Il club delle lettrici compulsive

Invictus – Ryan Graudin – The Late Review Party

Invictus Book Cover Invictus
Ryan Graudin
Sci-Fi, Young adult
Mondadori
2018
Digitale - Cartaceo
370

L'unica speranza per il futuro è nel passato

«Voglio incontrare la storia faccia a faccia. Voglio essere il sangue che le scorre nelle vene, come la storia scorre nelle mie»

Farway Gaius McCarthy non è un ragazzo come gli altri. Tutti lo considerano uno strano prodigio. Figlio di una viaggiatrice del tempo del 2354 d.C. e di un gladiatore dell'Antica Roma, la sua esistenza è un evento straordinario che al contempo distorce e infrange le leggi della natura. Perché Far è nato fuori dal tempo. Ostinato, inquieto, dall'animo indomabile, il ragazzo fin da bambino ha un unico incontenibile desiderio: vivere l'esperienza frastornante di tuffarsi in epoche sempre diverse e provare quel miscuglio di vertigine, shock e déja-vu che solo incontrare la storia faccia a faccia può dare. Per questo studia per seguire le orme materne e diventare un documentatore, un viaggiatore del tempo che, per conto del governo, viene spedito nelle epoche passate a osservare e registrare gli eventi storici. Subito dopo aver fallito, inspiegabilmente, l'esame finale del corso, Far viene contattato da un trafficante di opere d'arte che gli offre la possibilità di continuare a inseguire il suo sogno. Il ragazzo avrà a disposizione una macchina del tempo e, davanti a sé, secoli e secoli da esplorare. In cambio però dovrà mettere in piedi una squadra con la quale viaggiare clandestinamente di epoca in epoca per rubare oggetti e manufatti preziosi. Un anno dopo, durante l'ennesima missione, dopo essere rimbalzati dall'Europa nazista all'America selvaggia di Davy Crockett al Vaticano michelangiolesco, Far e la sua squadra incappano in Eliot, una solitaria ragazza dalla pelle chiarissima e dalle origini misteriose che metterà in discussione l'esistenza stessa del ragazzo e di lì a poco trascinerà lui e i suoi amici in una missione pericolosissima nell'Antica Roma, dove la storia di Far ha avuto inizio. Una corsa disperata contro il tempo per impedire che il mondo si spenga. E con esso qualsiasi speranza per il futuro.


Invictus è il titolo del libro di cui vi parlerò oggi. Scritto da Ryan Graudin e edito in Italia da Mondadori, mi ha conquistata fin dalle primissime pagine.

La mia natura un po’ nerd apprezza da sempre i libri di fantascienza, Sci-fi, ecc… quindi potevo dire di no quando Mondadori mi ha proposto di leggere questo libro? No, ovviamente.

invictus

Prima di cominciare però, vi ricordo che questo è un Late Review Party, ovvero, un Review Party fatto dopo l’uscita del libro, naturalmente in collaborazione con altri blog… e che blog! Oggi troverete online le recensioni di:

Quindi non dimenticatevi di andare a leggere cosa ne pensano le altre!

E adesso… cominciamo!

Siamo nell’anno 2371, Roma è la capitale del Mondo e i viaggi nel tempo sono ormai una realtà consolidata.

«Sono Farway Gaius McCarthy, figlio di Empra McCarthy. Data di nascita non disponibile. Con l’atemporalità nel sangue e nessun posto nel cuore. Nato sulla Ab Aeternoab aeterno. Sono a una sola Sim di distanza dalla totalità del tempo».

Iniziamo dalle cose che mi sono piaciute meno. Come sempre, in questo genere di libri, gli autori si fanno prendere la mano e inventano termini nuovi che dovrebbero avere significati ampi e indicare uno slang futuristico e giovane. Ne avevo parlato anche nella recensione di Carve the Mark, dove questo fenomeno mi aveva proprio infastidita. Qui accade la stessa cosa, anche se, fortunatamente, non è fastidioso come in altri libri.
«Svarioni dell’Ade in una vagonata di frolla» è una delle esclamazioni preferite di Far, giusto per farvi un esempio.

Davvero fatico a capire perché gli autori si sentano in dovere di rendere incomprensibili parole molto semplici… Comunque va assolutamente dato onore al merito perché Roberta Verde, la traduttrice di Invictus, è stata davvero impeccabile e ha reso perfettamente il senso di ciò che i personaggi intendono dire.

Per il resto, la storia è ben scritta, scorrevole e l’argomento è davvero accattivante. La Graudin è stata bravissima a gestire l’intera faccenda dei viaggi nel tempo (e non solo, ma non vi anticipo nulla) perché ci va davvero un attimo a fare un pasticcio con la linea temporale e ad essere incoerenti, invece, tutto ha perfettamente senso. O meglio, lo avrà alla fine del libro, quando tutte le domande avranno una risposta.

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La copertina americana di Invictus. Quale preferite?

I personaggi sono semplicemente favolosi. L’equipaggio della Invictus è composto da Far in veste di capitano, Priya, il medico e il meccanico di bordo, Gram, l’ingegnere e Imogen, storica, sarta e cugina di Far. Priya e Far sono tanto carini insieme, molto affiatati, molto innamorati. Ma la vera rivelazione dell’intero romanzo, secondo me, è Imogen. Come si può non amarla alla follia? Con i suoi capelli sempre diversi colorati con i gessetti, con la sua passione per gli animali ormai estinti nel suo tempo, così tanto sicura nello svolgere la sua mansione quanto insicura in amore.

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Imogen in una card promozionale postata dall’autrice sulla sua pagina Twitter. Cliccando qui, potrete vedere gli altri personaggi.

Far è un leader nato, con un carattere a volte imprevedibile, pronto a rischiare per portare a termine le missioni che Lux gli affida e con un ego imponente che Imogen si diverte a stuzzicare nelle note del diario di bordo della Invictus. Tuttavia, per quanto ben caratterizzato, questo personaggio non risalta come dovrebbe. Non so come mai, ma non ha catturato la mia attenzione come dovrebbe fare un protagonista. Nel confronto con un personaggio come Eliot, per esempio, Far è destinato a sparire (se avete letto il libro, sono riuscita a strapparvi un sorriso?).

Eliot viene catapultata quasi subito nella storia per scombinare tutti i piani dell’equipaggio della Invictus e fin dalle primissime battute sappiamo che c’è qualcosa sotto la sua apparizione perché parla di Far chiamandolo Soggetto Sette. Cosa vorrà mai dire?
È un personaggio ben riuscito, misterioso al punto giusto. La Graudin svela particolari su Eliot e sulla sua vita dosando le informazioni in modo sapiente e accurato, catturando così l’attenzione del lettore.

La stessa cosa accade con la storia in generale che procede senza fretta, con la giusta dose di dettagli svelati di capitolo in capitolo. Purtroppo, manca qualcosa nella descrizione della struttura della società nel Tempo Centrale. Sappiamo che tutto ruota intorno ai viaggi nel tempo, che i cittadini guardano i dataflussi degli osservatori, che esiste un’accademia per preparare il personale che viaggerà, ma tutto qui. Mi sarebbe piaciuto leggere qualche pagina in più, ma questa carenza toglie ben poco alla storia in sé.

L’idea di fondo è molto buona: saltare nel tempo per assistere e documentare episodi importanti o di vita quotidiana nella storia dell’umanità. E questo mi ha portata ad una riflessione. Dove mi piacerebbe saltare se potessi? Non sono ancora riuscita a darmi una risposta perché ci sono talmente tante cose che mi piacerebbe scoprire! E voi? Dove andreste ne ne aveste la possibilità?

«Esprimi un desiderio. Fa’ che conti.»

Avete letto Invictus? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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