Il club delle lettrici compulsive

Come un respiro – Ferzan Ozpetek

Come un respiro Book Cover Come un respiro
Ferzan Ozpetek
Narrativa contemporanea
Mondadori
12 maggio 2020
cartaceo, digitale
161

È una domenica mattina di fine giugno e Sergio e Giovanna, come d'abitudine, hanno invitato a pranzo nel loro appartamento al Testaccio due coppie di cari amici. Stanno facendo gli ultimi preparativi in attesa degli ospiti quando una sconosciuta si presenta alla loro porta. Molti anni prima ha vissuto in quella casa e vorrebbe rivederla un'ultima volta, si giustifica. Il suo sguardo sembra smarrito, come se cercasse qualcuno. O qualcosa. Si chiama Elsa Corti, viene da lontano e nella borsa che ha con sé conserva un fascio di vecchie lettere che nessuno ha mai letto. E che, fra aneddoti di una vita avventurosa e confidenze piene di nostalgia, custodiscono un terribile segreto.

Riaffiora così un passato inconfessabile, capace di incrinare anche l'esistenza apparentemente tranquilla e quasi monotona di Sergio e Giovanna e dei loro amici, segnandoli per sempre.

Ferzan Ozpetek, al suo terzo libro, dà vita a un intenso thriller dei sentimenti, che intreccia antiche e nuove verità trasportando il lettore dall'oggi alla fine degli anni Sessanta, da Roma a Istanbul, in un emozionante susseguirsi di colpi di scena, avanti e indietro nel tempo. Chi è davvero Elsa Corti? Come mai tanti anni prima ha lasciato l'Italia quasi fuggendo, allontanandosi per sempre dalla sorella Adele, cui era così legata?

Pagina dopo pagina, passioni che parevano sopite una volta evocate riprendono a divampare, costringendo ciascuno a fare i conti con i propri sentimenti, i dubbi, le bugie. Il presente si mescola al passato per narrare la potenza della vita stessa, che obbliga a scelte da cui non si torna più indietro. Ma anche per celebrare - come solo Ozpetek sa fare - una Istanbul magica, sensuale e tollerante, con i suoi antichi hamam, i palazzi ottomani che si specchiano nel Bosforo, i vecchi quartieri oggi scomparsi.

Oggi partecipiamo al review party di Come un respiro, il nuovo libro di Ferzan Ozpetek pubblicato da Mondadori.
Prima di cominciare vi lascio il banner in modo che possiate recuperare le recensioni delle altre splendide blogger che hanno preso parte all’evento e farvi così un’idea più completa del libro.

COME UN RESPIRO

Una domenica mattina, Sergio e Giuliana stanno preparando un pranzo da condividere con gli amici più cari. Alla porta, però, si presenta una signora anziana, bella, dolce ed elegante, Elsa Corti, che cerca la sorella, Adele Conforti, che non vede da cinquant’anni.

Da questo incontro, scaturisce un raccolto lungo una vita.

Elsa e Adele si sono separate cinquant’anni prima a causa di un evento misterioso che ha poi influenzato le loro vite. Il racconto si sviluppa tra i ricordi di Adele e le lettere che Elsa ha scritto alla sorella durante il suo esilio volontario in Turchia, a Istanbul.

Da queste lettere scopriamo la magnificenza di Istanbul, le atmosfere magiche che si respirano, la vita agiata e privilegiata che Elsa si trova a vivere, grazie alla sua avvenenza e alle sue capacità imprenditoriali.

Il racconto di Elsa è intenso, appassionato, rivela tutta la bellezza di una città che non ha scelto, ma che il destino ha scelto per lei.

Certi posti hanno la capacità di trattenere le emozioni, proprio come fa un essere umano con il respiro.

Le parole che Ozpetek usa per descrivere la città sono parole piene di poesia, come pieno di poesia è il modo che l’autore ha di raccontare la storia delle due sorelle.

Adele racconta sull’onda dei ricordi come le due ragazze si sono trovate a separarsi per sempre. Il punto focale del loro destino è l’amore

In fondo anche l’amore è un delitto perfetto: a volte ti uccide, altre ti rende più forte, ma in ogni caso rappresenta l’alibi ideale per la tua follia.

E mentre il racconto procede, l’autore ci fa conoscere i co-protagonisti, i sei amici che avrebbero dovuto solo condividere un pranzo in compagnia durante una domenica come tante. Sergio, Giovanna, Leonardo e Annamaria, Giulio ed Elena. L’autore ce li presenta, con tutti i loro dubbi e le loro incertezze, con le loro fragilità e anche i loro segreti che inevitabilmente il racconto di Adele portano in superficie.

E questa miriade di sentimenti va ad aumentare in un crescendo che culmina al momento del finale a sorpresa, finale che fa rimanere a bocca aperta ma che permette di tirare le fila della storia e capire che tutto non è come appare.

Ferzan Ozpetek, che ho già potuto apprezzare come regista e che come tale ho adorato, mi si è presentato anche come autore, per la prima volta, non avendo mai letto nulla di suo. Il suo modo di narrare è quasi magico, ti fa assaporare gli odori e i sapori di una Istanbul meravigliosa, fa scorgere le luci e le ombre di amori appassionati o amori interessati, di ieri e di oggi, in tutta la loro complessità. Costruisce personaggi che sono uguali a quelli che potremmo incontrare ogni giorno, personaggi che non puoi fare a meno di amare e nello stesso tempo di odiare, e il tutto in una storia apparentemente molto semplice, molto lineare, ma che nasconde segreti e passioni mai sopite che le parole narrate portano di nuovo alla ribalta creando un intreccio avvincente da cui è impossibile staccarsi fino alla parola fine.

Come un respiro è sì un romanzo molto breve, ma talmente ricco di emozioni che riesce a riempire la mente e il cuore del lettore, facendolo viaggiare con la mente tra Roma e Istanbul e riportandolo alla fine degli anni sessanta, con continui cambi temporali che portano dal presente al passato in modo avvincente e tale da non dare un attimo di tregua in una storia che ammalia.

Avete letto Come un respiro? Vi aspetto per commentarlo insieme!

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NdA: il libro mi è stato fornito dalla casa editrice perché potessi recensirlo. Questo non ha influito sulla mia opinione.

 

23 Risposte a “Come un respiro – Ferzan Ozpetek”

    1. È stato oggetto di discussione anche nel gruppo dell’evento… Un’altra amica che ha letto ha detto che secondo lei è stato strutturato così apposta, come uno dei suoi film.

       
      1. secondo me Adele ha sempre aperto le lettere della sorella, poi richiuse E rimandate indietro. All’inizio del libro lei si convince a raccontare la storia perché ha visto sul tavolo le lettere. Alla fine prima di andare via si ricorda di prenderle! Paura che le coppie potevano leggerle e scoprire la “vera” versione della sua storia?
        E questo potrebbe spiegare perché ha l’anello porta sigarette.. un regalo di Elsa che ha tenuto E custodito!

         
      2. Si legge in un fiato, molto bello specie nei primi tre quarti di libro. Il reggisigarette dorato rimane un mistero. Chi ha incontrato veramente in stazione Elsa partendo da Roma? Le sorelle si sono scambiate identità? Le sorelle si sono viste scambiandosi quell’oggetto? Chi lo sa

         
      1. Potrebbe significare che il legame tra sorelle non e mai stato interrotto e che le sorelle hanno avuto contatti….ed elsa ha fatto avere l oggetto alla sorella

         
      2. Sono combattuta. Nel senso che mi piacerebbe fare i complimenti a Ozpetek per la storia ma obiettare sul finale del blocchino che secondo ha voluto mettere apposta per creare confusione. Sono sicura che neanche lui riuscirebbe a darne la spiegazione.

         
  1. Anch’io sono rimasta spiazzata , ho persino pensato che Elsa fosse Adele e viceversa… all’inizio del libro l’oggetto è in mano ad Elsa e , se non si sono più riviste, come da ad averlo Adele?

     
  2. Anche io ho avuto gli stessi dubbi… prima che si fossero scambiate… poi…si sono riviste? Forse Adele era la donna incontrata alla stazione, cioè colei che le aveva regalato il portasigarette…. perché i cognomi sono diversi? Corti… Conforti…? Chi era il secondo marito di Adele ? Chi è il vero padre del bimbo di Annamaria? Insomma… il mistero continua anche dopo la fine…. bellissimo libro, comunque!

     
  3. Per me l’anello rappresenta un oggetto di “uso comune” per una certa categoria di persone.
    L’anello è un simbolo di una vita sprecata vissuta senza amore.
    Il gesto di Adele nel tirare fuori l’anello fa capire che ha condotto una vita (frivola e vuota) simile ad Elsa e a quella donna che Elsa incontra alla stazione di Venezia.

     
      1. Questa mi sembra l’interpretazione migliore del finale e del mistero del portasigaretta. Del resto nessuna delle due si era mai resa conto di essere vittima di un uomo orribile, di un narcisista patologico che disponeva di tutte e due con la loro piena consapevolezza. Un sultano, appunto.

         
  4. Più che leggere un suo libro sembra di guardare, o ancora meglio partecipare, ad uno dei suoi film. Bellissimo; dal finale simbolico e libero.
    Il bocchino che serve per fumare può essere letto come desiderio e dipendenza, come certi amori.
    Come quello delle donne nell’ harem, o quello di Adele ed Elsa.
    Ad ognuna il suo sultano

     
  5. Potrebbe significare che il legame tra sorelle non e mai stato interrotto e che le sorelle hanno avuto contatti….ed elsa ha fatto avere l oggetto alla sorella

     
  6. Sono combattuta. Nel senso che mi piacerebbe fare i complimenti a Ozpetek per la storia ma obiettare sul finale del blocchino che secondo ha voluto mettere apposta per creare confusione. Sono sicura che neanche lui riuscirebbe a darne la spiegazione.

     
  7. Libro particolare in alcuni momenti un po’ lento ; oltre alla trama narrante incentrata su Adele ed Elsa e il loro segreto , si apre un interessante spaccato sulla reale vita ed emozioni delle 3 coppie che ascoltano Adele che racconta , saltera” il sigillo della loro ostentata normalità ?

     
  8. Mi è piaciuto molto. Però conoscendo altri lavori di Ozpetek, ho avuto parecchi dejavu.
    Interessante l’ipotesi dello scambio di persona avvalorato dal bocchino ad anello… Elsa ha fumato sigarette durante il racconto. .. Adele mai.
    Ma quando sarebbe avvenuto?

     
    1. Ho pensato allo scambio tra le due ma poi mi ha confusa il fatto che La misteriosa signora fumatrice incontrata nel caffè aveva gestito lo stesso harem che poi ha comprato Elsa. Quella donna aspettava l’amore della sua vita che sapeva non sarebbe mai più arrivato. Come il loro amato Vittorio. Insomma, un finale che lascia incertezza.

       
  9. Lo stesso oggetto, compare nella scena finale di HAMMAM, quando Francesca d’Aloja, trova in qualche modo la sua strada, o comunque, sceglie la sua vita.
    Fuma usando il “bocchino ” che era appartenuto alla zia di suo marito, donna forte, che nella sua aveva fatto scelte radicali e fuori dal comune, che influenzeranno tutti i progonisti del film. Scelta di Verità, scelta di essere se stessi, finalnente…..

     
  10. Si sono scambiate identità oppure le lettere le ha sempre scritte Adele a se’ stessa firmandole col nome della sorella quasi a voler instaurare con lei un “dialogo” intimistico. L’unica lettera che Elsa ha effettivamente scritto e’ quella che apre il libro

     

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