Il club delle lettrici compulsive

Io sono una lettrice – Vita da blogger

Io sono una lettrice è il titolo di questo nuovo episodio per la rubrica Vita da blogger. Da qualche tempo covavo un nuovo articolo, ma per fortuna era da un po’ che non mi capitavano casi umani che mi ispirassero.
Ma lo sapete che sono sempre in agguato. Sono tra di noi, sembrano normali a prima vista, ma basta mezza parola perché si rivelino nella loro vera essenza. E quindi eccoci qui con un nuovo articolo, scritto di getto in un momento di nervoso. Non ve lo nascondo, è stato catartico. Ma oltre alla valenza terapeutica, questo vuole essere un avviso per chi deciderà di mandare materiale da farci recensire in futuro. E sì, è anche un modo per farci quattro risate insieme, ma soprattutto vuole essere uno spunto di riflessione.
Mettetevi comodi. Ci vorrà un po’ per questo superpippone, con un sacco di gif di Downton Abbey senza una ragione apparente.

©wifflegif.com Io sono una lettrice – Alla salute!

Io sono una lettrice. Prima di essere una blogger, sono una lettrice. Ma sono anche una blogger.
E questo è un fatto.

Un altro fatto che mi riguarda: sono una editor e una correttrice di bozze, ovvero una di quelle figure mitologiche, metà umane e metà libri di grammatica, che correggono i testi degli altri.
Li leggo e li correggo sotto tutti i punti di vista. È mia cura che un libro non abbia buchi narrativi, che le frasi al suo interno siano incisive, scorrevoli, evocative, sempre nel rispetto dello stile dell’autore. Passo la mia vita lavorativa leggendo i libri degli altri e scovando gli errorini vigliacchi che si nascondono tra righe altrimenti perfette.

Non è sempre facile. A volte non capisco cosa voglia dire davvero l’autore, altre volte mi mancano le parole (metà umana e metà libri di grammatica, ricordate? Non metà umana e metà robot! Anche noi abbiamo i nostri limiti), altre volte ancora mi sfuggono degli errori talmente palesi da restarci secca quando qualcuno me li fa notare.

Queste premesse per dirvi che sono una editor brava, ma non infallibile. Ma, focus del discorso che vi sto per fare, sono una EDITOR.
Non si smette di essere editor, sapete? Eh già. Si chiama deformazione professionale. O forse follia, ma tant’è. Il kraken è stato liberato, il mostro si aggira tra gli scaffali delle librerie leggendo tutto quello che può… e scovando gli errori altrui.

Siccome sono anche metà umana (dai, sono sicura di avervelo già detto!), non sono completamente crudele. Ammetto che mi piacerebbe, a volte, ma cerco di comportarmi sempre come un essere umano decente e quindi, quando mi mandano un libro infarcito di errori, dopo un attimo di smarrimento faccio ciò che ogni essere umano appena appena decente farebbe: avviso.

E questo ho fatto proprio l’altro giorno.

Avrei potuto fregarmene. Avrei potuto uscire dall’evento di promozione del libro e sganciare una bomba, a forma di recensione negativa, costellata da gif animate e spassose di caprette saltellanti ma molto cattive, dove ognuno può vederci quel che vuole, tipo una velata accusa a chi si è occupato del libro o un modo per staccare tra un paragrafo crudele e l’altro.

©17qq.com Io sono una lettrice. Minicaprette cattivissime!

Sarebbe stato molto più facile. Mi sarei risparmiata tredici ore (più altri TRE GIORNI di menate) in cui ho lavorato solo sul modo più gentile possibile per dire a una persona, che di me non sa nulla, che la casa editrice che la deve pubblicare l’ha presa in giro quando le ha detto che avrebbe mandato in stampa un libro curato nei minimi particolari. Mi sarei anche evitata il mal di testa della vita (non ho il coraggio di misurare la pressione, ma secondo me ho stabilito un record). Ma soprattutto mi sarei evitata le velate accuse di boicottaggio e una spiegazione, assolutamente non richiesta, su come funzionano gli eventi, sulle copie staffetta per la stampa e altri insegnamenti di vita di cui avrei fatto volentieri a meno. Eh già. Lo spiegone non gradito non arriva accompagnato dai ringraziamenti per aver evitato una figura di melma colossale.

No.

Arriva infarcito di J’accuse, più o meno velati, di non sapere fare il mio lavoro né di blogger né di editor. Arriva insieme a frasette studiate ad arte per sminuire me, come persona e come professionista.

E questa, mi spiace, è una cosa che non posso accettare.

©wifflegif.com Io sono una lettrice – Già, adesso ho visto davvero tutto

Sono arrogante? Sì.
Sono presuntuosa? Può essere.
Ma in questo blog io ci investo tempo, soldi ed energie da anni. Anni. Non da cinque minuti. Vi basta aprire il sito per capire che ritmi serrati teniamo, sia io, sia le preziosissime collaboratrici che fanno parte dello staff (non vi cambierei con nessuno al mondo, ragazze!). Vi basta leggere un articolo a caso, pescato nel mucchio, per rendervi conto che noi, tutte, andiamo sempre oltre il “Figata! Leggetelo!”, ma ogni parola è misurata, soppesata, valutata e scritta in modo da essere sempre costruttivi anche quando di materiale per essere costruttivi ce n’è ben poco.

Nel lavoro sono fin noiosa perché, anche dopo aver consegnato un testo corretto, ripenso e ricontrollo, se mi fanno notare un errore, prendo nota in modo da non commetterlo più, così da essere ancora più precisa.

Ma torniamo “a bombazza”, come dice la mia amica Valentina, e andiamo al nocciolo della questione. Se mi dai da leggere una copia ARC (ovvero una copia staffetta che solitamente non è impaginata e rifinita) ma me la spacci per “praticamente pronta per andare in stampa”, tanto che ci sono anche le illustrazioni che abbelliscono e basta ma che alla storia in sé non aggiungono nulla, va da sé che io possa pensare che questo sia il file definitivo, soprattutto vista la data di uscita imminente (un libro necessita di lavoro prima che sia stampato. Se la data è vicina, vuol dire che questo lavoro è stato fatto). Soprattutto quando la versione digitale del libro è già in commercio e basta cliccare su Invia estratto al Kindle per fare un confronto tra il libro in vendita e la famosissima copia ARC “lo sapeteeeeee che non è correeeettaaaaa”. Chi vogliamo prendere in giro? Sfatiamo il mito, per favore, le blogger non sono tutte ochette senza cervello e, ma guarda un po’, alcune hanno perfino le competenze necessarie per valutare davvero ciò che leggono. Che mondo bizzarro, vero?

©wifflegif.com Io sono una lettrice – Bizzarro davvero!

Al netto di questa informazione, se leggendo il suddetto file trovo errori imbarazzanti che mi fanno dubitare delle condizioni di salute della maestra di italiano di tutti e, nonostante potrei fregarmene e vivere tranquilla (vedi sopra), lo faccio presente per poi essere ricoperta di insulti… beh, facciamo che te la sei cercata? E toh, l’hai anche trovata.

Perché basta.

Basta dare la colpa dei mali del mondo ai blogger SERI che cercano di fare al meglio il proprio lavoro.
Basta insultare l’intelligenza (mia in questo caso, ma anche in senso lato va bene) inventando balle che definirei “paraculate”, adducendo scuse poco plausibili pur di non ammettere di averla fatta, come si suol dire, fuori dal vaso.

Se dovessi recensire un libro come quello che mi è capitato in mano, l’unica cosa che vi potrei dire sarebbe “Scappate! Il più lontano possibile! Non buttate i vostri soldi in un prodotto mediocre!”
Ma chi ci andrebbe di mezzo in questo caso? Sì, in parte anche la casa editrice, ma a farne le spese più di tutti sarebbe lo scrittore/la scrittrice, vittima in balia di sedicenti professionisti che dovrebbero fornire un lavoro fatto a regola d’arte, ma che in pratica hanno solo giustificato i margini e inserito quattro disegni carini.
Anche l’autore/l’autrice ha le sue colpe, eh, prima tra tutte di non aver fatto un corso di perfezionamento dell’italiano. Non essendo al primo libro, se gli errori sono sempre quelli, metti da parte l’orgoglio e STUDIA! Se non sai cosa sia una d eufonica, STUDIA! Se non sai distinguere un aggettivo dimostrativo dal resto, STUDIA! Se dai il Visto si stampi ma non sei in grado di capire se il tuo libro sia stato corretto o meno, se non sei in grado di capire le correzioni, STUDIA!

I really need to study

©MakeaGif – Io sono una lettrice. Ecco, esattamente così

 

Lo sapete com’è il detto, no? Non si finisce mai di imparare… Ecco, tenetelo a mente, poi ci torniamo.

Ma nel momento in cui ci si fida e ci si affida a una casa editrice, è quest’ultima che deve farsi carico del lavoro sporco e di leggere e correggere al meglio delle proprie possibilità, ecc.
Quindi, siccome non voglio affossare un autore/un’autrice che ha anche avuto un’idea geniale e adorabile quando ha scritto il libro in oggetto (non vi dirò mai a chi mi riferisco, fate i bravi, non provateci nemmeno), mi trovo costretta a fare di tutta l’erba un fascio e ad avvisare tutti per tempo.

©wifflegif.com Io sono una lettrice

D’ora in avanti non si avvisa più nessuno. Se mandate una copia ARC, chiunque voi siate, lo fate a vostro rischio e pericolo. Se troverò tanti errori da rendere il libro illeggibile, uscirò dall’evento e lo dirò nella recensione. Se saranno tanti, prenderete una stellina (o anche meno). E sì, visto che ci tenete tanto, anche questa recensione orribile finirà sugli store.

Così magari imparerete il rispetto nei confronti delle persone serie che si fanno sempre in quattro per venirvi incontro e la smetterete di arrampicarvi sugli specchi con bugie assurde alle quali, vi svelo un segreto, non crede nessuno.
Ah, il blog è casa mia. Nessuno può dirmi quando posso o non posso postare qualcosa. Che sia BEN CHIARO.

Perché, siccome non si finisce mai di imparare, ho appena imparato a spese mie che ci sono persone che non meritano nulla.

Vi avevo detto che ci sarebbe voluto un po’, ma mi premeva mettere nero su bianco quello che ho pensato e provato in questi giorni. Perché quando autori e addetti stampa se la prendono con i blogger o con chi fa semplicemente una segnalazione con delicatezza, allora ci deve essere una reazione. Non si può tacere. Non si tace mai davanti a una prevaricazione. Perché se, per non urtare le sensibilità altrui, noi dobbiamo essere sempre corrette e costruttive quando scriviamo, cosa che non ci costa alcuno sforzo tra l’altro, PRETENDO, e lo scrivo maiuscolo, sottolineato ed evidenziato, che ci sia lo stesso riguardo nei confronti miei e del resto dello staff del Club.

©wifflegif.com Io sono una lettrice – Una Lady Violet per ogni occasione

Fatemi sapere cosa ne pensate. Oppure no. Ma in ogni caso, sappiate che un giorno di questi affronteremo anche il discorso delle “recensioni positive” a tutti i costi e deə blogger che si vantano di non far caso agli errori, anche quando rendono un libro illeggibile. Vi danno un premio se mentite ai follower? Chiedo per… Lady Violet.

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

4 Risposte a “Io sono una lettrice – Vita da blogger”

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