Frassinelli
2018
Digitale - Cartaceo
254
Oggi parliamo di Favola splatter, scritto da Beppe Tosco.
Ci troviamo a Milano, tra un bel po’ di anni. Gheorge Pop riesce a recuperare la cocaina dalle fogne di Milano e la immagazzina in un silos abbandonato. Ma caso vuole che il silos venga distrutto e la cocaina si disperda nel cielo di Milano. I freni inibitori vengono persi e i milanesi sono preda di vendette, violenze, omicidi. In tutta questa bailamme di violenza, Vladi, dodicenne russo, incontra Lola, adolescente annoiata, ma decisa a proteggere Vladi, e il comandante dei carabinieri Diego De Leo, che, impotente di fronte all’ondata di violenza, fa di tutto per portare in salvo i due ragazzi.
Ho tentato di dare un senso a questo romanzo, ma mi sono dovuta arrendere, semplicemente perché non stavo usando la giusta chiave di lettura. Si tratta, sì, di una favola, come dichiarato nel titolo, e speriamo che rimanga tale, ma splatter nel vero senso della parola, perché gli omicidi e la violenza sono descritti come nella miglior tradizione splatter.
Favola splatter è un romanzo inquietante, purtroppo non troppo lontano dal vero. Racconta di una Milano che non dorme, che nasconde delinquenza e violenza, istigata dai social, come #Milanofiesta, grazie a cui scorrono immagini di sangue e morte.
Beppe Tosco non dà fiducia al genere umano, il suo romanzo è davvero una favola in cui il Male lotta contro il Bene, ma il Male qui è potente e pieno di sfaccettature, e il Bene quasi soccombe. Ma basta uno per riscattare l’uomo, De Leo, un eroe dei nostri giorni, che si erge a giustiziere della notte e porta in salvo le uniche due anime rimaste innocenti, Vladi e Lola.
Belli questi due ragazzi, Lola così decisa e senza paura, Vladi dotato di un particolarissimo senso dell’umorismo.
Si tratta, dunque, di un romanzo particolare, che però si legge tutto di un fiato. Non cercate il senso, gustatevelo prima, pagina dopo pagina, come fosse una favola, e solo alla fine verrà chiarito il senso.
Avete letto Favola splatter? Vi aspetto per commentarlo!
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