Il club delle lettrici compulsive

La luna blu – Massimo Bisotti

La luna blu. Il percorso inverso dei sogni Book Cover La luna blu. Il percorso inverso dei sogni
Meg e Demian #1
Massimo Bisotti
Narrativa contemporanea
Ultra Edizioni
4 maggio 2012
cartaceo, digitale
169

Una storia, un incontro un racconto: lievi spunti cronologici spazio temporali, eppure i tre protagonisti, Meg, George (il sogno), Demian, (la realtà) tengono sospeso il lettore pagina dopo pagina. Gli interrogativi dominanti: che cosa succederà? Si incontreranno? Si ameranno?Una traccia che dà via via le risposte che il lettore desidera, inoltre la riflessione incalzante dell’autore, sull’amore, sulla vita, sulle relazioni offre a chi legge una visione profonda e sofferta del vivere quotidiano: “una faccia che dev’essere quella perché quella ormai tutti conoscono e non la puoi tradire”. “Sembra che la felicità non stia nello stare bene ma nel tornare a stare bene, altrimenti nemmeno te ne accorgi se sei felice”. Ciò che colpisce è che Meg, la protagonista per realizzare il suo ” sogno” e per liberarsi di “quell’ombra nera che copre il blu quando ci sentiamo rifiutati, non voluti, incompresi, messi in un angolo”, compie un cammino dentro la sua anima. “Tutta la vita è un viaggio verso e dentro noi stessi”.Un libro intenso che lascia nella mente di chi legge non solo una piacevole sensazione di attesa ma riscalda il cuore con pensieri profondi e poetici. E’ piacevole trovare tutto ciò in un autore giovane, come Massimo Bisotti che scrive in modo nuovo, originale, coinvolgente.(Dott.ssa Maria Grazia Principato, psicoterapeuta della coppia e della famiglia)

La luna blu – Il percorso inverso dei sogni è un romanzo di Massimo Bisotti in cui si racconta di come Meg e Demian si conoscono e si innamorano.

Meg, in realtà, fa dei sogni che chiama “lucidi” in cui si innamora di George Cabot, sogni che per lei sono la realtà. Ma George Cabot altri non è che il personaggio di un libro di Demian.

Da qui parte la storia o, meglio, la non storia perché La luna blu altri non è che è un lunghissimo monologo inizialmente solo di Meg per poi in intrecciarsi con i monologhi di Demian.

Non c’è una vera e propria trama, ma solo tante parole infilate l’una dietro l’altra, una serie di luoghi comuni e di considerazioni molto noiose sull’amore che Demian e Meg rivolgono l’uno all’altro e viceversa. Inoltre, queste affermazioni a volte assumono l’aspetto di alta filosofia, difficile da seguire e quasi impossibile da interpretare (più volte mi sono soffermata su una frase chiedendomi cosa intendesse), a volte talmente banali da sembrare prese in prestito da romanzi d’appendice degli anni ’50.

Chi crede nell’amore sa che i ghiacciai si possono sciogliere con un respiro mentre i vuoti non sono leggeri

(Che vuol dire? Me lo spiegate voi lettori?)

Vorrei stare in un altro posto ma non so dove e non saprei con chi se non ci fossi tu

(Sdolcinato fino all’inverosimile!)

Non sappiamo nulla di Meg, se non che non è capace di avere una storia sentimentale duratura, e niente di Demian se non che è uno scrittore. Non sappiamo perché Meg è diventata così tanto fredda e distaccata in materia d’amore, perché si rifugia nei sogni, né cosa facesse Demian prima di incontrare Meg. Sappiamo solo che a causa di un incidente stradale va in coma per parecchio tempo, e che Meg lo  cerca quando entra in possesso del primo romanzo del ragazzo, in cui il protagonista è proprio l’uomo di cui si è innamorata in sogno.

Bisotti fa un larghissimo uso di figure retoriche, dall’allitterazione alle metafore alla ridondanze e agli ossimori e chi più ne ha più ne metta rendendo quindi la lettura del romanzo lenta difficile e noiosa.

Anche i dialoghi, che, ripeto, sono più dei lunghissimi monologhi, sono scollegati tra loro, sembra quasi che siano un pretesto per poter far sfoggio, da parte dell’autore, di tutta la sua verbosità e di tutta la sua conoscenza lessicale, che sicuramente è davvero notevole.

Ma esiste il volo del respiro, se lo riusciamo a intercettare

Metti una virgola sill’anima capace di giocare al salto in alto con ogni punto di percezione, la tua.”

Non c’è mai fine alla fine delle nostre stradine, mai vuote di senso ma ogni tanto attraversate da quel senso di vuoti, da quel mal di mare in terra

Nonostante il libro sia sufficientemente breve non raggiungendo le 200 pagine, ho impiegato moltissimo tempo a leggerlo tutto perché mi annoiava moltissimo. Spesso mi distraevo, iniziavo a pensare ad altro e spesso ho dovuto rileggere le stesse frasi più e più volte anche per capire cosa intendesse dire l’autore con quell’affermazione.

Per concludere devo purtroppo affermare che sono stata molto delusa da Bisotti in questo romanzo, nonostante l’autore sia stato definito come un maestro dei sentimenti. Certo, disquisisce moltissimo sulla materia, ma sinceramente non è stato affatto interessante, anzi mi ha dato l’idea di una persona a cui piace moltissimo parlarsi addosso.

Probabilmente non sono riuscita a trovare la chiave di lettura, ma per quanto mi riguarda non consiglio la lettura di questo romanzo, a meno che non piaccia essere sommersi da millemila parole a volte senza senso.

Avete letto La Luna blu? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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