Il club delle lettrici compulsive

Il gioco dell’angelo – Carlos Ruiz Zafòn

Il gioco dell'angelo Book Cover Il gioco dell'angelo
Il cimitero dei libri dimenticati #2
Carlos Ruiz Zafòn
narrativa
Oscar Mondadori
24 novembre 2020
cartaceo, e book
480

Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti il giovane David Martín cova un sogno: diventare uno scrittore. E quando riesce a pubblicare un racconto, il successo arriva. Ma da quel momento la sua vita comincerà a porgli strani interrogativi, a esporlo a imprevedibili azzardi, travolgenti passioni, crimini efferati e sentimenti assoluti…

Il gioco dell’angelo è il secondo romanzo della serie dedicata al Cimitero dei libri dimenticati di Carlos Ruiz Zafòn. Ne parliamo, oggi, in occasione della pubblicazione di una nuova edizione illustrata, nella collana Draghi Oscar Mondadori.

Il gioco dell'angelo

Esattamente un anno fa ho avuto il piacere di recensire la riedizione del primo romanzo, L’ombra del Vento, dunque non mi sarei fatta scappare questo capitolo per niente al mondo!

Complice il secondo lockdown e la sovrabbondanza di tempo libero, mi sono avvolta in un pigiamone imbarazzante e in un bozzolo di coperte, ho radunato una discreta mole di generi di conforto e mi sono alienata nella lettura! Vi ricordate i bei tempi in cui vi dicevo che mi accomodavo graziosamente in poltrona con una tazza di tè? Ecco, me li sono lasciati definitivamente alle spalle per approdare a un comodo abbruttimento da zona rossa! Che ci volete fare, it’s 2020, baby!

Il gioco dell’angelo è stato una gran bella sfida, per me, in questo periodo in cui la mia attenzione fatica a focalizzarsi sui dettagli.

Siamo negli anni ’20, in una Barcellona che non ha perso il fascino che ricordiamo da L’ombra del vento, e conosciamo David Martìn, il malcapitato protagonista di questo che è a tutti gli effetti un prequel del romanzo che abbiamo così visceralmente amato qualche anno fa.

David Martìn, un ragazzo orfano e spiantato, lavora presso la redazione di un giornale e, grazie al suo patron, don Pedro Vidal, ottiene il permesso di pubblicare una serie di racconti inquietanti sulla controcopertina dell’edizione domenicale.

L’inaspettato successo porta il giovane Martìn a scrivere per una casa editrice, ma solo sotto pseudonimo, perdendo il sonno e il senno e sviluppando un pernicioso mal di testa che, a un’indagine più approfondita, si rivelerà sintomo di un tumore al cervello che sembra dovergli lasciare poco tempo a disposizione su questa terra.

David si imbatte dunque nel cimitero dei libri dimenticati, dal quale sceglie un romanzo che lo turba nel profondo e che si intitola Lux Aeterna.

In seguito viene contattato da un fantomatico quanto misterioso editore, tale Andreas Corelli, che porta al bavero una spilla a forma di angelo e che gli propone la stesura di quello che pare a tutti gli effetti un testo sacro come fondamento di una nuova religione. Inutile dire che da questo punto in poi l’atmosfera si fa sempre più oscura. Purtroppo non posso dirvi di più perché rischierei di dire troppo!

Il gioco dell’angelo è un romanzo lungo, complicato, fumoso e contorto e, se devo essere sincera, non sono sicura di aver colto appieno tutte le sfumature. Sarà perché sono bionda o perché ho la testa un pochino in pappa, ma a volte mi sono resa conto di non riuscire a reggere le fila della trama.

Il confronto con L’ombra del vento è inevitabile, le atmosfere sono le medesime e, al di là della citazione del cimitero dei libri dimenticati e dei librai Sempère (nonno e padre del protagonista del libro precedente), ci sono diversi meccanismi che ritornano in una sorta di autocitazione che a volte risulta un po’ ridondante.

Ho avuto bisogno di qualche giorno per digerire questa lettura e per chiarirmi le idee su una trama così arzigogolata, ma, pur non essendo arrivata a formulare un giudizio nei termini di bello/brutto, sono giunta alla conclusione di essermi quantomeno goduta il tempo che ho passato in questo romanzo. Credo.

Sicuramente mi sono goduta le immagini a corredo del testo, che mostrano ancora la Barcellona misteriosa e oscura che a Zafòn piace tanto raccontarci, donando alla narrazione quel supporto visivo che non guasta.

E voi? Avete letto Il gioco dell’angelo? Siete incuriositi dalla nuova edizione? fateci sapere quello che ne pensate!

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NdA: Il libro mi è stato fornito perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

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