Il club delle lettrici compulsive

È solo un cane (dicono) La storia continua – Marina Morpurgo

È solo un cane (dicono) La storia continua Book Cover È solo un cane (dicono) La storia continua
Marina Morpurgo
Narrativa
Astoria
2020
Digitale - Cartaceo
144

La riproposta di uno dei libri di maggior successo di Astoria, in una nuova edizione ampliata. Perché la storia continua...

Gambassi è un paesino in Toscana, ignoto ai più. Lì è nato Blasco, cagnolone protagonista di una commovente vicenda di solidarietà umana, e a Gambassi ha trovato rifugio e salvezza – in fuga dai nazifascisti – la famiglia materna di Marina Morpurgo, la padrona di Blasco. Quando Marina mette a fuoco questa strana coincidenza inizia un bizzarro viaggio nella memoria. Qualcuno ha aiutato la sua famiglia a sopravvivere e qualcuno l'ha aiutata a salvare Blasco, qualcuno si è mostrato solidale e qualcuno no, qualcuno le ha insegnato la speranza e l'elaborazione della perdita. Potrebbe sembrare sacrilego questo accostamento tra salvezza di un animale e salvezza di esseri umani, ma solo per coloro che non comprendono come l'amore – per un cane o per i nonni – possa scavare dentro l'animo dei solchi profondissimi. La forza dei ricordi ha spinto Morpurgo a continuare questo viaggio nella storia della sua famiglia, dove l'ombra della Shoah è stata spesso rischiarata dall'aiuto di molte brave persone e dove le coincidenze non sono mai un caso. E la seconda edizione di questo fortunato libro continua la sua opera di testimonianza.

Il libro di cui parliamo oggi si intitola È solo un cane (dicono), La storia continua, di Marina Morpurgo, ed è la seconda edizione del racconto pubblicato per la prima volta nel 2016.

È solo un cane

Qui si intrecciano e si alternano le vicende della famiglia dell’autrice e quelle dell’amato cane Blasco, che per una serie di fortunate coincidenze, viene dallo stesso piccolo paese della toscana nel quale i nonni avevano trovato rifugio durante la seconda guerra mondiale.

È così che Gambassi, piccolo comune vicino Firenze, fa da filo conduttore di questo delizioso, piccolo racconto.

L’autrice scrive di come la famiglia di sua madre fuggì dalla Liguria verso la Toscana, di come le zie e la bisnonna riuscirono a rifugiarsi negli Stati Uniti, ci mostra le foto, con i volti di quelle persone, ce le fa sentire vere, più vicine.

Nello stesso tempo ci presenta Blasco, un cão de àgua (cioè un cane da barca portoghese) bianco e nero, ci spiega come sia entrato nella sua vita e, senza troppi fronzoli, quanto il suo amore sia stato terapeutico, genuino e puro. Ci racconta della sua malattia, della volontà tenace di curarlo, di strappare con i denti ogni momento di gioia, ogni istante di vita insieme.

Accenna anche alla gara di solidarietà che si è scatenata sul web a sostegno delle cure per Blasco, di quanto lei si sia opposta, capendo solo in seguito quanto quegli aiuti fossero importanti in primis per chi li elargiva, più che per lei. Come era stato anche per chi aveva aiutato i suoi nonni a scampare alle persecuzioni razziali.

“È solo un cane!”, lo ripete spesso, “ma è il MIO cane”, e anche se la parola “mio” non è mai in maiuscolo, chiunque di noi abbia amato un cane la sente, la forza in quelle tre lettere.

Marina e Blasco ©Marina Morpurgo – È solo un cane (dicono) – La storia continua – Astoria Edizioni – 2020

Non serve che dica di aver letto dalla prima all’ultima pagina con la lacrima appesa, perché È solo un cane (dicono), La storia continua mi tocca sotto tanti aspetti emotivi.

Anche io, negli anni, ho dovuto lasciar andare molti cani che per me erano come l’aria che respiravo, e nel momento in cui scrivo, accanto a me, c’è un nasino umido che cerca di farmi smettere di digitare per ottenere grattini (sì, ovviamente ha vinto lei e sto scrivendo con una mano sola…), ma non è solo la normale empatia che si instaura tra i proprietari di cani, che mi ha fatto apprezzare questo libro, credo sia più una sorta di affinità elettiva tra anime disperatamente alla ricerca di un lieto fine.

Il racconto scorre piacevolmente, accompagnato da qualche lacrima di commozione e anche da qualche piccola risata, che fa sempre bene.

Leggere storie di famiglia e di cani, personalmente, mi fa bene al cuore, ecco perché mi sento di consigliarvi questa lettura, che è veloce ma tocca corde profonde.

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NdA: il libro mi è stato fornito dalla casa editrice perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

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