Distopia
Mondadori
2020
Digitale - Cartaceo
144
1997. Una ragazza fuggita di casa e il suo piccolo robot giallo sono in viaggio verso Occidente attraverso un insolito paesaggio statunitense. Le rovine di giganteschi droni da battaglia sono disseminate per le campagne, ammucchiate insieme ai resti abbandonati di una civiltà ipertecnologica e consumistica, ormai in declino. A mano a mano che la loro auto si avvicina all'estremità del continente, il mondo fuori dai finestrini sembra disfarsi sempre più velocemente, come se, da qualche parte oltre l'orizzonte, il cuore vuoto della civiltà stesse infine per collassare
Oggi partecipiamo al review party di Electric State, un libro scritto e illustrato da Simon Stålenhag, pubblicato in Italia da Oscar Vault Mondadori nella collana Ink.
Prima di cominciare, vi lascio il banner dell’evento in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre bravissime blogger che vi hanno preso parte e farvi così un’idea più completa del libro.
Vi avviso subito: fare questa recensione è difficilissimo. Sì, lo so che ormai lo dico per tutto quello che leggo, ma la paura di fare un passo falso e di spoilerarvi qualcosa è troppo grande!
Se dovessi definire Electric State con una sola parola userei angosciante. E anche inquietante. E già sono due parole, quindi questo vi dice già moltissimo sul trend che avrà questa recensione!
Siamo in un passato distopico (si può dire distopico del passato? Perché non è ucronia sicuro… beh, avete capito) in cui le macchine hanno preso il sopravvento e hanno portato alla rovina la società. Non entro nei dettagli perché ogni pagina di Electric State è una scoperta.
La storia è narrata in prima persona da Michelle, una ragazza con un passato turbolento, in fuga con il suo robot. La narrazione sfrutta parecchi flashback e, in questo modo, Michelle ci racconta, attraverso le sue esperienze personali, come è arrivata lì dove la troviamo all’inizio della storia.
Alle nostre spalle non c’era alcuna speranza di sicurezza, nessuna normalità a cui poter fare ritorno, e l’unica via di uscita era andare avanti.
Durante il suo viaggio sulla costa ovest degli USA, Michelle vede la rovina del suo mondo e la descrive senza fronzoli, con parole dure. Non sempre la narrazione è lineare ma, anzi, molto spesso l’autore salta avanti e indietro nella storia personale di Michelle per metterci davanti ai fatti accaduti raccontandoci così di come l’umanità abbia perso il senno a partire dagli anni Sessanta, fino ad arrivare alla totale rovina nel 1997.
Il mondo di Electric State è un mondo decaduto, letteralmente in rovina, dove le macerie di ciò che è stato sono ancora ben visibili, insieme ai droni, ai mezzi militari abbandonati, agli edifici diroccati.
Electric State è una denuncia potente, un avviso della fine che potremmo fare se il nostro modo consumistico di vivere non subirà un arresto, se diventeremo schiavi della tecnologia fino al punto di esserne assuefatti come la madre di Michelle o come i suoi genitori adottivi.
Tantissimi interrogativi restano aperti alla fine del libro, ad esempio, chi è il Walter a cui Michelle si rivolge? O ancora, Skip? (Non posso essere più precisa, abbiate pazienza), ma non hanno veramente importanza perché tutto quello che non si è capito, tutto quello di cui Michelle non ci ha detto nulla contribuisce a creare l’atmosfera irreale e inquietante che pervade ogni singola pagina di questo libro.
Le illustrazioni, sempre ad opera di Stålenhag, sono superbe, cupe al punto giusto, che pongono in antitesi paesaggi bellissimi con i resti di una civiltà destinata a sparire, a perdersi nei meandri della coscienza neuronale collettiva. Sono disegni belli e terribili allo stesso tempo e sono inquietanti da morire.
Electric State è un libro duro ma che alterna momenti dolci, malinconici e struggenti. In alcuni passaggi, sono proprio le illustrazioni a prendere il posto delle parole e lo fanno in modo efficace, tanto da lasciare senza parole il lettore.
Se siete curiosi di dare una sbirciata, guardate questo post di Oscar Vault su Instagram!
Avete letto Electric State? Vi aspetto per commentarlo insieme!
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