sa che restare in città è troppo pericoloso. Il nemico è ovunque. Deve scappare dove esiste ancora una possibilità di essere liberi, quindi decide di partire con la moglie e il piccolo per l'America. Insieme costruiranno una famiglia. Perché così si sentono anno dopo anno. Fino a quando, un giorno, qualcuno bussa alla loro porta. I genitori di Sam sono sopravvissuti, lo hanno cercato senza sosta per anni e ora vogliono riabbracciarlo. Una madre e l'uomo che ha salvato suo figlio si trovano uno di fronte all'altra. Ma il confine tra giusto e sbagliato, tra legami di sangue e legami di affetto è labile come l'ultima luce che indora la Senna sul far della sera.

Un esordio venduto in 25 paesi che dalla stampa è stato definito un libro essenziale. Un romanzo che invita a non dimenticare gli orrori del nazismo, le scelte sofferte, le famiglie distrutte dalla guerra e dalla violenza degli uomini. Un romanzo che, all'ombra di una delle città più affascinanti al mondo, racconta un'atroce pagina della storia mondiale. Un romanzo che, dietro la magia di un affetto sincero, dà voce a una verità che cambia ogni cosa. Perché quando il mondo è capovolto, anche un gesto d'amore può avere conseguenze imprevedibili.

La lunga notte di Parigi è un romanzo di Ruth Druart, pubblicato da Garzanti. Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.

La lunga notte di parigi

Nel 1953, in America, si assapora tutta la libertà del mondo e ci si sente capaci di ogni cosa. È il dopoguerra anche per gli americani ma, a differenza degli europei, loro hanno subito meno l’invadenza delle truppe nemiche, dei bombardamenti e della pressione del fascismo per cui è più semplice vedere il mondo con occhi sognanti. Lo è ancor di più se sei un ragazzino di nove anni che ha conosciuto solo la libertà e la felicità, anche grazie a due genitori amabili che cercano in ogni modo di proteggerti dalle insidie del mondo.

Questo ragazzino è Sam, pelle olivastra e lunghe ciglia folte che fanno da cornice a degli splendidi occhi striati di verde. Vive a Santa Cruz, California, con il padre Jean-Luc e la madre Charlotte, ama follemente i biscotti con le gocce di cioccolato e gli hot dog e, a prima vista, potrebbero sembrare una famiglia di immigrati come tante.

Jean-Luc e Charlotte, però, custodiscono un segreto enorme che hanno cercato di dimenticare nonostante pian piano li abbia divorati con i sensi di colpa: Sam non è il loro bambino, è figlio di Sarah e David Lafitte, una coppia di ebrei deportati ad Auschwitz con uno degli ultimi treni in partenza da Drancy dove Jean-Luc lavorava come operaio ferroviario. È stata la madre naturale ad affidare il suo neonato a uno sconosciuto, nella speranza di salvarlo da un destino ormai segnato e di cui, a malincuore, era molto consapevole.

Dopo nove lunghi anni, contrariamente ad ogni aspettativa e pronostico possibile, qualcuno busserà alla porta dei Beauchamps… La famiglia di Samuel lo rivuole con sé. Sopravvissuti al lager grazie alla speranza di ritrovare il figlio, i genitori non hanno mai smesso di cercarlo. Cosa ne sarà dei nostri cinque protagonisti?

La lunga notte di Parigi tocca delle “corde” molto particolari, soprattutto in una madre.

Non potrei mai immaginare cosa possa significare abbandonare un figlio neonato, penso che il dolore sarebbe devastante, sordo e vuoto al contempo. Abbandonarlo e finire in un lager, con il pensiero fisso di poter morire da un secondo all’altro, credo che metterebbe alla prova anche la persona con i nervi più saldi che conosco. La scelta in quel caso sarebbe impazzire o cercare di sopravvivere per poter cercare di ritrovare il bambino, proprio come hanno fatto Sarah e David. Chissà quante persone come loro sono passate attraverso questo inferno, senza poi ritrovare il loro piccolo una volta sopravvissuti e chissà in quanti sono morti provando a resistere, finendo sopraffatti dagli orrori nazisti.

Sono un’appassionata del genere storico che narra degli eventi della Seconda guerra mondiale, è un tema che mi tocca molto e di cui si parla troppo poco. Ormai le nuove generazioni guardano agli orrori nazisti come se fossero solo un “passaggio” di storia asettico, non hanno sentito i racconti dei loro nonni o bisnonni sulla fame, sulla paura o sui campi di sterminio. Sono fortunati, da un lato, per non aver visto lo sguardo terrorizzato e vuoto di chi ricorda quegli eventi aberranti ma questa fortuna li può rendere sordi e ciechi di fronte a episodi di simile natura.

«Comincia sempre con misure quasi insignificanti… Cose sopportabili, tipo il divieto di possedere una bicicletta o una radio. Ti fa sentire a disagio, alienato, ma la vita va avanti. Poi altre restrizioni fanno accrescere decisamente il malessere: puoi andare solo in determinati posti, fare la spesa solo in certe zone. Non puoi mescolarti con i non ebrei.» […] «E alla fine ti tolgono il lavoro e il denaro, e allora diventa quasi impossibile mantenere la famiglia. I figli hanno fame e cominci a pensare fra te e te: “Stanno cercando di ammazzarci tutti”. A quel punto, però, è troppo tardi. Non hai più né il denaro né i contatti per andare via. Praticamente, sei come un uccello senza ali.»

La lunga notte di Parigi estrapola bene i due momenti storici, i mesi del 1944 che culminano con la fuga dei Beauchamps, e il presente del 1953 dove gli animi si stanno pian piano rilassando. Ho letto d’un fiato questo racconto e mi sono sentita vicina alle due madri di Sam perché ho sempre pensato che una madre non è solo quella che ti mette al mondo, spesso lo può esser in maggior misura la donna che ti cresce e che sceglie di starti accanto amandoti. Avrei preferito leggere alcuni passi più approfonditi sulla storia di Sarah e David, avrebbero caratterizzato ancor di più questi due personaggi che da comparse diventano protagonisti della seconda parte del racconto.

L’amore è il motore del mondo, nel nostro caso è il motore di queste pagine piene di dolore e riflessione, speranza e consapevolezze che aumentano man mano che ci si accinge a scoprire il finale che, dopo tanta incertezza e guerra, lascia brillare il sole.

Avete letto  La lunga notte di Parigi? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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NdA: il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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