Quel momento in cui, da blogger, diventi investigatrice… No, non sono diventata matta, o almeno, non più del solito.
Cos’è successo? Ve lo racconto subito. Ma prima… via con la sigla!
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Vengo contattata sul mio profilo personale di facebook da un tizio che mi dice di essere l‘owner di un magazine online (giuro, me l’ha detto proprio così) e mi dice che vorrebbe valutare con me la possibilità di “ospitare la mia firma sul suo sito”. Ovviamente, chiedo maggiori informazioni e lui mi fa tutta una sbrodolata su come si collabora con il suo sito, con i vari inquadramenti per i collaboratori, ecc…
Occupandomi di libri, recensioni, anteprime e cazzabubbole varie (Ehi! Accademia della Crusca! Meglio cazzabubbola di petaloso!), ma sempre legate ai libri, chiedo lumi perché cicciopasticcio fa un po’ fatica a parlare chiaro… e mi chiede articoli di attualità.
Ora.. che senso ha chiedere a me articoli di attualità quando è palese che mi occupi di libri, dicendomi proprio “No, libri no”?
Non vi nascondo che mi piacerebbe provare a scrivere “altro”, anche solo per mettermi alla prova e quindi, curiosa, ma cautamente sospettosa (bionda sì, scema no), continuo a fare domande al mio restio interlocutore, il quale mi chiede se posso inviargli altri link con i miei articoli da leggere.
NB: la parola ALTRI è la parola chiave.
Giro questo link, ovvero il link al mio profilo autore qui sul blog, dove ci sono tutti, ma proprio tutti gli articoli che ho scritto da quando abbiamo aperto Il club delle lettrici compulsive.
Dopo un rapido consulto via messaggio con le streghe di Eastwick (ovvero le mie amiche Patty, Giulia e Tiziana da una parte, Grazia e Sara dall’altra – ragazze, a proposito: siete mitiche!), gli pongo la fatidica domanda: «Senti, scusa, ma come sei arrivato proprio a me?»
Risposta: «Attraverso il link che mi hai mandato.»
Sono cresciuta a pane e Agatha Christie, a pastasciutta e Signora in giallo. Chi pensi di prendere per scema? Annusato l’inganno, insisto, come un cane con l’osso.
E lui mi liquida dicendomi che non ha tempo.
Ma la parte bellissima viene adesso: ho tante amiche blogger, tra cui alcune ragazze che adoro e con cui spettegolo di vari argomenti su WhatsApp. Ovviamente racconto anche a loro questo fattaccio e… rullo di tamburi! Anche loro sono state contattate dallo stesso tizio! Ma non solo! Una volta presi accordi per qualche articolo, una delle ragazze ha osato chiedergli apertamente quanto avrebbe pagato in caso di pubblicazione (se tu hai un giornale e mi chiedi di lavorare per te, io non scrivo gratis). E lui si è offeso perché “ai colloqui di lavoro non si chiede niente sullo stipendio”.
Ovviamente, stiamo ancora ridendo.
La morale è:
- avere amiche sempre pronte a consigliarti per il tuo bene
- avere una passione smodata per i gialli
- imparare dai gialli
- imparare a ridere di tutto
- farla pagare agli impostori (buone sì, simpatiche sempre, sceme totali anche no!)
E quindi, cari amici, se avete un blog e vi contatta un tizio strano, fate ballare l’occhio.
Vi sono mai capitati episodi simili? Raccontatecelo nei commenti! Siamo già pronte a riderne insieme!
NB: adesso che ho scoperto che esistono così tante gif animate con la Lansbury come soggetto, sono entrata in un tunnel nuovo e non smetterò mai più di usarle. Poi non dite che non vi ho avvisati.
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