Il club delle lettrici compulsive

Intervista a Elvio Ravasio, autore di Medioevo

Medioevo Book Cover Medioevo
Elvio Ravasio
Fantasy, Sci-fi, Distopico
Gribaudi
2019
Digitale - Cartaceo
442

Passato e presente si intrecciano. Siamo nell'anno 2354, una casta elitaria conosce l'immortalità e l'uso insensato uso della tecnologia sta portando alla devastazione il pianeta. Un vecchio mago e una giovane strega uniranno i loro poteri contro i biocyborg al comando. Solo un viaggio nel passato può rimediare a un futuro senza futuro, ma questa tecnologia ancora non esiste. Cosa succederà?

Il nostro ospite di oggi è Elvio Ravasio, autore del libro Medioevo a cui è dedicato questo blog tour organizzato da La Gilda delle Blogger.
Elvio ha scritto, oltre a Medioevo, Le Cronache dei cinque Regni, una tetralogia composta da: I Guerrieri d’Argento, Altèra, Ombre dal passato e Kiria. Se siete curiosi di scoprire qualcosa di più su di lui, cliccate qui.

Le copertine della saga Le Cronache dei cinque Regni di Elvio Ravasio, direttamente dal suo sito: www.elvioravasio.com

E ora, cominciamo!

Ciao Elvio e grazie per essere qui con noi. Partiamo subito con una domanda a bruciapelo, per conoscerci un po’. Parlaci di te: chi è Elvio Ravasio?
Grazie a te per avermi dedicato questo spazio.
È sempre difficile parlare di se stessi, mi ritengo una persona equilibrata con un grande senso di responsabilità. Ma sono anche un sognatore, uno che non molla mai, uno che quando decide di percorrere una strada lo fa senza voltarsi indietro e impiegando tutte le energie possibili. Mi piace l’ironia e l’autoironia, il non prendersi troppo sul serio e amo il cioccolato.

Quanto tempo dedichi alla scrittura?
Troppo poco. Vorrei poter solo scrivere ma in Italia non si campa di scrittura, non a questi livelli almeno. La strada è ancora lunga ma come ho scritto sopra, io non mollo mai. Sono impegnato 35-40 fine settimana all’anno in promozione, tra firma copie e fiere, durante il giorno lavoro, purtroppo non rimane molto tempo. Scrivo alla sera, quando non sono troppo stanco, nei week end liberi e durante le vacanze.

Cosa vuol dire per te scrivere?
Scrivere vuol dire viaggiare in luoghi a cui solo tu hai accesso. Immergersi nelle parole estraniandosi dal mondo, far nascere una storia dal nulla e viverla, sentirla fin sotto la pelle, annusarla, toccarla, vederla scorrere davanti agli occhi come un vecchio film.

Ritengo la scrittura un atto di fede. Fede in se stessi, nelle proprie capacità, nel coraggio di andare avanti nonostante le critiche e i momenti di buio. E quando il foglio bianco mi guarda e mi da del cretino perché non metto insieme due frasi sensate, lo brucio e ricomincio. Il falò è la parte migliore, nascono sempre buone idee dai falò.

 E ora veniamo al libro: come nasce l’idea di Medioevo?
Sei rimasto sempre fedele all’idea iniziale oppure, durante la scrittura (o anche a romanzo ultimato), hai deciso di cambiare qualche dettaglio nella trama, qualche scena o qualche personaggio?
Fedele all’idea originale è un concetto che non mi appartiene. Durante la stesura cambio spesso scene. Ogni volta che ho un’idea migliore riscrivo il pezzo e adatto gli eventuali pezzi già scritti. È più laborioso ma non butto mai via qualcosa che potrebbe migliorare il mio romanzo solo per risparmiare fatica. Certo mi faccio una scaletta di massima, neanche troppo dettagliata a dire il vero, ma è solo l’inizio del labirinto, basta cambiare un bivio e tutto muta. Di solito sempre in meglio. Quello che difficilmente cambia sono i personaggi principali, se ne aggiungono altri di contorno ma i protagonisti rimangono sempre abbastanza fedeli all’origine.

Qual è la chiave di lettura di Medioevo?
Medioevo è un romanzo molto particolare, ho fuso passato e futuro, scienza e fantascienza. Le chiavi di lettura sono varie e personali. Potrete amare la contaminazione medievale o l’avvenirismo dei biocyborg. Potrà piacervi l’importante ricerca scientifica che da credibilità al mondo distopico da me creato o i riferimenti storici che si insinuano in dialoghi dosati e spesso ironici.  È difficile dare una chiave a un progetto al di fuori dagli standard collettivi. Leggetelo, amatelo oppure odiatelo, l’importante è che generi un qualsiasi tipo di emozione.

Tra tutti i personaggi di Medioevo, a quale ti senti più affine?
È una domanda a cui non posso rispondere, ognuno di loro è una sfaccettatura della mia personalità. Li amo e li odio tutti indistintamente, forse sono uscite alcune parti di me che nemmeno conoscevo e sulle quali dovrò lavorare con l’analista. Questo romanzo mi costerà un occhio in sedute dallo psicologo.

La tua citazione preferita di Medioevo:
Non so se sia il mio preferito ma è un passaggio che mi piace molto.

“In vita mia ho amato, forse più intensamente di chiunque altro su questo schifo di pianeta, ma quel tempo è finito, perduto nelle pieghe di un passato che cerco di ignorare sapendo che non ci riuscirò mai.”

La copertina di Medioevo è bellissima. Hai avuto voce in capitolo per la scelta?
Ho sempre preteso da contratto di occuparmi sia delle copertine che delle illustrazioni interne dei miei libri. Le faccio realizzare su mie indicazioni da illustratori con i quali collaboro da anni. Sono maniacale in questo. La copertina è il biglietto da visita del libro e deve trasmettere un messaggio. Ed è un messaggio che solo l’autore può comunicare, nessun altro. Ricordo che la copertina di Kiria, l’ultimo libro della mia saga fantasy, ci vollero tre mesi per realizzarla, non andava mai bene e colgo l’occasione per ringraziare Fabio Porfidia per la pazienza dimostrata.

La bellissima copertina di Kiria, ultimo volume de Le Cronache dei cinque Regni.

Sei soddisfatto del risultato ottenuto o cambieresti qualcosa?
Non cambierei nulla, è esattamente come la volevo.

Se da Medioevo fosse tratto un film, chi sceglieresti per interpretare i protagonisti?
I personaggi sono parecchi, mi limito ai quattro principali. I due biocyborg, Flavio e Medea, li farei interpretare da Scarlett Johansson e Chriss Evans. Per il mago e la strega, Ann e Tiran, mi piacerebbero Robert Downey J. Ed Elizabeth Olsen.

Tra tutti i tuoi libri, a quale ti senti più legato?
Sentimentalmente ai Guerrieri d’Argento, è il primo libro e l’ho scritto per mia figlia. Anche se acerbo e migliorabile ha un valore affettivo enorme. Stilisticamente e narrativamente per forza Medioevo, si nota una crescita personale innegabile. Sono comunque legato a ogni storia che ho scritto, ognuna di esse appartiene a un periodo della mia vita e rispecchia lo stato d’animo di quel momento. Sono parte di me, come rinnegarli?

I Guerrieri d’Argento, il primo capitolo della saga Le Cronache dei cinque Regni.

Raccontaci qualcosa che avresti voluto dire in un’intervista ma che non ti hanno mai chiesto prima:
Il cammino come autore, intrapreso nel 2011, è stato possibile anche grazie a persone fantastiche. A compagni di avventura e amici veri che saluto e ringrazio, a direttori di libreria cordiali e disponibili a lettori entusiasti che mi seguono e supportano, a chi spende qualche secondo a mettere un like o una recensione, a chi passa alle fiere anche solo per fare quattro chiacchiere. Non è un cammino facile e, lungo il percorso, ho visto tante persone abbandonare il sentiero.

Mi rivolgo a voi che mi avete stroncato con le vostre critiche, a voi che avete messo recensioni negative, a voi che dopo il primo libro avete detto speriamo che non ne scriva un altro. Io sono ancora qui, edito da Gribaudi e con nessuna intenzione di fermarmi. Vi farò cambiare idea, migliorerò, crescerò e farò sognare quante più persone possibili. Tremate villani, io non mollo.

Scusate era un po’ che volevo togliermi sto sassolino dalla scarpa.

Stai lavorando a qualche altro progetto?
Mi hanno proposto di partecipare con un racconto a un’antologia molto particolare e l’idea mi ha allettato da subito, nel frattempo si buttano giù idee per il nuovo romanzo.

C’è qualche altro genere che ti piacerebbe scrivere?
Un sacco. Amo esplorare, migliorare, imparare, cambiare. Sono attratto dallo Steampunk, dalla fantascienza pura, da vari mix di genere come Medioevo, dal gotico. Tanta carne al fuoco.

Che cosa stai leggendo in questo momento?
Due libri in contemporanea, Il gatto e gli stivali di Marta Leandra Mandelli (distopico) e il settimo volume della saga dei Drenai di David Gemmell (fantasy classico)

Tra tutti i libri pubblicati, quale avresti voluto scrivere tu?
Vorrei averne scritti un centinaio e di generi diversi. La signora delle camelie di Dumas figlio, tutta la saga dei Drenai di Gemmell, I promessi sposi, Io robot, Il libro della giungla, It ecc. ecc. Sono troppi.

Sbirciando sul tuo sito internet, ho scoperto che fai il rilegatore e credo sia uno dei lavori più affascinanti del mondo! Ti capita di maneggiare libri antichi? È possibile vederti all’opera?
Esatto, una vita per i libri. Diciamo che è sempre meno frequente maneggiare libri antichi, è capitato e capiterà ma gli amanti dei libri sono sempre meno purtroppo. Vedermi all’opera? Mi piacerebbe andare a teatro, perché no?

Ho letto anche che la legatoria è stata ampliata per far spazio ad una libreria. Com’è essere un libraio oggi, nell’era di Amazon e dei libri digitali?
Grazie a Dio non campo con la vendita dei libri, è una parte molto piccola e creata più per passione che per interesse. Si vende davvero poco ma mi piace pensare che il libro sopravviverà per sempre in barba a tutti i dispositivi digitali creati. Oggi abbiamo libri di 500 anni fa, purtroppo non ci sarò tra 500 anni ma sarei curioso di vedere tutti questi file digitali tra cinque secoli che fine avranno fatto.

Grazie per averci dedicato del tempo!
Ma grazie di cuore a voi e ci vediamo sulla carta stampata

Spero che l’intervista vi sia piaciuta tanto quanto è piaciuta a noi. Martedì 23 si chiuderà il blog tour. Vi lascio il calendario, in modo che possiate recuperare le tappe.

Il calendario del blog tour. Avete seguito tutte le tappe?

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Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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