Harry Potter #6
Fantasy
Salani
2005
Digitale - Cartaceo
591
Harry Potter e il principe mezzosangue è il sesto e penultimo libro che compone la saga di Harry Potter. La recensione potrebbe contenere spoiler sui libri precedenti, quindi, se non li avete ancora letti, non proseguite oltre (e spiegatemi perché non avete mai letto la saga. Cercate di essere convincenti 😉 )
La serie è così composta:
- Harry Potter e la Pietra filosofale
- Harry Potter e la camera dei segreti
- Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
- Harry Potter e il Calice di Fuoco
- Harry Potter e l’Ordine della Fenice
- Harry Potter e il principe mezzosangue
- Harry Potter e i doni della morte
Dopo gli eventi drammatici di Harry Potter e l’Ordine della Fenice, ne Il principe mezzosangue l’atmosfera si alleggerisce un po’ e torna ad essere un pochino più scanzonata, nonostante ormai il ritorno di Voldemort sia di pubblico dominio e le sparizioni di maghi e babbani siano all’ordine del giorno e nonostante Harry sia provato dalla morte di Sirius. È un po’ come se questo libro fosse la calma prima della tempesta.
Dobbiamo questo cambio di atmosfera a diverse ragioni: prima di tutto Harry si ferma pochissimo dagli zii e quindi è molto più sereno soprattutto perché Silente lo porta via con sé e gli promette che, a differenza dell’anno precedente, gli darà delle lezioni speciali. In più, ad Hogwarts arriva il professor Lumacorno che con le sue festicciole atte a collezionare futuri talenti, contribuisce decisamente ad alleviare la tensione.
A farla da padrona è anche la vita sentimentale dei protagonisti. I vari intrecci amorosi però non disturbano la lettura, non sono forzati e non sono nemmeno un di più. Del resto, anche Molly lo dice, parlando del fidanzamento di Bill e Fleur:
«La mamma la detesta» disse Ginny sottovoce.
«Io non la detesto!» ribatté la signora Weasley in un sussurro irritato. «Penso solo che si sono fidanzati troppo in fretta, ecco!»
«Si conoscono da un anno» osservò Ron, che sembrava stranamente stordito e fissava la porta chiusa.
«Be’, non è molto! So perché è successo, naturalmente. È tutta questa incertezza per il ritorno di Voi-Sapete-Chi: la gente pensa di poter morire domani, allora affretta tutte le decisioni anche quando ci vorrebbe più tempo. Era così anche l’ultima volta che è stato potente, fughe d’amore da tutte le parti…»
Ho trovato azzeccato porre l’accento anche sulle faccende di cuore perché la vita continua e deve continuare anche quando tutto sembra dover crollare da un momento all’altro. Inoltre la Rowling è stata molto delicata (e anche spassosa) nel descrivere le scene tra Ron, Lavanda ed Hermione.
Il filo conduttore di tutto il libro però è questo Principe mezzosangue di cui Harry ha trovato per caso il libro di Pozioni. Il libro non contiene solo trucchi per riuscire ad ottenere pozioni praticamente perfette a lezione, ma anche misteriosi incantesimi come Levicorpus e Sectumsempra. Il libro (e l’identità del Principe) sarà fonte di infinite discussioni tra Harry ed Hermione soprattutto perché Hermione non accetta che Harry sia più bravo di lei a Pozioni e perché Harry pare affidarsi troppo agli appunti minuziosi presi dalla mano misteriosa del Principe.
Mi sono piaciute moltissimo anche le lezioni che Silente ha impartito ad Harry: la profezia svelata alla fine de L’ordine della Fenice incombe su di lui e deve trovare il modo di contrastarla, ma non solo. Harry impara che ognuno ha una sfumatura di ombra racchiusa in sé senza per questo essere per forza un Mangiamorte. Per questo, la figura di Lumacorno è fondamentale per la crescita interiore di Harry.
La Rowling, come sempre, è bravissima nel descrivere ciò che circonda i protagonisti, alternando scene spassosissime a veri e proprio drammi che vi faranno spargere ben più di una lacrima, creando così un vero e proprio capolavoro.
Avete letto Harry Potter e il principe mezzosangue? Vi aspetto per commentarlo insieme!
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