Il club delle lettrici compulsive

Il canto della rivolta – Suzanne Collins

Il canto della rivolta Book Cover Il canto della rivolta
Hunger Games #3
Suzanne Collins
Distopico, Young Adult
Mondadori
2012
Digitale - Cartaceo
421

Contro ogni previsione, Katniss Everdeen è sopravvissuta all'Arena degli Hunger Games. Due volte. Ora vive in una bella casa, nel Distretto 12, con sua madre e la sorella Prim. E sta per sposarsi. Sarà una cerimonia bellissima, e Katniss indosserà un abito meraviglioso. Sembra un sogno... Invece è un incubo. Katniss è in pericolo. E con lei tutti coloro a cui vuole bene. Tutti coloro che le sono vicini. Tutti gli abitanti del Distretto. Perché la sua ultima vittoria ha offeso le alte sfere, a Capitol City. E il presidente Snow ha giurato vendetta. Comincia la guerra. Quella vera. Al cui confronto l'Arena sembrerà una passeggiata.

Oggi parliamo de Il canto della rivolta, il terzo capitolo della trilogia Hunger Games. Sono passati dieci anni da quando Hunger Games è stato pubblicato in Italia e, in occasione di questo importante anniversario, Oscar Vault, la linea dei classici firmata da Mondadori, ha preparato una nuova, scintillante edizione, dell’intera trilogia, con copertine bellissime che metteranno alla prova i collezionisti (e le lettrici compulsive!).

il canto della rivolta
Non è meravigliosa?

Capite quindi perché non ho potuto dire di no quando mi è stato proposto di partecipare a questo bellissimo Review Party? Colgo l’occasione per ringraziare Raffaella di The Reading’s Love per aver organizzato l’evento: è sempre un piacere poter parlare di un libro che si ama con altre blogger favolose!

La trilogia è così composta:

Siamo alla resa dei conti finale. La rivolta infiamma i distretti. Katniss, salvata dall’arena, dovrà decidere se esporsi nuovamente e diventare la Ghiandaia Imitatrice, simbolo della lotta dei ribelli contro Capitol City, fidandosi così della Coin, la presidente del Distretto 13 che si credeva fosse stato distrutto in passato. A orchestrare la sua fuga dall’arena sono stati Haymitch e Plutarch, il capo degli Strateghi degli Hunger Games, che ha tradito il presidente Snow passando dalla parte dei ribelli.

Ma Katniss non riesce a fidarsi di nessuno. E come darle torto? Questo forse è il primo atteggiamento davvero coerente che ha perché come fai a fidarti di chi non ti racconta mai tutta la verità?
È provata dalle ferite che ha subito, la sua mente è confusa, non sa che fine abbia fatto Peeta, il suo distretto è stato distrutto dalle bombe di Capitol City…

Mi chiamo Katniss Everdeen. Ho diciassette anni. Sono nata nel Distretto 12. Ho partecipato agli Hunger Games. Sono fuggita. Capitol City mi odia. Peeta è stato fatto prigioniero. Si pensa che sia morto. È molto probabile che sia morto. Forse è meglio che sia morto…

Le uniche certezze che ha sono sua madre e sua sorella, impegnate nel reparto medico del Distretto 13.

Questo libro è stato tanto criticato perché è diverso dagli altri due, a tratti è più lento ed è incentrato sui dilemmi morali di Katniss. Io, invece, trovo che sia il più convincente dei tre perché non bisogna dimenticare che Katniss è una ragazzina di diciassette anni. È sopravvissuta a due edizioni degli Hunger Games, ha visto amici e alleati morire, ha visto persone innocenti perdere la vita solo per aver dimostrato di esserle vicina e di stare dalla sua parte. Effettivamente, il suo personaggio non ha una vera e propria evoluzione, non quanto Peeta che, a mio avviso, è il personaggio più riuscito di tutti. Katniss è ancora bloccata nella sua paura e nel suo dolore, nonostante la vita proceda per la sua strada.

Katniss, per tutta la trilogia, è divisa tra Gale e Peeta. Gli eventi, però, hanno cambiato tutti profondamente. E mentre Gale è diventato duro e spietato, Peeta non ha perso se stesso nonostante tutto, come invece temeva alla vigilia della prima edizione degli Hunger Games alla quale ha partecipato. È proprio per questo motivo che mi piace Peeta. Ha perso tutto, ha rischiato anche di perdere la sanità mentale mentre era nelle mani di Snow. Eppure, piano piano, la sua vera natura riesce a prendere il sopravvento:

— Stai ancora cercando di proteggermi. Vero o falso? — bisbiglia.
— Vero — rispondo. Ma il concetto mi sembra richieda un’ulteriore spiegazione. — Perché è questo che facciamo, io e te. Ci proteggiamo a vicenda.

Gli altri personaggi secondari, che abbiamo già incontrato nel volume precedente, anche in questo nuovo libro, hanno un peso notevole. Tra tutti, mi vengono in mente Finnick e Johanna.
Purtroppo, la Collins ha deciso di farli sparire dalla narrazione senza dare troppo risalto alla loro fine e, nel caso di Finnick, mi è proprio dispiaciuto. Un personaggio del suo calibro meritava forse qualcosa di più di mezza riga…

La critica alla società emerge prepotente ne Il canto della rivolta, soprattutto nella seconda metà del libro.

— Ti stai preparando per una nuova guerra, Plutarch? — chiedo.
— Oh, non adesso. Adesso ci troviamo in quello stupendo periodo in cui tutti concordano che i nostri ultimi orrori non dovranno mai ripetersi — dice lui. — Ma di solito il pensiero collettivo ha vita breve. Siamo creature stupide e incostanti, con la memoria corta e un grandissimo talento per l’autodistruzione. Anche se… chis-sà, magari questa sarà la volta buona, Katniss.
— In che senso? — chiedo.
— La volta che invece dura. Forse stiamo assistendo all’evoluzione della razza umana. Pensaci.

La Collins è solo pessimista o davvero non ci sono speranze per il genere umano? Vedendo il momento politico attuale, non solo nostro, ma globale, mi viene spontaneo pensare che l’autrice non si sbagli del tutto quando dice che siamo creature con la memoria corta. Voi cosa ne pensate?

Il finale del libro, per forza di cose, non può essere un lieto fine. È un po’ la caratteristica dei distopici… per cambiare il mondo, per migliorare le cose per tutti, qualcuno si deve sacrificare… qualcuno può arrivare a perdere davvero tutto. Rimane sempre un senso di amarezza ma credo sia inevitabile perché rispecchia molto bene la vita e i suoi sconvolgimenti. Ecco perché adoro questo genere, in grado di sbattere in faccia al lettore realtà oggettive e, a volte, anche le proprie mancanze.

Avete letto Il canto della rivolta? Vi aspetto per commentarlo insieme.

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NdA: il libro mi è stato fornito da Mondadori perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia valutazione finale.

 

Pubblicato da Sara Emme

Sono Sara e sono una lettrice compulsiva. Ho vissuto in Cina dal 2009 al 2017. Oltre ai libri, amo i viaggi, la fotografia, i gatti e la buona cucina. Appassionata di Harry Potter e del magico mondo creato dalla Rowling, passo la vita trascinando il mio povero marito (sant'uomo!) per i parchi a tema sparsi per il mondo.

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